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SE VUOI TORNARE BAMBINO QUI SEI NEL POSTO GIUSTO...ENTRA NELLA PAGINA FAVOLIAMO E SCOPRI PERCHè NASCE QUESTO BLOG! IO SONO ARIANNA E QUELLO CHE AMO FARE è SCRIVERE FAVOLE...PER BAMBINI E PER ADULTI...PERCHè AD OGNI ETà SI PUò SOGNARE! NELL'ARCHIVIO TROVERAI TUTTE LE MIE FAVOLE...ALCUNE SONO A PUNTATE ALTRE NO...TUTTE CONTENGONO UN Pò DI ME....E ANCHE UN Pò DI TE... FAVOLIAMO
"TUTTI I GRANDI SONO STATI BAMBINI, MA POCHI DI ESSI SE NE RICORDANO"(IL PICCOLO PRINCIPE)

domenica 30 giugno 2013

IL CAPITANO GUGLIELMO SEPPIOLINO

IERI IL CAPITANO ABBIAM LASCIATO A SCOPRIRE CHE COMBINAVA LA SUA CIURMA IMPEGNATO!
OGGI LA STORIA FINIREMO E CHE GLI CAPITò VEDREMO!

Quel capitano da dietro il cespuglio guardava e senza parole restava.
Quelli un vascello costruendo stavano e davvero assai impegnati sembravano.
Non un istante si fermavano eppure tra loro come scherzavano.
Davvero che si divertissero pareva...nessuno tristezza sul volto aveva.
Si incoraggiavano...l'uno all'altro una mano davano; insomma una squadra organizzatissima era ed il vascello ultimato aveva.

Molto più bello di quello di Capitan Seppiolino appariva...a vederlo chiunque gioiva.
Le vele di stupendi colori erano e le travi dipinte parevano.
Mai qualcosa di più bello il nostro capitano aveva veduto...se glielo avessero raccontato non ci avrebbe creduto!
Ora il suo vascello rispetto a quello una vera schifezza era...come mostrarlo ad Arabella poteva?

Ora il capitano comprendeva...abbandonato dai suoi stato era.
Quelli più con lui non ci volevano stare e per questo una nuova barca si eran voluti fabbricare.
Forse un cattivo capitano era stato...cominciava davvero a sentirsi amareggiato.

Verso il suo vascello tornava e a che fare pensava...cosa alla regina raccontar poteva?
Di certo uno spettacolo mostrarle non poteva.
Mentre tra sé e sé pensava un violentissimo temporale scoppiava.
Rami dovunque spezzati erano e enormi chicchi di pioggia cadevano.
Un vento impetuoso tutto sferzava e che non distruggesse l'intera isola poco mancava.
Mai una simile tempesta il nostro capitano veduta aveva...la paura lo invadeva.
In una grotta si riparava ma per ore la pioggia non cessava.
Quando il sereno tornò a camminare ricominciò.
Come al suo vascello arrivò più nulla trovò.
Un ammasso di travi era...la sua nave più non esisteva; la tempesta distrutta l'aveva.

Il capitano a piangere iniziò...e davvero più non si controllò.
Disperato era...che fare non sapeva.
Una ciurma più non aveva...la sua nave guidare più non poteva...
Un capitano di nulla ora era...la disperazione lo invadeva.
A come si era sempre coi suoi comportato ripensava e tanto se ne rammaricava.
Il passato rimpiangeva ma tornar indietro non si poteva.
Ora davvero avvilito era... sulla sabbia bagnata tra i resti della sua nave sedeva e da solo piangeva.

Il vascello degli altri invece resistito aveva e meraviglioso ancora era.
Quelli non vedendo il capitano arrivare decisero di tornarlo a cercare.
Quando in quello stato lo videro invadersi dalla tristezza si sentirono.
Compassione per lui provarono e gli si avvicinarono.
Quello che volessero burlarsi di lui pensava e ancor più triste diventava.
Intanto la regina Arabella anch'ella arrivava e sgomenta sembrava.
Nessun vascello vedeva e non comprendeva...in più il capitano piangeva...che succedeva?
Guglielmo Seppiolino si agitava e la situazione irrisolvibile gli sembrava.
La regina così graziosa era e lui di certo deluderla doveva.

Ma l'inaspettato capitò quando quella dove fosse il vascello domandò.
Il capitano piangeva e intenzionato a raccontarle la verità era.
Ma Grugnosinistro lo precedeva e così diceva:
"Vostra altezza se ci vuole seguire siam certi  ne potrà gioire!
Il nostro capitano il vascello ci ha fatto spostare per poterlo dalla tempesta riparare.
Abbia la pazienza di camminare e glielo potremo mostrare!"

Il capitano non ci credeva...la sua ciurma salvato lo aveva.
Quelli pietà ne avevano avuto e al perdono avevano ceduto.
Quando al nuovo vascello arrivarono alla regina lo mostrarono.
Quella estasiata era e tantissimi complimenti faceva; di chi fosse il merito chiedeva e la ciurma "del nostro capitano rispondeva!"
Quello le lacrime si asciugava e "della mia ciurma!" replicava.
Nessuno altro aggiungeva ma il cuor pieno di gioia aveva.
Guglielmo Seppiolino la lezione imparato aveva...i suoi rispettar doveva.
Il suo atteggiamento verso di loro mutò e con profondo garbo li trattò.
Ora li ringraziava ed il loro impegno apprezzava.
Così dopo che i complimenti di Arabella ricevuti avevano i nostri a bordo si rimettevano.
Il capitano il timone del nuovo vascello impugnava e la ciurma felice si mostrava.

QUALCOSA AVEVANO AL LORO CAPITANO INSEGNATO...L'IMPEGNO DEGLI ALTRI NON VA MAI DATO PER SCONTATO.
OGNUNO CON RISPETTO OCCORRE TRATTARE SE NON CI SI VUOLE SENZA UN VASCELLO RITROVARE!
QUELLI IL LORO CRUDELE CAPITANO AVREBBERO POTUTO ABBANDONARE MA NON SI LASCIARONO DAI CATTIVI SENTIMENTI TRASCINARE!
:)

sabato 29 giugno 2013

IL CAPITANO GUGLIELMO SEPPIOLINO

ECCOCI DI NUOVO QUI PER VEDER COSA CAPITAVA A QUELLA CIURMA Lì!
IL CAPTANO DAL SUO SONNELLINO SI SVEGLIAVA MA NON GRADIVA CIò CHE NOTAVA...

Guglielmo Seppiolino gli occhi apriva e sapete che scopriva?
Nessuno dei suoi più presente era....dove fosse finita la ciurma proprio non lo sapeva.
Il vascello deserto era...nessuno le vele finite di cucire aveva.
E nessuno aveva le assi di legno lucidate...erano ancora tutte consumate.

Forse uno scherzo era?
Chi una cosa del genere far poteva?
Se di uno scherzo si trattava di pessimo gusto a lui sembrava.
A cominciarli iniziava ma attorno nessuno fiatava.
I suoi spariti nel nulla erano dove esser finiti potevano?

Ora davvero a innervosirsi iniziava e a sbraitare cominciava.
Così per un paio d'ore avanti andava ma poi assai si stancava.
Così la disperazione il posto della rabbia prendeva e le mani nei capelli si metteva.
E se Arabella fosse arrivata come la nave poteva esser in  quelle condizioni trovata?
Ad una regina non si addiceva...un rottame pareva.
Ma lui da solo che cosa poteva fare?
Di certo non  poteva un vascello riparare!

I suoi a rimpiangere cominciava e l'amarezza non lo mollava.
Dove fossero finiti non comprendeva e che lo avessero abbandonato di certo ancora non credeva.
Pensava che quelli se ne fossero andati da qualche parte a gozzovigliare...lo avrebbero al loro ritorno sentito sbraitare!
Anzi personalmente voleva andarli a cercare e forte sgridare!
Tempo da perdere non c'era...Arabella da un momento all'altro arrivar poteva.
Così Guglielmo li iniziava a cercare e per l'isola a vagare.

Intanto quelli i bagagli fatti avevano e dall'altro capo dell'isola ormai giunti erano.
Un nuovo vascello avevano iniziato a costruire...su quello di Guglielmo non ci volevano più salire!
Una lezione gli avrebbero dato e a rispettare gli altri gli avrebbero insegnato!
Con lui non volevano più restare...loro tanto gli avevano saputo donare e lui non faceva altro che rimproverare.

In tanti erano ed un enorme impegno ci mettevano; in breve il vascello forma prendeva e davvero bello pareva.
A come Guglielmo sarebbe rimasto pensavano e ridacchiavano; l'un con l'altro si incoraggiavano e in un tempo brevissimo la nave ultimarono.
Uno splendore era ora solo verniciarla si doveva.
Intanto Capitan Guglielmo Seppiolino un buon tratto di cammino percorso aveva e vicino a dove erano i suoi giungeva.

Di udir dei rumori gli pareva e il suo passo più veloce si faceva.
Più si avvicinava più il vociare aumentava.
Si sentiva ridacchiare e cantare!
Le voci dei suoi riconosceva!
Che cosa udir doveva?!
Lui si preoccupava e quella combriccola così scherzava?!
Inaudito era, quattro a loro dirne voleva.

Dietro un cespuglio si nascondeva...veder che facevano voleva!
AI suoi occhi non credeva...
davvero succedeva?!

COSA QUEL CAPITANO PROVò QUANDO CHE QUELLI NON VOLEVANO Più ESSER LA SUA CIURMA NOTò?
QUALCOSA IMPARò O COME AL SOLITO SI ARRABBIò E NULLA IN LUI CAMBIò?
:)

venerdì 28 giugno 2013

IL CAPITANO GUGLIELMO SEPPIOLINO

UN'AVVENTURA MARINA STA PER INIZIARE! DELLA CREMA SOLARE VI DOVRETE PROCURARE!
IL SOLE DEI TROPICI PUò SCOTTARE!

Sulla nave di capitan Guglielmo Seppiolino saliamo e che accadeva lì vediamo!
Quello il più crudele dei capitani era e nemmeno dei suoi pietà aveva; quelli lo rispettavano ed ogni suo ordine ascoltavano ma che spesso esagerasse pensavano.
Troppo prepotente spesso si dimostrava e quelli questo suo atteggiamento stancava.

Mai grazie diceva, mai una parola di conforto per i suoi aveva.
E pensare che quelli da fare si davano, tutto il giorno lavoravano.
Molte missioni aveva a termine portato proprio perchè da quelli aiutato.
Lui però tutto il merito si prendeva e con gli altri mai le gioie divideva.

Un giorno davvero la sopportazione dei suoi cessò...sentite cosa quello combinò.
La nave ferma nell'isola di Imbuto era ed una sosta di tre giorni far doveva.
Poi dovevano ripartire e chissà in che avventura finire.
Orbene durante la sosta che di effettuare deciso avevano una visita ricevere dovevano.
La regina Arabella di quel vascello e del suo capitano aveva tanto sentito parlare che una simile occasione non si poteva far scappare.
Lei dell'isola la padrona era e dirle di no mica si poteva.
In più che fosse assai bella si narrava e secondo voi il Capitano scappar se la lasciava.
Un furbone era e la possibilità di conoscere una graziosa fanciulla assai a lui piaceva.
Ma la nave mica in quelle condizioni le poteva mostrare!
Pareva da rottamare.

Le vele piene di buchi erano e le travi cric cric facevano.
Ma la cosa più brutta da vedere l'esterno era...che cascasse a pezzi pareva.
Infatti quel vecchio vascello ad un enorme tempesta era scampato e ne era uscito un pò devastato.
Tempo da perdere non c'era restaurarlo si doveva.

Ovviamente Guglielmo Seppiolino le mani non si voleva sporcare e non faceva altro che i suoi comandare.
"Piededitopo lurido sciagurato! Vuoi finire in mare scaraventato? Le vele ti ho detto di ricucire! Non sarai mica qui per dormire!?
Sciancato dove diavolo pensi di andare? Le travi ti ho detto di martellare!
Cicchetto che hai da guardare? é ora di lavorare o starai senza cenare!"
Insomma insulti per tutti aveva e mai una parola di conforto a quelli diceva.

Eppure assai bravi erano...tanto impegno ci mettevano!
Ve lo posso assicurare...io ho potuto da vicino osservare.
Un caldo immenso faceva e persino respirare faticoso era.
Ma quelli di lavorar non smettevano  e puff puff facevano.
Il capitano "bravi!" di certo loro non diceva...per lui tutto scontato era.
Ma nemmeno zitto se ne stava!
Continuamente li rimproverava.
Un lamentone era e che per la regina far di più si doveva diceva.
Una bella figura voleva fare ma di impegnarsi non ne voleva sentir parlare.
Seduto se ne stava e sbraitava sbraitava sbraitava.

I suoi erano ore che faticavano ma di sentir quel lamentarsi continuo si stancavano.
Così di un breve sonnellino del capitano approfittarono e tra loro si consultarono.
Una decisione drastica prendevano poichè fin sopra i capelli ne avevano.
Quando Guglielmo si svegliò gli occhi si stropicciò...

CHE COSA SUCCESSO ERA?!
AI SUOI OCCHI NON CREDEVA!
CHE FARE POTEVA?
DOMANI CHE COSA GLI CAPITò TI RIVELERò SE QUI TI TROVERò!
:) 

giovedì 27 giugno 2013

LA MISSIONE DI CROSTATINO

ALLA PUNTATA FINALE SIAMO ARRIVATI E SPERO SARETE PREPARATI!
A CROSTATINO UN DRAGO MANCAVA...LO CATTURAVA?
FORZA INIZIAMO E COSA SUCCESSE SCOPRIAMO!

Crostatino con Filiberto e Guglielmo a recuperare Eginardo andava e quello appena lo rivedeva per la gioia saltellava.
Ora un ultimo drago si doveva catturare ed i nostri non si potevano fermare.
Guglielmo e Filiberto nella lingua dei draghi si consultarono e per un bel po' parlarono.

Poi alla guida del gruppo si mettevano e di far attenzione al paladino dicevano.
Catturare l'ultimo drago non semplicissimo era...far lavoro di squadra occorreva.
Alla palude di miele dirigere si dovevano ed in fretta lo facevano.
Quando li arrivavano di colpo si fermavano.
Crostatino mai una simile situazione avrebbe immaginato...mai uno spettacolo simile si era dinanzi agli occhi trovato.
Un'immensa palude di miele attraverso una cascata di quella delizia continuamente si alimentava ed un profumo intensissimo emanava.
In quell'immensità di miele cicciotti draghi rossi immersi erano ma muoversi non potevano.
Talmente grassottelli erano che di avanzare in grado non parevano.
Inoltre il miele tutto più difficile rendeva poiché assai denso era.
Quelle creature continuamente ne mangiavano e ghiotti ne sembravano; ma il miele mai meno veniva...la cascata, come vi dicevo, continuamente ne forniva.
Uno spettacolo davvero sorprendente era ma star lì a guardare non si poteva.

Il tempo per scadere stava...far qualcosa bisognava!
Così Guglielmo e Filiberto una corda con dei rami fabbricavano ed un amo con una caramella ci attaccavano.
Poi iniziarono il loro piano a spiegare...si doveva una di quelle creature pescare e forte forte tutti assieme tirare.
In prima linea Cremino si collocava ed un pezzo di quella strana canna da pesca impugnava.
Dietro di lui gli altri tre si posizionarono e a tirare si prepararono.
Infatti il solo Cremino solo farcela non poteva...ognuna di quelle creature enorme era.
Un rosso drago cicciotto abboccava e la caramella masticava.
I nostri tiravano e a riva lo trascinavano.
Quello confuso era e che gli succedesse non comprendeva.

Tutto dal miele lo lavavano e a seguirlo lo invitavano...Teodoro lo chiamavano e tutti assieme ad andare da Grimilde si preparavano.
Cosa quella strega di loro avrebbe fatto non lo sapevano ma difendersi sapevano ed aiutar Crostatino volevano.
Da lei arrivavano e alla porta bussavano; quella ai suoi occhi non credeva...tre draghi colorati di fronte aveva!
La sua promessa ora mantener doveva ma Crostatino un dubbio aveva.
Che quella del male facesse a quei draghi non lo avrebbe mai consentito...responsabile si sarebbe sentito.
Così che cosa da loro volesse le domandava e quella di tre squame di ognuno di quelli necessitava.

Nulla di grave era e nessuno male si faceva.
Le squamette spontaneamente i tre si staccavano e gliele consegnavano.
Quella strega ora Priscilla poteva liberare...la sua pozione con quelle squame riusciva a preparare.
La principessa Crostatino riabbracciò e tanto lo ringraziò.
Grimilde la pozione intanto preparava e davvero più giovane diventava.
Contenta era e di non disturbare più il reame di Re Mandarino prometteva.

Crostatino i draghetti abbracciava e a salutarli si preparava; ma quelli a lui si erano a tal punto affezionati che parevano davvero rattristati.
Con lui volevano restare...al reame andare.
Crostatino accettava e con sé li portava....quando il re avrebbe saputo che grazie a loro sua figlia si era potuta salvare di certo li avrebbe fatti restare.

Così tutti assieme da Re Mandarino andarono e a far festa si prepararono....tutto l'accaduto gli narrarono e che i draghi potessero rimaner lì domandarono.
Il re non poteva la gioia contenere di sua figlia rivedere; tutti sentitamente ringraziava e una casa per i draghi personalmente fabbricava.
Così da quel giorno anche quelli di Re Mandarino sudditi erano diventati e di lì non si sarebbero più allontanati.
Uomini e draghi in armonia vivevano ed assieme le giornate trascorrevano.
Quelle creature che assai pericolose erano sembrate in fin dei conti davvero straordinarie si erano dimostrate.

Grimilde non si fece più vedere e nessuno la dovette temere.
Ora a contemplarsi tutto il dì stava...felice di come più giovane sembrava...ad infastidire gli altri non pensava e solo a rimirarsi si impegnava...
Giusto o sbagliato che fosse il fare così ciò che conta è che non disturbo più coloro che abitavano quel reame lì!

ALTRE MISSIONI CROSTATINO DOVETTE AFFRONTARE MA IN ALTRE OCCASIONI VE LE POTRò RACCONTARE...VI BASTI SAPERE CHE ONESTà E CORRETTEZZA IN OGNI COSA CHE FACEVA METTEVA ED OGNI OSTACOLO SUPERAR SAPEVA!
:)

mercoledì 26 giugno 2013

LA MISSIONE DI CROSTATINO

COMINCIAMO PERCHè ANCORA DIVERSA STRADA DA FARE ABBIAMO!
CHE FACEVA CROSTATINO ORA CHE AVEVA PRESO IL PRIMO DRAGHINO?

A Crostatino altri due draghi da catturare mancavano e chissà se prendere si lasciavano...
Ma ora un alleato aveva...con lui Filiberto c'era!
A tranquillizzare Eginardo si recò e di attendere lì il suo ritorno comandò.
Infatti con loro quel destriero non poteva andare...mica era in grado di volare!

Filiberto dove andare sapeva...in cima all'arcobaleno volar si doveva.
Lì un ciclope viveva ed il guardiano dei draghi arancioni era.
Quelli nulla comprendevano ed un cervellino come la punta di un ago avevano.
Convincerne uno a con loro andare non sarebbe stato difficile da fare ma occorreva una distrazione al ciclope dare.
Quello i suoi draghi di vista mai perdeva e il suo unico occhio sempre vigile teneva.
Nemmeno la notte riposava poiché di guardia stava.
Quei draghi arancioni spesso si allontanavano e di andarsene tentavano...assai curiosi erano e in lungo e in largo sulla sommità dell'arcobaleno correvano.
E quel gigante li controllava e all'ordine li richiamava...così affezionato a loro era...solo quelli per amici aveva.

Centinaia erano e a chiunque sfuggir potevano...ma al loro guardiano ciò mai era accaduto...ogni fuga aveva prevenuto e quelli sempre con sé tenuto.
Nonostante Filiberto la lingua di Crostatino non parlava comunque si spiegava.
Magicamente il paladino i suoi versi comprendeva e così la situazione anche a lui nota era.
In groppa  a Filiberto saltava e tra le ali di quello si sistemava.
Il draghetto a volare iniziava e la terra sempre più piccola sembrava.
Da lassù Eginardo un puntino pareva...e  pian pianino nemmeno più si vedeva.

All'arcobaleno in brevissimo tempo arrivarono e sul da farsi si consultarono.
Il ciclope vedevano ed entrambi un po' di paura avevano!
Il piano semplice pareva ma metterlo in pratica il suo rischio aveva.
Filiberto una fiaschetta di potente vino dietro si era portato e fino a quel momento non lo aveva nemmeno a Crostatino rivelato.
Quel drago donarlo al ciclope voleva e di domandargli se poteva vivere con lui diceva.
Ovviamente una finzione era...distrarlo si doveva.
Col vino avrebbero festeggiato e quel ciclope si sarebbe di certo ubriacato.
In un profondo sonno sarebbe caduto ed il controllo del suo "gregge" avrebbe perduto!
Crostatino avrebbe così un drago arancione potuto avvicinare e con loro convincerlo ad andare.

Tutto secondo i piani magicamente andava e il ciclope vino tracannava.
Glu Glu nella sua gola faceva ed il suo unico occhio quasi si chiudeva e rideva rideva...contento di avere un nuovo drago celeste pareva.
Ancora a bere continuava e non si fermava...tutta la fiaschetta finiva e avreste dovuto veder come gioiva!
In poco tempo a terra stramazzò e a russare iniziò.
Il momento per agire arrivato era e Crostatino avanti si faceva.
Ad un draghetto arancione si avvicinava e gli si presentava.
Che sarebbe potuto ai piedi dell'arcobaleno con loro andare se avesse voluto accettare gli diceva e quello di sì con la testa faceva.
Era così curioso di il mondo esplorare che non poteva quell'occasione farsi scappare.
Crostatino Guglielmo lo battezzò e così a partire quella squadretta si preparò.

Ora in tre erano e recuperare Eginardo dovevano.
Un solo drago poi all'appello mancava...ed il tempo a scarseggiare iniziava.
Un solo giorno per salvar Priscilla rimaneva...acciuffare quel drago si doveva.

LA MISSIONE A TERMINE POTEVANO PORTARE?
PROVA QUI DOMANI A TORNARE E TE LO POTRò SVELARE!
:)

martedì 25 giugno 2013

LA MISSIONE DI CROSTATINO

ECCOLO ALLA RICERCA DEI DRAGHI PARTITO!
DOVE SAREBBE IL NOSTRO PALADINO FINITO?
POCO TEMPO AVEVA A DISPOSIZIONE PER RISOLVERE LA SITUAZIONE!

Così Crostatino in groppa ad Eginardo andava e nel bosco si inoltrava; quei draghi sapeva dove trovare lo aveva tante volte sentito raccontare.
Però in posti assai impervi quelli vivevano e di certo facilmente raggiungibili non erano!
Coraggio occorreva...e Crostatino ne aveva.

Il primo drago era intenzionato prima che facesse buio a catturare e con quello verso il secondo sarebbe potuto volare.
Quei draghi infatti se si addomesticavano ottimi amici per l'uomo diventavano.
La montagna delle tempeste si doveva scalare per dal primo drago arrivare.
Il pericolo enorme era...nessuno mai la cima raggiunta aveva.
Lì i draghi celesti dimoravano e la loro casa solo per catturare prede e seminare terrore lasciavano.

Mai umano se non prigioniero lassù era stato e di certo nessuno vivo da lì era tornato.
Crostatino ai piedi della montagna era  e lasciare Eginardo doveva.
Quel destriero infatti salir non poteva...in grado non ne era.
Crostatino da solo doveva andare...senza il suo amico fidato se la doveva cavare.
Così a salire iniziava e la fatica non mancava; a ciuffetti di muschio si aggrappava...a stento non scivolava.
In un paio di occasioni una sferzata di vento lo colpì e mancò davvero poco perché non precipitasse da lì.
Più in alto andava più la difficoltà aumentava; oltre alla parete da scalare c'era la pioggia da sopportare; quasi neve era perché freddo faceva.
In faccia il nostro paladino colpiva ma quello saliva saliva.
Nulla lo fermava...alla principessa Primulina pensava.
Viva la doveva riportare non poteva di certo star lì ad indugiare.
Quando in cima finalmente arrivò un arido bosco davanti si trovò...
Piante spoglie e senza rami lo circondavano e di certo non serenità emanavano.
Un vento gelido tra i cespugli si intrufolava e fischiava fischiava.

Crostatino forza si faceva, andare avanti doveva!
Degli strani versi udiva e che si trattasse dei draghi presagiva.
Così si nascondeva e guardava cosa succedeva.
Un gruppo di draghi celesti proprio lì vicino discuteva e quei rumori emetteva.
Ora come catturarne uno si poteva?
Impossibile pareva!
Crostatino un cucciolo di drago celeste tra gli altri notò e su quello si concentrò...forse più facilmente lo avrebbe potuto avvicinare e suo amico  diventare; ma a non farsi vedere dagli altri draghi stare attento doveva...nessuno di quelli docile pareva.

Nelle sue tasche cercò ed una caramella trovò...ad un piano pensava e che funzionasse sperava.
L'attenzione del draghetto tentò di attirare facendo in modo che quello potesse la caramella notare...
Poi gli fece cenno di avvicinarsi silenziosamente sorridendogli amichevolmente.

Gli altri draghi a discutere continuavano e nulla di ciò che stava accadendo notavano.
Altrimenti di certo avrebbero reagito e su Crostatino infierito.
In una merenda lo avrebbero trasformato e di certo pietà non avrebbero per lui mostrato.

Il draghetto ubbidiva e della vista di quel dolcetto gioiva.
Si avvicinava e la caramella afferrava.
Così buona era...in bocca si scioglieva; Crostatino tante gliene prometteva se di aiutarlo d'accordo era.
Quel piccolino un golosone era!
Come accettar non poteva?!
Di sì con la testa faceva ed una coccola dal paladino prendeva.

Così quei due assieme si allontanavano e amici diventavano.
Difficile non era dopotutto stato! Primo drago catturato!
Crostatino un nome gli donava...Filiberto lo chiamava...a quello piaceva e assai contento ne pareva.
Il paladino che dovevano fare gli spiegava e quello felice di aiutarlo sembrava.

Così a catturare il secondo drago si preparavano e a come fare pensavano.
Filiberto nulla diceva...solo quei versi faceva...ma tutto ciò che Crostatino diceva comprendeva.

DOVE QUEI DUE ANDAVANO A FINIRE?
POTEVANO NEL LORO INTENTO RIUSCIRE?
DOMANI LO SCOPRIREMO ED UN ALTRO PEZZO DI STORIA LEGGEREMO!
:)

lunedì 24 giugno 2013

LA MISSIONE DI CROSTATINO

LA SETTIMANA INIZIAMO E NEL REAME DI RE MANDARINO ANDIAMO!
UNA TERRIBILE DISGRAZIA ARA CAPITATA...POTEVA UNA SOLUZIONE ESSER TROVATA?

Alla corte di Re Mandarino questa settimana andiamo e che cosa successe scopriamo.
Tutto tranquillo in quel reame scorreva ma una tremenda disgrazia capitata era.
Di notte la principessa Primulina era sparita...chissàdove finita.
L'unica figlia del re era ed un bene immenso quel sovrano le voleva.
La mattina quando nel suo lettino non la trovò terribilmente si disperò.

Per le stanze del palazzo si aggirava...in ogni luogo controllava ma sua figlia fuori non sbucava.
Nessuno qualcosa di strano aveva notato...cosa poteva alla piccola principessa esser capitato?
Re Mandarino di pianger non smetteva e chiamar Crostatino faceva.
Quello il più valoroso paladino del reame era ed un coraggio straordinario possedeva.
Il sovrano di lui si fidava e per le sue imprese lo ammirava.
Così provò tra le lacrime a spiegargli la situazione e lo pregò perché trovasse una soluzione.
Quel paladino che non c'era tempo da perdere diceva e che avrebbe fatto di tutto per riportare Primulina a casa prometteva.
Poi in sella al suo cavallo Eginardo saliva e verso la sua missione partiva.
Che fare ancora ben non lo sapeva e di consultare qualcuno che lo potesse aiutare decideva.

Da uno gnomo che lì vicino dimorava il nostro paladino si recava; quello Monocolo si chiamava e di aiutarlo accettava.
Con i suoi magici poteri la principessa nelle grinfie di una stregaccia vedeva e a Crostatino lo diceva.
Ma quella davvero una creatura terribile da affrontare era poiché enormemente potente era.
Mai nessuno da uno scontro con lei vivo uscito ne era ed ognuno che la conoscesse timor ne aveva.
Grimilde si chiamava ed una minaccia per tutti rappresentava.
Crostatino già in passato ne aveva sentito parlare ma non si era mai trovato a doverla affrontare...
Davvero un bel problema pareva...come vincerla si poteva?
Monocolo che ben la conosceva in grado di parlar con lei era...attraverso sfere di cristallo potevano comunicare e lo gnomo non diede a Crostatino nemmeno il tempo di domandare....
la sfera subito prendeva e con Grimilde in contatto si metteva...


Quella che non avrebbe lasciato andare Primulina diceva se qualcosa in cambio non riceveva...con quella fanciulla una minestrina voleva fare che l'avrebbe giovane fatta tornare.
Un'altra soluzione però c'era...lo stesso effetto della minestrina di principessa un'altra cosa fare poteva!
Se tre draghi colorati le avesse qualcuno portato avrebbe quella fanciulla liberato.
Ma quelli erano assai difficili da trovare e lei aveva ritenuto più facile una principessa nella sua tana trascinare.
Tre giorni di tempo concedeva! Poi i tre draghi voleva! Altrimenti Primulina avrebbe utilizzato poiché altro tempo da lei non poteva essere sprecato!
La sua giovinezza doveva riconquistare! Era stufa di aspettare!
Così la comunicazione con Monocolo attraverso la sfera chiudeva e null'altro aggiungeva.

Crostatino quindi solo tre giorni aveva ed in un bel problema incappato era....
i draghi colorati doveva trovare e per giunta catturare!
Un sospirone quel paladino faceva e nuovamente in marcia si metteva.
Monocolo tanto ringraziava e lo salutava.
Così alla ricerca dei draghi il nostro paladino partito era...

MA VERSO CHE COSA SI DIRIGEVA?
POTEVA QUELLA MISSIONE A TERMINE PORTARE E PRIMULINA AL SUO PAPà RIPORTARE?
UNA BELLA SFIDA ERA...OGNUNO AL REAME FIDUCIA IN CROSTATINO AVEVA!
:)

domenica 23 giugno 2013

RE GIULIVO IL FUGGITIVO

COSì IL RE SI ERA VOLTATO MA SI ERA RESO CONTO DI ESSERSI SBAGLIATO...NESSUNO LO SEGUIVA E STRANAMENTE NON NE GIOIVA.
CHE COSA ACCADEVA?
COSA A QUEL RE SUCCEDEVA?

Re Giulivo quindi si era girato ma non capiva che fosse capitato...
Di essere seguito credeva ma nessuno alle sue spalle c'era.
E quel che più lo stupì è che un po' ci restò male quel re lì.
Così certo era che di stucco rimaneva.

E così a riflettere iniziava sul perché quel senso di amarezza allo stomaco provava.
Che cosa si aspettava?
Da cosa scappando stava?
A quell'abbraccio ripensava e dovette ammettere a sé stesso che un po' gli mancava.
Forse quella sensazione di affetto avrebbe voluto provare ma il perché non se lo sapeva spiegare.
Più il tempo passava più la verità chiara gli sembrava.
La verità era che quell'abbraccio non gli era dispiaciuto...nemmeno lui ci aveva creduto.

Ma ora che dietro di sé quei bimbi non vedeva di esser scappato da nulla comprendeva.
Assai sciocco si sentiva e di certo non ne gioiva.
Le lacrime a scendere cominciavano e non si arrestavano.
Avrebbe così tanto rivoluto quell'abbraccio provare poiché doveva ammetterlo non era niente male.
Perché da qualcosa che in fondo star bene lo faceva voleva?
Davvero non lo comprendeva....forse di soffrire temeva ma ora davvero triste era.

A sedere per terra si metteva e sul da farsi rifletteva.
Solo quei bimbi voleva rivedere ma non ci poteva nemmeno lui credere.
Quelle attenzioni da cui fuggiva gli mancavano....un vuoto in lui lasciavano.
Così alla fine si interrogò e ad una soluzione arrivò...
Era ora di smetter di fuggire se voleva nella sua vita gioire.
Un comportamento da sovrano il suo non era...ogni gesto di affetto respingeva ed il colmo era che ciò non voleva.
Quei bimbi avrebbe in realtà voluto abbracciare ma si faceva dal sol pensiero terrorizzare.
Comunque una sola cosa da fare gli rimaneva...di tornar indietro deciso aveva.

Intanto la squadra di ricerca avanzava e proprio sulla strada di Giulivo si incamminava.
Quelli su come convincere il re si confrontavano ma una soluzione non trovavano.
Cosa a quel sovrano dire potevano?
D'accordo sul da farsi non erano.
Di proseguire decidevano anche se un piano preciso non avevano.
Così quel sovrano tornava e quel gruppo incontro gli marciava.
Così a metà strada si trovavano e l'uno di fronte agli altri si fermarono.
Quelli spiegazioni al re chiedevano ma nulla ottenevano.

Re Giulivo nulla diceva e verso il suo reame si dirigeva; quelli nulla chiedevano e dietro di lui in cammino si mettevano.
Durante il tragitto nessuno una parola pronunciava e ognuno che cosa avesse intenzione di fare il re si domandava.
Una volta a destinazione arrivati quelli della squadra di ricerca decisero che si sarebbero fermati.
Che faceva Giulivo volevano vedere ed erano assai curiosi di sapere.
Quel sovrano i bambini mandava chiamare anche se in attesa di quelli iniziò a tremare.
Pieno di paura era ma cambiar la sua vita voleva.
Più solo nel suo maniero non voleva stare ed era davvero stanco di scappare.

Quando quei bimbi arrivarono davanti a Giulivo si fermarono; un po' intimoriti parevano perché rimasti male dalla precedente reazione del re erano.
Ma quel re si inginocchiò e le braccia allargò; i bimbi comprendevano e ad abbracciarlo correvano.
Il cuore di Giulivo di gioia scoppiò e per la prima volta la gioia di voler bene a qualcuno provò.

DA QUEL Dì IL COMPORTAMENTO DI GIULIVO CAMBIò  E Più DALLE PERSONE NON SCAPPò.
ORA DI AFFETTO SI CIRCONDAVA E LE GIOIE NE PROVAVA.
UNA LEZIONE IMPORTANTE AVEVA IMPARATO E NON AVREBBE Più DIMENTICATO: NON VI ERA NULLA DA TEMERE NELL'ABBRACCIO DI CHI CI VUOLE BENE.
NESSUNO GIULIVO VOLEVA GIUDICARE MA SOLO AFFETTO A LUI DIMOSTRARE!
:)

sabato 22 giugno 2013

RE GIULIVO IL FUGGITIVO

DA DOVE CI SIAM FERMATI RIPARTIAMO E LA DECISIONE DI RE GIULIVO SCOPRIAMO!
CHE COSA IN MENTE AVEVA?
UNA SCELTA SAGGIA ERA?

Re Giulivo a tal punto dopo quell'abbraccio soffriva che nemmeno lui il perché intuiva.
Solo di dover scappare sapeva...più trovarsi in una simile situazione non voleva.
Il contatto con quei bambini lo faceva star male e gli pareva lo volessero perseguitare.
Che diamine volevano fare....?
Che bisogno c'era di un suo abbraccio cercare?
Notte e dì che quelli lo spiassero gli pareva...dove rifugiarsi non sapeva.
Di esser continuamente inseguito gli sembrava mai pace non trovava.

Se per il maniero si aggirava ogni tanto di scatto si voltava; che nessuno gli stesse dietro controllava e di sfuggire ad ogni persona cercava.
Ma andar avanti così non si poteva!

Re Giulivo di fuggire decideva.
Un piccolo bagaglio preparò e a correre iniziò...
Il reame lasciò e indietro per qualche ora non si voltò.
Era sicuro che inseguendo lo stessero e di vista non lo perdessero...
Dietro di sé quei bambini gli pareva di sentire!
Perché lo continuavano a seguire?
Lo volevano forse abbracciare?
Non lo avrebbe di certo potuto tollerare!
Ma in realtà nessuno del reame dietro gli stava anzi ognuno la sua vita quotidiana continuava.
Solo in tarda mattinata della sua assenza si accorgevano ed assai stupiti rimanevano...
dove il re poteva essere finito?
Lo avevano rapito?
Era forse fuggito?
Che gli era capitato?
Pareva che questo mistero non potesse essere svelato!

Così una squadra organizzarono e a cercarlo iniziarono...non lo volevano infastidire ma solo controllare che nei guai non rischiasse di finire!
Si sarebbero mossi con discrezione e avrebbero cercato la miglior soluzione.

Intanto Re Giulivo stanco cominciava a diventare e sentì di doversi un attimo fermare.
E se lo avessero acciuffato?
Abbracciato?
Sbaciucchiato?
Quale orrore si sarebbe di lui impossessato.
Le dimostrazioni di affetto non le tollerava e da quelle scappava.
E se lo avessero forzato a farsi stritolare?
Mica potevano perdinci! Era del resto lui a comandare...ma non smetteva di tremare.

Ad un incrocio di stradine era arrivato e decise che proprio lì si sarebbe un attimo fermato.

Intanto la squadra di ricerche in moto si metteva e lo stalliere Giustino le operazioni dirigeva.
Di cominciare a cercare il re andando verso la campagna proponeva e proprio così quella banda faceva.
Del resto a palazzo nessuno era entrato....non poteva qualcuno del re essersi impossessato...le guardie lo avrebbero di certo intercettato ed immediatamente allontanato.
Re Giulivo da solo evidentemente se ne era andato...ma  cosa a ciò lo aveva portato?
L'episodio dei bambini a tutti ormai noto era ma che il motivo potesse esser quello impossibile pareva; eppure l'unico evento che aveva recentemente turbato il re proprio quello era.

Ma qualunque fosse la motivazione non si poteva perder tempo in quella situazione!
Le campagne dense di pericoli erano e tutti per Re Giulivo temevano.
Così la strada giusta imboccarono e nei campi avanzarono.

Intanto che quelli marciavano a Re Giulivo noi torniamo.
Quelli si stava per fermare ed era certo che dietro a sé avrebbe trovato i bambini pronti ad abbracciare.
Già si immaginava come contro di loro gridare!
Era certo li avrebbe fatti allontanare e si sarebbe potuto salvare!
Gli pareva persino di le loro grida udire!
Tutto ciò doveva finire!

Ma quando si voltò di stucco restò...
Nessuno lo inseguiva...dal niente fuggiva...
Una strana sensazione provò...e di rimanere un po' deluso gli sembrò...
Che cosa gli capitava?
Di provar gioia si aspettava...
Ma così non era...un po' di amarezza lo invadeva...

DI COSA GIULIVO CONTO SI RENDEVA?
PERCHè GIOIRE NON POTEVA?
QUALCOSA IN LUI CAMBIANDO STAVA?
O A FUGGIR SEGUITAVA?
A DOMANI!
NON MANCARE
:)

venerdì 21 giugno 2013

RE GIULIVO IL FUGGITIVO

IL WEEKEND è COMINCIATO ED OGNUNO DI VOI DEVE ESSERE A QUESTA STORIA PREPARATO.
IN UN REAME LONTANO LONTANO VI PORTERò E DI UN RE VI RACCONTERò

Nel reame di Croccantilandia andiamo e il suo sovrano conosciamo.
Re Giulivo  si chiamava ed erano molti anni che su quelle terre regnava.
I suoi sudditi molto bene gli volevano anche se i suoi difettucci vedevano.

Uno più degli altri tutti infastidiva...Re Giulivo dai suoi sudditi fuggiva.
Con loro non amava conversare e pareva dovesse sempre di fretta andare.
Mai due parole scambiava e con una scusa ogni  volta si defilava.
Quelli il perché non comprendevano poiché molto affezionati gli erano.
Per il resto un re quasi perfetto era, enorme impegno in tutto metteva e abilmente tutti dirigeva.
Ma attraverso aiutanti lo faceva poiché conversar direttamente non troppo gli piaceva.

Che gli altri lo volessero sempre giudicare aveva l'impressione e faceva di tutto per sfuggire a quella situazione.
Temeva che gli affari suoi si volessero fare o che volessero ogni suo comportamento scrutare per poi spettegolare.
Magari qualcosa per incastrarlo cercando stavano o chissà che cosa alle sue spalle confabulavano.
Insomma davvero un supplizio era...sempre di doversi nascondere credeva.
E così quante cose si perdeva....alle feste non partecipava...dalla finestra del suo palazzo guardava...i bambini non riceveva...i loro abbracci temeva.
Appiccicosi gli sembravano... ed era meglio se lontano stavano.
E se addosso uno di quelli gli si fosse attaccato?
Come lo avrebbe staccato?

Intollerabile quel pensiero era e di tutto per evitare che ciò accadesse faceva; di nessuno si fidava e solo soletto se ne stava.
Così pensava di non soffrire...ma nemmeno poteva mai con qualcuno gioire.
Dal suo maniero il mondo esterno guardava e al pensiero che qualcuno lo venisse a cercare tremava.
E più i giorni passavano più le cose peggioravano.

Ora il cervello di Giulivo ben più non funzionava poiché la paura la ragione gli offuscava.
Da un po' di tempo che qualcuno lo seguisse gli sembrava e a come sfuggirgli pensava e ripensava.
Tutto ciò un giorno in giardino era iniziato...sentite che era capitato.
Una mattina assolata era ed un pisolino Giulivo sotto un albero faceva; all'improvviso un gruppo di bambini nel parco privato di quel re riuscì ad entrare e cominciò non appena lo vide a gridare:
"Laggiù Re Giulivo riposa! Vicino a quella rosa! Andiamolo forza ad abbracciare e chiediamogli se vuole con noi giocare!"
Così verso il sovrano saltellavano ed addosso quei cinque o sei bambini gli si gettarono; a sbaciucchiarlo ed abbracciarlo iniziarono ed ovviamente lo svegliarono!

Terrore quel re provò e che gli stesse accadendo si domandò.
Di quell'abbraccio si doveva liberare! o si sarebbe di certo fatto male!
Così da piangere a quel re veniva e a fuggire non riusciva.
Dopo poco ce la fece a scappare e si andò dentro il palazzo a rifugiare.
Quei bimbi tanto male ci restarono e a casa piangendo se ne tornarono.
Perché quel re aveva reagito così non capivano...gli altri adulti della loro compagnia gioivano.

Giulivo dal canto suo tremava e che vi fosse una sola cosa da fare pensava.
Più il tempo passava più la sua convinzione si rafforzava.
Non vi era altra soluzione per risolvere quella situazione!
E la paura aumentava...scampo non lasciava...
cosa quei bambini da lui volevano? Perché una cosa del genere fatto gli avevano!?
Proprio il motivo non lo comprendeva ma che fare ben lo sapeva!

COSA GIULIVO AVEVA DECISO DI FARE?
SE DOMANI TORNERETE QUI VE LO POTRò SVELARE!
:)

giovedì 20 giugno 2013

IL CIRCO DI BATTISTA

ALLA PUNTATA FINALE SIAMO ARRIVATI!
SIATE BEN PREPARATI!
CUORDIBURRO QUALCOSA PER RIMEDIARE FACEVA?
COSA AI NOSTRI ARTISTI DICEVA?

La regina Cuordiburro decise che qualcosa per rimediare doveva fare...non poteva restar lì a guardare.
Tanto per quegli artisti si dispiaceva...nonostante sembrasse burbera che qualcuno soffrisse non voleva.
E per giunta colpa sua era!
Lei con il suo atteggiamento li aveva messi in difficoltà...e per causa sua piangevano quelli là!

Come riparare al danno fatto non sapeva ma provarci voleva.
Così a quelli il permesso di avvicinarsi domandava ed ognuno a bocca aperta restava.
Di certo voleva rimproverarli pensavano e ancor di più si rattristavano.
Le scuse già pronte avevano e porle alla regina volevano.
Ma quella parlare non li lasciò e così cominciò:

" Vi ho sentiti parlare e mi son resa conto di avervi fatto del male.
Non credevo di quest'impressione dare...per questo mi voglio scusare.
Purtroppo risulto sempre severa ed arrabbiata e ne sono rammaricata; è un mio modo  di comportarmi...voglio per questo scusarmi.
Vorrei il vostro spettacolo rivedere...mi farebbe un immenso piacere...
come se io non ci fossi vi dovrete comportare...di preoccupazioni non vi caricate.
Che io abbia grandi pretese non pensate...su questo vi sbagliate.
Il titolo di regina porto e tutti gli inciampi ne sopporto; tutti pensano che per farmi divertire debbano chissà che prodigi far avvenire!
A me le cose semplici piacciono, tanta gioia mi danno...per cui vi prego il vostro numero cominciate e di non avermi davanti a voi immaginate!"

Quelli due volte non se lo fecero dire e le lacrime fecero finire.
Poi il loro spettacolo dall'inizio ricominciarono e di non aver di fronte una regina immaginarono.
I loro numeri facevano, sorrisi sui visi avevano e la gioia di esibirsi di nuovo possedevano.
La regina contagiarono e con la loro passione la entusiasmarono.
Quella di applaudire più non smetteva e rideva rideva finalmente rideva.

Nessuno crederci poteva! Cuordiburro soddisfatta era!
Quello spettacolo l'aveva divertita e più il sorriso dal viso non le svaniva.
Quella regina felice era...come quell'esibizione le piaceva!
Battista e i suoi un'importante lezione avevano imparato....nessuno va dal suo atteggiamento giudicato.
La regina che così spocchiosa sembrava in realtà la semplicità amava. Semplicemente come sempre facevano esibir si dovevano.
Quando la passione di far ciò che amavano il posto della paura e del pregiudizio riprendeva nient'altro che un successo esser poteva!
Assai sciocchini i nostri si sentivano e ora a ripensare al loro sbaglio si divertivano.
La regina dal canto suo che aveva veduto quanto il suo atteggiamento potesse gli altri far star male cercava di cambiare.
Se una cosa le piaceva lo dimostrava così agli altri gioia dava; non più i suoi sentimenti nascondeva e pareva, vi dirò il vero, un po' meno severa.

Gustavo dell'accaduto venne avvertito e rimase sbalordito.
Tanto coi nostri  si congratulò ed una statua al circo di Battista nella piazza centrale di Quaggiù collocò.
La regina tutti salutò e al suo reame tornò ma non appena dai suoi impegni si riusciva a liberare, se sapeva che il circo di Battista in un paese vicino uno spettacolo stava per fare, a veder i suoi amici artisti si voleva recare.
In prima fila sedeva e più forte di tutti le mani batteva.
Di loro la passione nel far ciò che amavano ammirava ed immensa gioia nel guardarli provava.
Tanto si divertivano che a coinvolgere chiunque riuscivano.

Ma la magia dell'intrattenimento riusciva solo se ognuno di loro a posto con sé stesso si sentiva e di ciò che faceva dal profondo del cuore gioiva.

Il circo di Battista a girare continuò e tanti sorrisi regalò.


Da quel dì quando Cuordiburro poteva e veder lo spettacolo

AVEVANO IMPARATO A NON FARSI DALL'ATTEGGIAMENTO DI QUALCUNO CONDIZIONARE E A NON MAI LA PASSIONE AL LORO LAVORO LEVARE!
DIVERTIRSI LA COSA Più IMPORTANTE ERA...NESSUNO METTERLI A DISAGIO DOVEVA.
A VOLTE SI PENSA DI Chissà CHE COSA DOVER FARE PER QUALCUN ALTRO FELICE FAR STARE...QUANDO SEMPLICEMENTE ESSER NOI STESSI Può BASTARE!
:)

mercoledì 19 giugno 2013

IL CIRCO DI BATTISTA

IN SCENA I NOSTRI DOVEVANO ANDARE!
MA COME LO POTEVANO FARE?
LA REGINA CUORDIBURRO IN DIFFICOLTà LI METTEVA...COSì SEVERA PAREVA

Battista doveva entrare, il pubblico non poteva più aspettare...ma come poteva fare?
Le sue gambe tremavano! Che brutto tiro gli giocavano!
Mai gli era capitato!
E dire che spettacoli difficili aveva affrontato.

Ma quella regina su tutti loro uno strano effetto faceva...in grande difficoltà li metteva.
Gelsomina per la prima volta non si piaceva e nel suo specchietto assai bruttina si vedeva.
Lupo e Pinolo negli occhi si guardavano e con il loro braccio libero le lacrime a vicenda si asciugavano.
A Battista vederli così tanto dispiaceva...e calmarli non poteva poichè nemmeno lui che fare sapeva!
Un bel pasticcio era!
Un ultimo sguardo ai suoi lanciò ed in scena entrò.

Ma sicuro come al solito questa volta non era...a parlare nemmeno ce la faceva.
Balbettava e le parole si mangiava:
"SSSSignori bbbbenvenuti sssspero sssarete t t t tutti c c comodamente seduti....ccol mio numero co co cominceremo e di di di divertirci po po potremo!"
Occielo ma cosa gli stava accadendo?
Ognuno dei suoi se lo stava domandando!
Se persino il buon Battista ridotto così era come qualcosa di buono la serata riservar poteva?

I leoni vennero fatti entrare ma qualcosa pareva persino loro turbare...
Inquieti erano e obbedir non volevano.
Battista tentennava...di quà e di là per l'arena andava ma nulla combinava.
Il pubblico basito era! Nulla di straordinario accadeva!
Eppure tutti di quel circo così bene parlato avevano...com'era possibile ciò che vedevano?

Battista tutto rosso come la sua giubba divenuto ad un tratto cadde per la tensione a terra svenuto.
A raccoglierlo i suoi accorrevano e lo rianimavano come potevano.
Anche senza il capocirco lo spettacolo avanti doveva andare...ma non vi fu davvero nulla di bello da ammirare.
Quegli artisti parevano imbambolati...da chissà cosa turbati.
Ognuno il suo numero fallì o non entrò proprio in scena quella sera lì.
Gisella nessuna piroetta sui fili faceva ma semplicemente avanti e indietro si muoveva.
Nessuno col fiato sospeso stava ma ognuno sbadigliava.
Annoiato quel pubblico era e nulla di peggio in un circo succedere poteva.

E non vi dico Gustavo com'era rammaricato...davvero non sapeva che fosse capitato.
Spiegazioni cercava e di tener calma Cuordiburro cercava.
L'arrivo di Straccio il pagliaccio diceva di aspettare...avrebbe di certo belle sorprese potuto riservare...ma così non era...anche quello fiasco faceva.
Nel bel mezzo del suo numero a piangere iniziò e via tremando scappò.

La regina a quel punto adirata pensò di esser stata burlata. Mai uno spettacolo più triste aveva veduto eppure dire che aveva alle promesse di Gustavo persino creduto!
Su tutte le furie andò e di scatto dal suo trono si alzò.
Fuori si dirigeva e saperne di nulla voleva.
Di esser lasciata in pace ordinava e ognuno tremava.
Come l'avrebbero placata?
Di certo a Quaggiù mai sarebbe tornata.
Gustavo per l'amarezza il circo lasciava e a casa piangendo tornava.
Come sindaco aveva fallito...la regina non aveva divertito.

Intanto dietro le quinte gli artisti attorno a Battista riuniti si erano e tra di loro anch'essi piangevano...
che successo era? Nessuno spiegazioni aveva...
La regina intanto di lì passava e sentendo singhiozzare ad ascoltare nascosta si fermava.
Battista così parlava e coi suoi si scusava:
"A calmarvi non sono riuscito....il nostro spettacolo la Regina non ha gradito...quando che sarebbe venuta ho saputo la mia tranquillità il posto al terrore ha ceduto.
Chissà cosa occorre per una regina far divertire...volevamo così disperatamente farla gioire che al contrario abbiamo solo il nostro spettacolo fatto fallire.
Nessuno di noi gioia di esibirsi ha provato e per questo un fiasco è stato...
Vorrei poter indieto tornare e i nostri soliti numeri alla regina far ammirare....ma chissà a che cosa è abituata...di certo la nostra povera arte non può essere da lei apprezzata...Così severa mi pareve che davvero per poco il cuor dalla paura non mi cedeva..."
E discorsi di questo genere facevano e tanto abbattuti erano. Ognuno si rammaricava e di poter tornare indietro desiderava...e se non fossero più adatti a fare circo? Qualcuno domandava...e così ancor di più quel gruppo si rattristava.

La regina che così li vedeva dal dispiacere avvolta era.
Lei la causa i quel pianto era stata....come ne era rammaricata...

QUALCOSA PER RIMEDIARE SI POTEVA FARE?
QUELLI CIRCO RIUSCIRONO ANCORA A FARE O SI DOVETTERO DALLE SCENE RITIRARE?
DOMANI C'è LA PUNTATA FINALE!
NON MANCARE
:) 
 

martedì 18 giugno 2013

IL CIRCO DI BATTISTA

IERI GLI ARTISTI VI AVEVO PRESENTATO MA NULLA DI Più VI AVEVO RIVELATO!
OGGI QUALCOSA IN Più SCOPRIREMO E CHE SUCCESSE VEDREMO!

Ieri che sempre ogni loro spettacolo un successo era stato vi dicevo e mai un fiasco fatto avevano.
In marcia ora erano e sulle loro carrozze verso una nuova destinazione si dirigevano.
Entusiasti erano e l'un l'altro "forza!" si dicevano.
Gelsomina la ballerina si truccava e Bettina a pettinarsi i lunghi capelli l'aiutava.
Gerardo intanto un pisolino faceva e Camillo il suo numero a punto metteva...pensava e ripensava e nuove acrobazie si immaginava.

Battista la carrozza di testa guidava e il tendone trasportava; la sua la carrozza più grande era...per forza...il capocirco faceva!
La strada per la nuova destinazione assai accidentata era e le carrozze sobbalzar faceva.
Gelsomina si era tutta di trucca sbaffata poiché il suo mezzo di trasporto di qua e di là sbandava.
Lupo e Pinolo cantavano e noccioline smangiucchiavano.
I leoni di Battista invece caso alla strada proprio non facevano...e di svegliarsi saper non ne volevano.

Finalmente dopo diverse ore a destinazione arrivavano ed i preparativi iniziavano.
Tutto il giorno per montare il tendone ci sarebbe voluto...era un lavoro davvero duro!
E Battista tutti dirigeva e che fare ad ognuno diceva...ogni artista collaborava, ed il meglio di sé dava.
Anche se un  immenso caldo faceva nessuno di lavorar smetteva.
I chiodi venivano fissati e con le corde al tendone legati.
Così tutto veniva accuratamente preparato, nessun dettaglio veniva trascurato.

Ma all'improvviso qualcuno al tendone arrivava....Battista il fuochista cercava.
Di chi si trattava?
Nessuno lo immaginava...
Un omone alto alto era e di essere il sindaco di quel paese diceva.
Come Signor Gustavo si presentava e che aveva una bellissima notizia per loro annunciava.
Battista non comprendeva ma ad ascoltare pronto era.
Forse con la sua famiglia allo spettacolo assister voleva e buoni posti venuto a chiedere era!

Ma neppure di questo si trattava! Qualcosa di più importante sembrava...così quel sindaco da sotto il suo verde cappello parlava e Battista ascoltava:
"Innanzitutto a Quaggiù il benvenuto vi voglio dare e spero che il nostro paese vi possa garbare!
Da tanto aspettando vi stavamo ed i bambini più come calmare non sapevamo!
Non appena han saputo che sareste arrivati dalla gioia non son più stati abbandonati!
Ma questa sera non solo l'intero Quaggiù a vedervi verrà ma qualcuno di davvero importante ci sarà!
La regina Cuordiburro in visita a Quaggiù si recherà e anche lei al vostro spettacolo assister vorrà!
Bella figura dovrete fare anche se non servo io a dovervelo ricordare!
Che siete i migliori alla regina ho già riferito...ho per voi garantito!
Ho pensato di venirvelo a dire per poter con voi gioire!
Quella donna come molto esigente e severa viene descritta e spesso chi tenta di accontentarla va incontro a sconfitta!
Siccome di solito non è mai in grado di felicità provare quelli del suo regno le vogliono il vostro spettacolo far gustare!
Magari finalmente si divertirà...nessuno l'ha mai vista ridere quella là!
Ora devo andare ho anche io molte faccende da sbrigare!
Questa sera ci vediamo e le dita incrociamo! Tutta la nostra fiducia in voi riponiamo, la regina far divertir dobbiamo!"

Così il sindaco Gustavo se ne andava e non vi dico le condizioni in cui Battista lasciava.
Quello sbiancato era...un lenzuolino pareva...nonostante la faccia fosse bruciata, ora più bianca del latte era diventata.
E non sto nemmeno a dirvi come gli altri reagirono quando le parole di Battista udirono!
L'ansia di loro si cominciò ad impossessare e nemmeno dal nostro fuochista se ne voleva andare!
Quello non li riusciva a calmare e nemmeno sé stesso sapeva controllare.
Loro solo umili artisti si ritenevano...come accontentare una regina potevano?
Chissà a cosa quella era abituata?
Di certo soddisfatta non se ne sarebbe mai andata!

A nuovi numeri pensavano perché i loro inadatti sembravano...ma nulla trovavano...anzi anche le loro esibizioni tante volte provate sbagliavano.
E più la sera si avvicinava più l'ansia aumentava...
Battista di domande tartassavano e che fare a lui domandavano.
Ma nemmeno lui lo sapeva...figuriamoci il più nel panico di tutti era.
La responsabilità sulle sue spalle sentiva e questo non lo divertiva.

Esser loro stessi non bastava...di una regina si parlava...
Chissà che cosa avrebbe quella voluto vedere...o come lo avrebbero voluto sapere.
Di tutto per accontentarla avrebbero fatto...persino fatto volare un gatto!
Ma accipicchia davvero le ore passavano e soluzioni non trovavano.
Lo spettacolo doveva iniziare...la regina avevano da dietro le quinte visto arrivare.
Così severa sembrava persino l'idea di essere assai arrabbiata dava.
Le cose per i nostri male si mettevano...più non ridevano.
Quella donna su un trono per lei preparato sedeva e a fianco Gustavo le si  metteva.
Il sindaco di farla divertire con delle battute cercava ma quella espressione non mutava.

Perdindirindina il momento era arrivato!
Battista non si sentiva affatto preparato.
Ai suoi uno sguardo lanciò ma la solita gioia in loro non trovò.

CHE POTEVANO FARE?
LA SERATA POTEVANO SALVARE?
E LA REGINA FAR DIVERTIRE UN'IMPRESA PAREVA...FORSE NESSUNO IN GRADO DI RIUSCIRVI ERA...
A DOMANI!
NON MANCARE!
:)

lunedì 17 giugno 2013

IL CIRCO DI BATTISTA

QUESTA SETTIMANA IL CIRCO DI BATTISTA DOBBIAMO ANDARE A VISITARE...PERCHè Lì UNO SPETTACOLO DAVVERO SPECIALE SI STAVA PER PREPARARE!

Se al circo di Battista non siete mai stati a quel che vi racconterò forse non sarete preparati.
Qualcosina prima di iniziare vi voglio svelare così potrete meglio partecipare!

Battista capo circo era ed il fuochista faceva.
Più largo che alto era e una faccia davvero buffa aveva: scura era diventata a forza di essere dal fuoco ogni sera toccata!
Le mani tutte callose aveva e un cappello rosso sulla testa teneva.
La divisa abbinata al copricapo era...quindi tutto così rosso un pomodoro pareva!
Non vi era nessuno che il suo circo non conoscesse e che le lodi non ne facesse.
Tanto impegno nel suo lavoro metteva che il pubblico mai deluso aveva.

Lo stesso battista quindi partecipava...anzi lui la serata inaugurava; il suo numero col fuoco il primo era ed in delirio il pubblico metteva.
Nessuno a prima vista credito gli avrebbe dato eppure vedendolo ognuno rimaneva estasiato.
Tanta grazia vi riponeva e le clave infuocate andar su e giù faceva.
Il tutto mangiando il fuoco concludeva e tutta la gente ad applaudir si metteva.
Il suo circo itinerante era!
Sapete  cosa dir voleva?
Che da un posto all'altro si muoveva.
Il suo spettacolo in giro portava e nei maggiori paesi il tendone coi suoi montava.
Due o tre giorni restavano e poi via! Altrove andavano!
Certo girare non sempre facile era ma a Battista quella vita piaceva.
A volte gli altri artisti si lamentavano...del viaggio si stancavano e prima di ogni spettacolo si agitavano.
Ma Battista li tranquillizzava e tutto liscio filava.
La gente felice era e nessuno scontento il suo lettino raggiungeva.

Gli artisti Battista stimavano e davvero tanto in lui confidavano.
Perciò enorme impegno mettevano e a parte le piccole lamentele quotidiane felici erano.
Alcuni artisti da tanto con Battista lavoravano e non più giovani sembravano; ma comunque eccellenti erano e sbalordir chiunque facevano.

Gerardo i leoni domava....e di quelle bestiole personalmente si occupava; come amici li trattava e nulla loro mancava...persino a passeggio li portava ed era assai buffo per chi lo osservava.
Un arzillo nonnetto sembrava mentre coi suoi leoni al guinzaglio durante il pomeriggio a spasso andava.
E la sera quelli a lui obbedivano ed il pubblico stupivano.
Mille prodezze facevano ed ogni comando comprendevano. Poi Gerardo li ricompensava e tanto se li coccolava.
Quelle bestiole che con altri crudeli erano con lui dei gattini parevano!

C'era poi Gelsomina che sui fili faceva la ballerina...davvero graziosa era mentre in aria volare pareva.
Su un filo sottile danzava e il pubblico in delirio mandava.
Che cadesse da un momento all'altro a volte pareva e tutta la platea in silenzio rimaneva. Il respiro trattenevano e che quella fanciulla volasse giù temevano.
Ma Gelsomina quel che faceva sapeva...la migliore era!
Non perché particolari doti possedesse bensì perché non vi era nulla che più di ballare in aria le piacesse.
Tanta passione ci metteva che non restare ammirati guardandola impossibile era.

E poi Lupo e Pinolo c'erano che i contorsionisti facevano.
Ma qualcosa il tutto complicava poiché ognuno di quei due attaccato all'altro per un braccio stava.
Gemelli siamesi erano e separarsi mai potevano.
Ma nonostante fossero così appiccicati erano di una grazia infinita dotati.
Un solo corpo parevano e meravigliosi numeri facevano.

E come Camillo scordare? Nessuno come lui da un trapezio all'altro sapeva saltare!
Mille capriole nell'aria disegnava e il pubblico "UUUUUUU" gridava!
Tutine colorate indossava e tutti incantati lasciava.
I trapezi con sicurezza afferrava e dentro di sé di divertirsi mai cessava.
Come quand'era un bambino si sentiva ed ogni sera volando gioiva.
Nessuno fermarlo poteva...andarsene mai voleva...
Doveva sempre Battista intervenire per far il suo numero finire...
E questo il pubblico divertiva e ognuno di esser lì gioiva.

Ma chi più di tutti far ridere sapeva voi sapete chi era?
Di Straccio il pagliaccio si trattava...quello il sorriso donava.
Quando in scena entrava nessuno più fermo stava...a crepapelle ognuno tanto rideva che diventato matto pareva.
Il pubblico lo adorava e "Evviva Straccio!" gridava!

Insomma all'incirca questo il circo di Battista era ed anche qualche altro artista parte ne faceva.
Di solito problemi ad esibirsi non avevano anzi gioirne parevano!
Ma qualcosa di strano stava per capitare...ora non ve lo posso raccontare!

SE DOMANI QUI TORNERAI UN ALTRO PEZZETTO DI STORIA LEGGER POTRAI!
INTANTO DI QUESTI PERSONAGGI NON TI DIMENTICARE! SE LO FACESSI SI POTREBBERO ARRABBIARE!

domenica 16 giugno 2013

LE AVVENTURE DI CAPITAN MUFFINO

ECCO COSì VERSO OVEST I NOSTRI SI DIRIGEVANO E PRONTI AD OGNI RISCHIO ERANO!
NULLA LI AVREBBE FERMATI ED IL PREMIO SI SAREBBERO GUADAGNATI.

Capitan Muffino i suoi guidava e "Forza! Forza!" gridava; alla potenza delle vele quelle dei remi aggiungeva poiché andar più rapidi si doveva.
Mica si poteva ai capricci del vento stare quando vi era un premio così ambito da conquistare!
Così una decina di uomini sottocoperta venne inviata e di remare il più velocemente possibile comandata.

Ma ecco che alla famosa roccia giungevano ed in cerca del coccodrillo si mettevano.
Da nessuna parte lo si vedeva ma che fosse lì attorno ognuno ben lo sapeva.
Di certo spiando li stava e le loro mosse scrutava.
Il capitano di ancorare il vascello ordinava e poi Fiorenzo chiamava.
Un idea infatti il capitano avuto aveva e che potesse funzionare credeva.
Un'antica leggenda narrava che ogni coccodrillo la musica tanto amava...se a cantare iniziava poi più non si arrestava.

Così a Fiorenzo di suonare una melodia venne ordinato e quello ne fu onorato.
Il suo flautino prendeva e sul bordo della nave si sedeva.
A suonare cominciava ed ognuno degli altri in silenzio restava.
All'improvviso ognuno qualcosa che nell'acqua si avvicinava notava...del coccodrillo si trattava.
Una bestia enorme e spaventosa era anche se un bel colore verdino aveva.
La coda ritmicamente muoveva e il muso affiorar faceva.
Quei marinai un brivido percepirono e che il piano di capitan Muffino poteva funzionare intuirono.

Il verde coccodrillo a cantare iniziò e la bocca spalancò.
Fiorenzo a suonare continuava e quella bestiaccia non si fermava.
Il capitano a Giuseppe di lanciare un'asse di legno in bocca al coccodrillo ordinava e quello il comando rispettava.
Come quell'asse nelle fauci di quello si conficcò la bocca spalancata restò.
Capitan Muffino gli si accostava e con le pinze ZAC un bel dentone fuori tirava.
Quell'arnese molto leggero era e maneggiarlo con rapidità si poteva; per questo Gisella glielo aveva donato...sapeva lo avrebbe di certo aiutato.
Così in un battibaleno Muffino a prendere il dente riusciva ed ognuno della ciurma gioiva.
Il coccodrillo si agitava e di liberarsi tentava.
All'improvviso ci riuscì e mancò poco che non divorasse il braccio di quel capitano lì.
Ma Muffino tremendamente veloce era e in un attimo la nave di nuovo raggiungeva.
Il dente possedevano! Vincere potevano.
Il coccodrillo di attaccarli tentò ma contro quel galeone ogni tentativo vano risultò.

I nostri fatta ce l'avevano poiché uniti rimasti erano!
Ma ora mica ci si poteva fermare...altri galeoni si vedevano all'orizzonte avanzare.
E se quelli già un dente avessero conquistato?
Se avessero ai nostri il premio soffiato?
E se già qualcuno arrivato dai giudici era?
Che far si poteva?
Ognuno a Muffino queste domande poneva e quello su tutte le furie era!
Mica perdere tempo così si poteva!
Solo navigar veloce si doveva.
Tempo per questionare non c'era! Tentare il tutto per tutto occorreva!

Così verso l'isola dei giudici navigavano e del loro capitano si fidavano!
E assai bene facevano...poiché primi arrivati erano!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Tutti battuti avevano! I campioni erano!
Capitan Muffino Re dei Mari venne nominato e da tutti fu lodato!
Per il coraggio dimostrato fu premiato ed enormemente rispettato.
Gli altri galeoni senza denti arrivavano....e assai tristi si mostravano.
Alcune ciurme si erano arrese, altre dal terrore eran state prese.
Qualcuno il proprio capitano non aveva ascoltato...e secondo la propria volontà si era comportato.
Altri, una volta il coccodrillo veduto avevano ceduto: via erano voluti scappare e non ci avevano nemmeno voluto provare.

Sapete cosa la differenza fatta aveva?
Quella dei  nostri una squadra era!
Grandi onori ottenevano e quel titolo stretto lo tenevano.
Per numerosi anni ancora lo conquistarono poiché uniti restarono!

CAPITAN MUFFINO DI CERTO UN UOMO VALOROSO ERA MA CIò CHE LA DIFFERENZA FACEVA ERA LA FIDUCIA CHE LA SUA CIURMA IN LUI RIPONEVA!
OGNUNO DI COLLABORARE GIOIVA E CHE
FOSSE IMPORTANTE RIMANER UNITI INTUIVA.
NESSUNO IL PROPRIO COMODO FACEVA MA PER UN OBIETTIVO COMUNE I DENTI STRINGEVA!
SPESSO CON QUALCUNO COLLABORARE LA DIFFERENZA Può FARE!
ALTRE AVVENTURE IL NOSTRO CAPITANO AFFRONTò MA UN'ALTRA VOLTA VE LE RACCONTERò
DOMANI UNA NUOVA SETTIMANA INIZIERà E UNA NUOVA STORIA CI ATTENDERà
:)

sabato 15 giugno 2013

LE AVVENTURE DI CAPITAN MUFFINO

COSì I NOSTRI LA LORO AVVENTURA STAVANO PER INIZIARE!
CHE GLI Dovrà CAPITARE?

Capitan Muffino quindi a partire era preparato e da tutta la ciurma veniva osannato!
"Lunga vita al capitano con cuore fermo e spada alla mano!
In alto i bicchieri e via i pensieri!
Forza forza partiamo noi che dinanzi a nulla ci arrestiamo!"
Così gridavano e l'un con l'altro si incitavano.
Chi il coltello tra i denti metteva chi prove con la spada faceva...
Chi le ferite di precedenti combattimenti ostentava, chi pronto a tutto si dichiarava.

Insomma l'avventura si iniziava ed ognuno il capitano ascoltava.
Quello di procedere verso l'isola delle fattucchiere proponeva e di chieder consiglio a quelle diceva.
A tutti un'ottima idea pareva!
Per forza del capitano era!
Qualunque cosa quel Muffino dicesse non vi era uomo sul suo vascello che non vi credesse.
Così Piededitopo il cannocchiale impugnava...Biancospino la bussola consultava e Musodiratto la cartina spiegava.
La rotta individuavano e tutti gli altri ordini aspettavano.
Muffino al timone si collocò e "Forza uomini!" gridò.

Nessuno li avrebbe potuti fermare...avreste dovuti nei loro occhi guardare...di coraggio li avreste visti infiammare.
E il galeone veloce andava...un bel vento soffiava...le onde solcava.
Le belle vele celesti e bianchine sventolavano e così belle sembravano.
I nostri vincere volevano!
Superare la concorrenza dovevano.
Anche gli altri vascelli che partecipavano prestigiosi erano e di certo facili avversari non parevano.
Dopo diverse ore di navigazione i nostri raggiunsero la destinazione.
Dal galeone scendevano e come fare si chiedevano.
Ma il capitano la situazione in mano prendeva e di avanzare lungo la costa dell'isola diceva.
Lì già una volta ci era stato e non se ne era dimenticato.
Dove fosse la casa delle fattucchiere ben lo ricordava e gli altri vi portava.
La sua ciurma rassicurò e ad una porta bussò...quella la dimora di Gisella era...quella fattucchiera lui la conosceva.
Di quelle streghe il capo lei era ed enormi poteri possedeva.

Quando la porta aprì vedendo Muffino per poco dalla gioia non svenì.

Molto amici erano ed era da tempo che non si vedevano.
Muffino gli spiegò la situazione e Gisella disse di conoscere la soluzione.
Ma altro aggiungeva...state un po' a sentire che diceva...
"Il coccodrillo ad Ovest di quest'isola lo potrete trovare...diverse miglia dovrete fare e sotto una roccia a forma di X lo vedrete sguazzare...ma siete in ritardo vi dovete sbrigare...altri già per lì sono partiti e magari a prendere un dente già riusciti.
Ma attenzione dovrete fare perché una terribile creatura dovrete affrontare!
Tutto il vostro ingegno dovrete usare per non farvi da quella bestiaccia divorare!
Spero Muffino che ci riuscirai e Re Dei Mari diventerai...ne hai le capacità...ma è un'impresa di enorme difficoltà.
Solo un aiuto ti posso dare...di più non riesca a fare...prendi queste pinze...ti serviranno...il dente meglio estrarranno...di un po' di magia sono dotate...me le hanno delle fate donate.
Io volentieri te le presterò e spero di fornirti aiuto con ciò!"

Muffino ben non comprendeva ma tempo per altre spiegazioni non c'era.
Così salutava e Gisella tanto ringraziava; le pinze prendeva e al sicuro le metteva.
Poi sul galeone tutti risalivano e verso Ovest partivano!

LA ROCCIA AD X OCCORREVA TROVARE ED IL COCCODRILLO INDIVIDUARE!
CE LA FARANNO?
O PRIMI NON ARRIVERANNO?
DOMANI PUNTATA FINALE!
NON MANCARE!
:)

Muffino

venerdì 14 giugno 2013

LE AVVENTURE DI CAPITAN MUFFINO

IL WEEKEND COMINCIAMO E ATTENZIONE!
PER MARE ANDIAMO!
LE PINNE NON DIMENTICATE! E DELLA CREMA SOLARE SE SIETE BIANCHINI NON VI SCORDATE!

Nei mari tropicali oggi vi voglio portare e una delle tante avventure di Capitan Muffino raccontare.
Per chi ancora non ne avesse sentito parlare ecco con chi avremo a che fare...
Uno dei capitani più valorosi era ma di certo profumo di mughetto non aveva.
Sull'acqua ci faceva solo scivolare il suo vascello...di certo non la usava per rendersi più bello...
Un bagnetto mai se lo faceva...un vero uomo puzzar doveva...così almeno lui sosteneva.

Due baffi arricciati sotto un naso appuntito sbucavano e assai untini sembravano.
I denti centrali mancavano...chissà dove stavano?
Li aveva forse in un combattimento perduti...o magari non li aveva nemmeno mai avuti.
I pirati sono strane creature...ne hanno ben poche di premure...una dentiera non la voleva...altri 25 denti aveva!
Almeno lui così diceva...

Un aspetto quindi non rassicurante aveva ma era l'odoro quello che di più caratteristico possedeva...proprio per questo per mare come Muffino era conosciuto...chi non lo avesse annusato non vi avrebbe creduto...
A distanza di miglia si sentiva e nessuno quell'odor gradiva.
Lui di quel soprannome a tal punto si vantava che il suo vero nome dimenticava.

La cosa più straordinaria che aveva era senza dubbio il galeone che possedeva: un enorme vascello che non si era mai veduto nulla di così bello.
Se sé stesso mai lavava quella barca ogni dì personalmente lucidava. Uno splendore era e mai nulla fuori posto aveva.
Tre enormi vele a righe bianche e celesti il tutto coronavano e un'aria elegante alla nave davano.
La zia di Muffino le aveva personalmente cucite ed erano a tutta la ciurma assai gradite; sì perché quel capitano di certo solo non navigava ma tanti uomini altrettanto valorosi guidava.

Il terrore dei mari erano  poiché nulla temevano...in ogni impresa si lanciavano e l'onore più di ogni altra cosa bramavano.
Erano fieri di quel capitano avere...mica a tutti di navigar con Muffino poteva nella vita accadere.
Quel posto se lo erano guadagnato...ogni membro della ciurma era stato accuratamente selezionato.
Uomini senza tante storie Muffino voluto aveva...mica una nave per femminucce la sua era!
Lì non ricamini non si facevano ma pericoli si correvano.
Così i suoi assai simili a lui erano...di lavarsi non pretendevano...quel che c'era mangiavano...di nulla si preoccupavano e soprattutto di fronte al pericolo non si arrestavano.

Durante una delle loro numerose avventure non avendo per cena nulla rimediato persino dei topi avevano mangiato!
Ecco ora che ve li ho un pochino presentati sarete di certo più preparati!
Sì perché in questa avventura si gettarono in un'impresa che faceva agli uomini comuni non poca paura.
In quel periodo dell'anno una gara tra i vari capitani e i rispettivi galeoni si svolgeva e chi vinceva incoronato Re dei Mari era.
Figuriamoci se Muffino non vi volesse partecipare!
Fu il primo a la lista d'iscrizione compilare.
Ma qualcosa che impossibile pareva si chiese quell'anno di compiere a chi quel titolo aggiudicarsi voleva.

Un dente di coccodrillo verde ai giudici occorreva presentare e prima di tutti gli altri arrivare!
Ma quelle bestiole mica dovunque si trovavano...ben nascoste se ne stavano...assai rare erano e lo sapevano.
Oltre a ciò un'enorme crudeltà possedevano ed il terrore di molti marinai erano!
Muffino ovviamente nulla temeva e solo impossessarsi del dente voleva!
A null'altro pensava ed i suoi incitava.
La partenza per quella mattina stabilita era...anche se dove andare nessuno lo sapeva...
Dove diamine un verde coccodrillo si poteva trovare?  .... Ma soprattutto...come un dente di quello acchiappare?!

Muffino una riunione indiceva e coi suoi sul ponte del vascello rifletteva...un piano occorreva fare...non si poteva sbagliare! Lui Re dei Mari voleva diventare! Non si sarebbe quel titolo lasciato per alcun motivo soffiare.
E il resto della ciurma che diceva?
Ovviamente d'accordo con lui era! Anche loro il prestigio di a quel galeone appartenere volevano ottenere!
Amavano primeggiare e già immaginavano di poter superiorità verso i colleghi di altri vascelli vantare.

QUELL'IMPRESA INIZIAR DOVEVANO...MA DA DOVE PARTIR POTEVANO?
IL VERDE COCCODRILLO DOV'ERA?
NESSUN DI LORO MAI VEDUTO LO AVEVA!
E SE NE AVESSERO UNO SENZA DENTI TROVATO?
UN BEL GUAIO SAREBBE STATO!
DOMANI LA SECONDA PUNTATA ASCOLTERETE SE QUI UN SALTO FARETE!

giovedì 13 giugno 2013

LA PORTA SCACCIAPAURA

COSì I NOSTRI TRE AMICI ALLA VALLE DEI DRAGHI ARRIVATI ERANO!
COME SUPERARLA POTEVANO?
AL VILLAGGIO RIUSCIRONO A TORNARE?
è PROPRIO ORA DI COMINCIARE!

Che cosa avesse di terribile valle chiedendo vi starete!
Ora lo saprete!
Popolata da migliaia di draghi era e di certo un aspetto rassicurante non aveva.
Quei mostri fuoco sputavano e l'intera valle occupavano.
I nostri sapevano di doverla attraversare ma non credevano qualcosa di così terribile di doversi davanti trovare...ora che potevano fare?
Di certo non li avrebbe aiutati nemmeno il poter volare poiché anche i draghi lo sapevano fare.

I tre si guardarono e contemporaneamente a tremare iniziarono.
Polpetta la sua bambolina guardava ma quella nessun aiuto le dava...
Baionetta con i suoi stuzzichini di certo non avrebbe sfamato quei draghi e draghini.
Eppure purtroppo per loro quella l'unica via era se tornar al villaggio si voleva.
Per un momento indietro pensarono di tornare e gli sembrò l'unica soluzione da considerare.
Ma un enorme frastuono alle loro spalle udirono ed in principio che fosse non capirono ma appena si voltarono lo intuirono.
Una frana la strada aveva sbarrato...tornar indietro non era più contemplato.

Per forza avanzar si doveva e davanti solo la valle dei draghi si estendeva.
Un precipizio da quel luogo li separava e una stradina che correva lungo quello andava imboccata.
E la valle immensa era per cui nemmeno attraversarla di corsa si poteva: quei draghi infatti tutto il tempo per raggiungerli avevano e non aspettar altro parevano.

Inoltre quei draghi già la presenza dei nostri tre amici notato avevano e slurp slurp facevano.
Papparseli volevano e solo che scendessero attendevano.
Ma Giustino gli altri due a raccolta chiamava e che aveva in mente loro spiegava:
"La porta dei sogni proprio per casi come questo ho deciso di con noi portare!
Ora ci potrà salvare!
Sono sicuro che se la apriremo dove immagineremo all'improvviso ci troveremo!
Quante paure ha scacciato? Da quanti pericoli ci ha salvato?
Non ci deluderà...la nostra salvezza sarà!"
Polpetta e Baionetta lo guardavano e assai perplessi sembravano....un conto era sulla casa sull'albero paesi lontani immaginare e le piccole paure quotidiane scacciare ma un'altra cosa sfuggire da quella realtà era...l'immaginazione tanto poteva?
Comunque non molte altre possibilità avevano poiché alcuni draghi di salire dalla valle verso di loro decidevano!
Qualcosa occorreva fare ed altro tempo non sprecare!

Così mentre i draghi risalivano i nostri che era ora di tentare capivano.
La porta spalancavano, la attraversavano ed alle spalle la riserrarono.
Poi gli occhi chiudevano e di esser sul loro albero credevano.
Tutti e tre la stessa cosa sognarono e a giocar nella loro casa si immaginarono.
La porta li avrebbe protetti e nelle difficoltà sorretti.
Quando gli occhi tutti e tre riaprirono che fosse capitato qualcosa di straordinario intuirono...

Sul loro albero erano...e draghi non vedevano...
Polpetta e Baionetta al collo di Giustino si aggrapparono e più non lo lasciarono.
Di ringraziarlo non smettevano ed ora il perché avesse voluto trascinarsi dietro la porta comprendevano.
Dall'albero di scender decidevano e nella piazza del villaggio si dirigevano.
Tutti  di riabbracciarli entusiasti erano e mille domande facevano.
I nostri nessun dettaglio omettevano e tutto nei minimi particolari descrivevano.
Quel viaggio ancor di più uniti li aveva ed ognuno di loro di aver imparato qualcosa di davvero importante sapeva.
A volte l'immaginazione è una pesante porta da doversi dietro portare ma lo si deve fare...poiché può tante paure scacciare e avanti farci andare.

Quei tre mai più ci rinunciarono e ve lo assicuro del tempo non sprecarono.
Quella porta ai  sogni conduceva e le difficoltà un po' meno dure rendeva...senza  contare che le paure era in grado di scacciare poiché con l'immaginazione dovunque si poteva andare.
Crescere non voleva dire la capacità di sognare abbandonare bensì saperla bene usare!

QUANDO PAURA O DIFFICOLTà TI TROVI AD AFFRONTARE CHE PUOI AVERE ANCHE TU UNA PORTA SCACCIAPAURA NON DIMENTICARE!
IN TE LA PUOI TROVARE... CHIUDI GLI OCCHI E VEDRAI CHE OGNI COSA IMMAGINAR POTRAI!
UNA BELLA SOLUZIONE AD OGNI PROBLEMA TROVERAI SE DI SOGNARE NON SMETTERAI. ANCHE SE A VOLTE PORTARSI DIETRO LA PORTA INUTILE E FATICOSO PUò SEMBRARE DI POLPETTA, GIUSTINO E BAIONETTA NON TI SCORDARE!
:)

mercoledì 12 giugno 2013

LA PORTA SCACCIAPAURA

DAI NOSTRI TRE AMICI TORNIAMO! E CHE COSA AFFRONTARONO SCOPRIAMO!
Perché GIUSTINO UNA PORTA DIETRO SI PORTAVA?
DI FARCI CHE COSA SPERAVA?

In realtà Polpetta e Baionetta quella porta già vista l'avevano ma perché Giustino se la volesse portare appresso non comprendevano.
Infatti quell'uscio alla loro casa sull'albero apparteneva ed ogni dì ognuno di loro mano vi metteva.
Ma un momento ci dobbiamo fermare perché di loro vi devo parlare.

Quei tre una casa sull'albero costruita avevano ed ogni dì il tempo vi trascorrevano.
La casa sull'albero nulla aveva...semplicemente una porta tra i rami era.
Ogni giorno si arrampicavano, l'uscio spalancavano...tra i rami si collocavano e alle spalle quella porta di nuovo serravano.
In realtà muri non c'erano...né piastrelle di un pavimento si vedevano; l'unica cosa che ad una casa poteva appartenere era quell'uscio a cui tanto parevano tenere.

Quella porta dal mondo esterno li proteggeva e le loro avventure proteggeva.
Infatti ogni giorno nella casa sull'albero la fantasia correva ed ognuno dei tre fanciulli immaginar quel che voleva poteva.
Così un giorno tra gli elefanti indiani si immaginavano...un'altra volta nella calda Africa si ritrovavano.
Mille avventure vivevano quando tra quei rami i loro occhi chiudevano.
Ore ed ore lì vi trascorrevano e dal mondo staccati parevano.

Quando la porta alle spalle si chiudevano i soli padroni di quello spazio erano.
Gli altri da giù li guardavano e tra di loro ridacchiavano.
Che cosa quelli facessero si domandavano ma una risposta non la trovavano.
Chissà cosa su quell'albero di tanto interessante vi era...nessuno lo sapeva.

Ecco da dove venisse quella porta vi ho rivelato...ora la nostra storia riprendiamo.
Polpetta e Baionetta quindi quell'uscio conoscevano ma perché dovessero portarselo dietro non sapevano.
I tre comunque partir dovevano poiché tempo da perdere non avevano.
Strada facendo che ci facesse Giustino con quella porta gli altri due gli chiedevano e questa volta una risposta la ricevevano...
"Questa porta ci ha sempre aiutati...dai pericoli ci ha tenuti lontani...poiché un viaggio rischioso dobbiamo per crescere affrontare ho pensato che ci potesse aiutare.
Per questo motivo con noi l'ho voluta portare...
Così brutte avventure non rischiamo di dover sopportare!"

Polpetta e Baionetta si guardavano e nulla replicavano...eppure non capivano ma comunque a portarsi dietro quell'uscio acconsentivano...
Boschi sterminati i nostri tre dovettero attraversare...ruscelli guadare...montagne scalare...e di certo non era facile un oggetto così pesante dietro a sé trascinare.
Quella porta enorme era ed una faticaccia tenerla sulle spalle era.
In più le settimane passavano e ancora nulla di così terribile davanti si trovavano.
Quella porta a nulla servir pareva...solo il cammino più arduo rendeva.
Ma quando di lasciarla per strada Polpetta e Baionetta proponevano un secco "Mai!" come risposta da Giustino ricevevano.
Quel bimbo da solo allora la portava e né dì né notte la lasciava.
Intanto al villaggio notizie sui tre si cercavano ma in nessun luogo si trovavano.
I genitori e tutti che tornassero presto speravano e tutti in pena stavano.

All'improvviso alla valle dei draghi il nostro gruppetto giungeva...la notte intanto scendeva.
Molte cose avevano fino a quel momento imparato ed ognuno era stando lontano da casa un po' più grande diventato.
Non molto al momento del ritorno mancava ma quella valle doveva essere superata.

Che cosa di tanto terribile lì vi fosse vi domanderete...ma domani attender dovrete!

PER QUALE MOTIVO GIUSTINO VOLESSE CON Sé LA PORTA CE LO HA RIVELATO MA FINO AD ORA IL LORO CAMMINO AVEVA QUELL'OGGETTO SOLO OSTACOLATO!
SI ERA FORSE QUEL BIMBO SBAGLIATO?

:)


martedì 11 giugno 2013

LA PORTA SCACCIAPAURA

UNA NUOVA STORIA INIZIAMO.
MOLTO LONTANO OGGI ANDIAMO.
SE GLI OCCHI CHIUDERETE E MI SEGUIRETE IN UN MAGICO REGNO VI RITROVERETE!

C'era un tempo in un posto lontano lontano un villaggio in cui le persone tranquille vivevano e un'esistenza assai pacata conducevano.
Mai nulla di eccezionale accadeva ed ognuno contento di ciò che aveva era.

Gli adulti instancabilmente lavoravano ed una  mano l'un con l'altro si davano.
La generosità di certo non mancava ed i suoi frutti dava.
Infatti nei dintorni un luogo più tranquillo di quello non c'era ed un po' a tutti invidia ciò faceva.

I bambini in serenità giocavano ed ogni dì nuovi modi per divertirsi ideavano.
Tantissimi passatempi conoscevano e dopo la scuola tutti assieme le ore trascorrevano.
Un giorno però tre piccoli fanciulli decisero che da quel villaggio si sarebbero allontanati e grandi sarebbero lì tornati.
A tutti volevano dimostrare che pericolose imprese potevano affrontare.
Il coraggio pareva loro non mancare ...ma come spesso accade è diverso il fare dal parlare.
Gli adulti a farli desistere provarono ma quelli idea non cambiarono.
Partire volevano e a rimaner dov'erano non si convincevano.
Quei fanciulli tutti nove anni avevano e due maschi ed una femmina erano: Polpetta, Giustino e Baionetta...una squadra a dir poco perfetta.

Il giorno della partenza fu stabilito ed il loro coraggio non pareva in alcun modo esser da loro svanito.
Così tutti salutarono e verso la loro avventura si incamminarono.
Ognuno qualcosa con sé portava ma era ciò che volle prender Giustino che tutti a bocca aperta lasciava...
Polpetta portava con sé la sua di pezza amichetta...una bambolina assai piccina di nome Violina.
Baionetta portava di prosciutto ben più una fetta...un golosone era e proprio far a meno del cibo non poteva.

Ed ora che portò Giustino chiedendo vi starete...ecco soddisfazione avrete...
MA VI AVVERTO! NEMMENO VOI IL PERCHè DI TALE SCELTA OGGI COMPRENDERETE.

Quel bimbo il più riflessivo dei tre era e mai decisioni affrettate prendeva.
Così quando di voler andar con gli altri due detto aveva ogni abitante del villaggio stupito si era.
Non era da lui imprese rischiose cominciare senza ogni minimo dettaglio valutare.
La mattina in cui partire si doveva ognuno a salutare quei tre pronti era.
I genitori che cambiassero idea ancora speravano e di trattenerli promettendo loro ricompense tentavano.
Ma quelli non cedevano davvero convinti erano.
All'appello Giustino mancava e dove fosse ognuno si domandava.
Alcuni che avesse cambiato idea dicevano e felici parevano...era un bambino così giudizioso e premuroso affermavano e che ci avesse ripensato si  sussurravano.
Ma si sbagliavano.

Ecco infatti all'improvviso quel fanciullo da dietro un angolo sbucare e la meraviglia di tutti si cominciò a manifestare.
Giustino una porta dietro si portava...dove la trascinava?
Quando che ci facesse gli domandarono dalla sua risposta appagati non restarono.
Quello che fosse l'oggetto per lui più prezioso affermò...ma nessuno il perché afferrò.
Solo disse che quell'uscio dietro si voleva portare poiché avrebbe lui e gli altri potuto aiutare.

Nemmeno Polpetta e Baionetta comprendevano e strane facce facevano.

CHE AVEVA IN MENTE GIUSTINO?
A CHE SERVIVA UNA PORTA AD UN BAMBINO?
IL CERVELLINO BEVUTO SI ERA O QUEL GESTO UN SENSO AVEVA?
TI ASPETTO DOMANI!
NON MANCARE!
:)