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"TUTTI I GRANDI SONO STATI BAMBINI, MA POCHI DI ESSI SE NE RICORDANO"(IL PICCOLO PRINCIPE)

domenica 3 febbraio 2013

GIù A VALLE

ECCOCI QUI PER SCOPRIRE COSA FECERE Lì!

Dicevamo che quelli di Montequassù avevan deciso di andarsene da lassù.
Avrebbero i bagagli preparato e l'indomani il paese lasciato.
Era l'ultimo giorno lì e la tristezza era nel cuore di tutti così.
A pranzo oraganizzarono una piccola festa perchè avesse tutto un'aria meno mesta; ma la voglia di scherzare mancava e allegria non si trovava.
Aimè pareva non esserci alcuna speranza se non da quel luogo la lontananza.
Ma perchè quella belva oscura era arrivata a portare nei loro cuori la paura?
Era davvero una cosa sgradevole per loro la cui vita era stata fino ad allora piacevole.
Successe però qualcosa di inaspettato che tutti lasciò senza fiato.
C'era un bambino di circa otto anni a Montequassù il cui nome era Blu...era un bambino che si era sempre mostrato coraggioso, a volte persino scontroso.
A nulla credeva se il naso non ci metteva.
A Blu non stava bene quella soluzione poichè non ne traeva soddisfazione. Si chiedeva perchè mai il suo villaggio avrebbe dovuto lasciare, era la belva che se ne doveva andare.
Davanti a tutto il paese proclamò: "Io da qui non me ne andrò finchè quella bestiaccia negli occhi non guarderò!"
Che fare? Come potergli idea far cambiare?
Sapevano tutti che se Blu diceva una cosa finchè non l'aveva attuata non si dava posa.
I suoi parenti poverini non vi descrivo in che ansia passarono quei momentini.
Era un continuo "Ti prego Blu non andare, un dolore così enorme non ci puoi dare" e ancora ad ogni ora "Blu ti mangerà andiamo subito via di qua!"
E secondo voi lo convinsero? La sua decisione vinsero?
Nemmeno per sogno idea cambiò e la sera arrivò.
Non potendolo fermare decisero che un piccolo gruppo di adulti con lui sarebbe dovuto andare!
Furono scelti a sorte poichè nessuno bramava di andare incontro alla morte.
Eccoli qui i nostri prodi prescelti che non erano di certo svelti:
Accia il guardiacaccia, omone robusto ma con non certo il coraggio di un fusto;
Rame il falegname, un omino piccino e anche senza un dentino, con lunghi baffetti e nelle orecchie di peli cespuglietti;
Cremino il primo cittadino che di tutto aveva fatto per sfuggire all'impresa ma la sorte con lui se l'era presa;
Il signor Biglietti che aggiustava tetti e non temeva l'altezza ma era di una gran mollezza...non aveva certo il coraggio di un leone, a dirla tutta era il più fifone;
Giustino ancora il nostro fattore poverino;
Infine Ulivo, maestro giulivo, che tutto immerso nelle sue lezioni avrebbe di sicuro volentieri fuggito simili situazioni!
Ecco chi accompagnava Blu tra quelli di Montequassù. Non erano certo dei guerrieri coraggiosi, direi piuttosto piccoli cittadini paurosi.
Blu paura non ne aveva e la verità  voleva.
Vedendo il terrore dei suoi concittadini disse a quei poverini: "Facciamo così, voi mi aspetterete qui; io scenderò e se in difficoltà mi troverò griderò! in quel caso mi vedrete da quassù e al più presto mi raggiungerete laggiù".
Non vi dico come furono contenti e per un attimo smisero di battere i denti.
Di certo era meglio starsene sù che accompagnare Blu.
Lo lasciarono così andar da solo verso la selva perchè vedesse la belva.
Blu non aveva paura poichè pensava la verità è sempre la miglior cura. Se un mostro ci fosse stato a parlargli avrebbe provato; se avesse voluto trasformarlo in uno spiedino sarebbe fuggito quel bambino.
Era sicuro di sè e della sua impresa e di certo non avrebbe visto una resa.
Erano quasi le otto di sera e ancora la belva non c'era.
Blu era giù a valle arrivato e si sentiva un pò agitato. Si mise dietro un cespuglio ad aspettare per poter il mostro guardare.
Aveva proprio di fronte il punto il cui dall'alto si mostrava quel demonio brutto.
All'improvviso sentì dall'alto urlare: "Ecco la belva giù nella selva! Blu scappa se no ti acchiappa!!!"
Urlavano disperati ma il bimbo non capiva da che fossero spaventati.
Davanti a lui vedeva solo l'ombra di una pianta scura che la luce della luna proiettava  nella radura.
Che vedessero quell'ombra lì per gridare così?
Blu dal suo nascondiglio uscì e alla pianta corse così.
Gridavano da lassù: "Occielo Blu che fai laggiù? Presto guardate sta correndo nelle fauci di quel mostro povero piccolo nostro!" Piangevano a dirotto e a muoversi non riuscivano per correre là sotto.
Blu all'improvviso capì: ecco che vedevano quelli lì.
Era solo una sciocca ombra poiettata che tutta quella paura aveva creata.
Gridò agli altri abitanti esultante: "Voi di paure assurde ne avete tante!!! Venite a vedere e come siete stati assurdamente spaventati scoprirete! é solo una pinatina che con la luce della luna vi ha ingannati e ingiustamente spaventati".
Vedendo che Blu non era stato divorato un pò di coraggio fu in loro ricreato.
Scesero giù pian pianino stando l'uno all'altro vicino.
Arrivati da Blu si resero conto di ciò che c'era laggiù
Era davvero solo una pianta che li aveva ingannati e spaventati! Non c'era nessuna belva oscura e svanì la loro paura; si resero conto della situazione e provarono enorme soddisfazione.
Non dovevano più lasciare Montequassù e tornarono lassù.
Gli altri abitanti li aspettavano in trepidazione e pieni di emozione.
Li videro tornare contenti e non pieni di spaventi. Raccontarono agli altri cos'era avvenuto e decisero di festeggiare l'accaduto.
Da quel dì vivono felici così, il loro paese non han dovuto lasciare grazie all'amore per la verità che un bambino ha saputo loro insegnare.
Nè mostri nè balene fan più il terrore sbucare se si ha il coraggio di voler ben guardare.

TROPPO SPESSO SIAMO INGANNATI DALLA PAURA ED è UNA GRAN SVENTURA. A VOLTE LA VERITà è MENO BRUTTA DI QUELLA CHE APPARE SE SI HA IL CORAGGIO DI GUARDARE.
SI SCOPRE CHE CIò CHE SI CREDEVA UN MOSTRO SENZA PIETà NON ERA CHE UNA PIANTA ILLUMINATA Là.
STAVANO PER  ABBANDONARE IL PAESE DA LORO TANTO AMATO PER UN TERRORE CHE VEDETE ERA INFONDATO!
:)

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