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domenica 30 giugno 2013

IL CAPITANO GUGLIELMO SEPPIOLINO

IERI IL CAPITANO ABBIAM LASCIATO A SCOPRIRE CHE COMBINAVA LA SUA CIURMA IMPEGNATO!
OGGI LA STORIA FINIREMO E CHE GLI CAPITò VEDREMO!

Quel capitano da dietro il cespuglio guardava e senza parole restava.
Quelli un vascello costruendo stavano e davvero assai impegnati sembravano.
Non un istante si fermavano eppure tra loro come scherzavano.
Davvero che si divertissero pareva...nessuno tristezza sul volto aveva.
Si incoraggiavano...l'uno all'altro una mano davano; insomma una squadra organizzatissima era ed il vascello ultimato aveva.

Molto più bello di quello di Capitan Seppiolino appariva...a vederlo chiunque gioiva.
Le vele di stupendi colori erano e le travi dipinte parevano.
Mai qualcosa di più bello il nostro capitano aveva veduto...se glielo avessero raccontato non ci avrebbe creduto!
Ora il suo vascello rispetto a quello una vera schifezza era...come mostrarlo ad Arabella poteva?

Ora il capitano comprendeva...abbandonato dai suoi stato era.
Quelli più con lui non ci volevano stare e per questo una nuova barca si eran voluti fabbricare.
Forse un cattivo capitano era stato...cominciava davvero a sentirsi amareggiato.

Verso il suo vascello tornava e a che fare pensava...cosa alla regina raccontar poteva?
Di certo uno spettacolo mostrarle non poteva.
Mentre tra sé e sé pensava un violentissimo temporale scoppiava.
Rami dovunque spezzati erano e enormi chicchi di pioggia cadevano.
Un vento impetuoso tutto sferzava e che non distruggesse l'intera isola poco mancava.
Mai una simile tempesta il nostro capitano veduta aveva...la paura lo invadeva.
In una grotta si riparava ma per ore la pioggia non cessava.
Quando il sereno tornò a camminare ricominciò.
Come al suo vascello arrivò più nulla trovò.
Un ammasso di travi era...la sua nave più non esisteva; la tempesta distrutta l'aveva.

Il capitano a piangere iniziò...e davvero più non si controllò.
Disperato era...che fare non sapeva.
Una ciurma più non aveva...la sua nave guidare più non poteva...
Un capitano di nulla ora era...la disperazione lo invadeva.
A come si era sempre coi suoi comportato ripensava e tanto se ne rammaricava.
Il passato rimpiangeva ma tornar indietro non si poteva.
Ora davvero avvilito era... sulla sabbia bagnata tra i resti della sua nave sedeva e da solo piangeva.

Il vascello degli altri invece resistito aveva e meraviglioso ancora era.
Quelli non vedendo il capitano arrivare decisero di tornarlo a cercare.
Quando in quello stato lo videro invadersi dalla tristezza si sentirono.
Compassione per lui provarono e gli si avvicinarono.
Quello che volessero burlarsi di lui pensava e ancor più triste diventava.
Intanto la regina Arabella anch'ella arrivava e sgomenta sembrava.
Nessun vascello vedeva e non comprendeva...in più il capitano piangeva...che succedeva?
Guglielmo Seppiolino si agitava e la situazione irrisolvibile gli sembrava.
La regina così graziosa era e lui di certo deluderla doveva.

Ma l'inaspettato capitò quando quella dove fosse il vascello domandò.
Il capitano piangeva e intenzionato a raccontarle la verità era.
Ma Grugnosinistro lo precedeva e così diceva:
"Vostra altezza se ci vuole seguire siam certi  ne potrà gioire!
Il nostro capitano il vascello ci ha fatto spostare per poterlo dalla tempesta riparare.
Abbia la pazienza di camminare e glielo potremo mostrare!"

Il capitano non ci credeva...la sua ciurma salvato lo aveva.
Quelli pietà ne avevano avuto e al perdono avevano ceduto.
Quando al nuovo vascello arrivarono alla regina lo mostrarono.
Quella estasiata era e tantissimi complimenti faceva; di chi fosse il merito chiedeva e la ciurma "del nostro capitano rispondeva!"
Quello le lacrime si asciugava e "della mia ciurma!" replicava.
Nessuno altro aggiungeva ma il cuor pieno di gioia aveva.
Guglielmo Seppiolino la lezione imparato aveva...i suoi rispettar doveva.
Il suo atteggiamento verso di loro mutò e con profondo garbo li trattò.
Ora li ringraziava ed il loro impegno apprezzava.
Così dopo che i complimenti di Arabella ricevuti avevano i nostri a bordo si rimettevano.
Il capitano il timone del nuovo vascello impugnava e la ciurma felice si mostrava.

QUALCOSA AVEVANO AL LORO CAPITANO INSEGNATO...L'IMPEGNO DEGLI ALTRI NON VA MAI DATO PER SCONTATO.
OGNUNO CON RISPETTO OCCORRE TRATTARE SE NON CI SI VUOLE SENZA UN VASCELLO RITROVARE!
QUELLI IL LORO CRUDELE CAPITANO AVREBBERO POTUTO ABBANDONARE MA NON SI LASCIARONO DAI CATTIVI SENTIMENTI TRASCINARE!
:)

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