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SE VUOI TORNARE BAMBINO QUI SEI NEL POSTO GIUSTO...ENTRA NELLA PAGINA FAVOLIAMO E SCOPRI PERCHè NASCE QUESTO BLOG! IO SONO ARIANNA E QUELLO CHE AMO FARE è SCRIVERE FAVOLE...PER BAMBINI E PER ADULTI...PERCHè AD OGNI ETà SI PUò SOGNARE! NELL'ARCHIVIO TROVERAI TUTTE LE MIE FAVOLE...ALCUNE SONO A PUNTATE ALTRE NO...TUTTE CONTENGONO UN Pò DI ME....E ANCHE UN Pò DI TE... FAVOLIAMO
"TUTTI I GRANDI SONO STATI BAMBINI, MA POCHI DI ESSI SE NE RICORDANO"(IL PICCOLO PRINCIPE)

domenica 31 marzo 2013

CREMINO E I CONIGLI PASQUALI

CREMINO DIRETTO DA GHIGNOSINISTRO AVEVAM LASCIATO E POI...CHE GLI SARà CAPITATO?
SEMIFINALE DI QUESTA STORIA OGGIDì E ANDò COSì...

Cremino in groppa al destriero cavalcava e neppure un istante si arrestava...
Sempre più forte lo spronava e tempo non sprecava!
Se l'Orco Ghignosinistro avesse davvero i conigli rubato Cremino lo avrebbe per le feste conciato!
Avrebbe quelle prelibatezze recuperato e un sospiro di sollievo al reame ridato...

Ma dove trovare quel cattivone non sapeva e come fare poteva?
Una vaga idea di dove fosse l'aveva ma sicuro non era...
Diverse montagne nella zona si ergevano e le case degli orchi contenevano.
Ghignosinistro il loro capo era e diversi scagnozzi al suo servizio aveva.
Erano creature senza pietà che imponevano a tutti la loro volontà.

Era possibile che proprio quell'orco i conigli avesse rubato poichè con Re Ruggero in passato si era scontrato.
Quel sovrano infatti lo aveva col suo esercito di paladini dal villaggio allontanato e ogni ritorno negato...lo aveva sulle montagne confinato e quello aveva provato un astio smisurato.

Quindi col furto dei conigli poteva aver voluto Re Ruggero punire e farlo oltremodo soffrire...
ma questa un'ipotesi era e sicuro non era.
Che fare quindi si doveva?
In cammino si metteva e presso i cespugli parlanti giungeva...
A quelli così chiedeva e una risposta attendeva:
"Son Cremino di Re Ruggero il paladino e dovreste aiutarmi a risolvere un problemino...
Avete saputo che i nostri conigli han rubato?
Crediamo Ghignosinistro possa essere stato!
Dove può quell'orco esser trovato?
In quale delle montagne è la sua tana situata? Come può esser visitata?"

Uno dei cespugli più degli altri lo ascoltò e così parlò: "I vostri conigli son prelibatezze e sono di Pasqua le certezze...un fatto gravissimo vi è accaduto e spero potrò esservi d'aiuto...
La montagna è la numero tre quando le trovi davanti a te...da sinistra comincia a contare e nella terza ti dovrei infilare...uno stretto cunicolo attraversare e poi a salire cominciare...
Un pò delle mie bacche ti voglio donare e ti potranno aiutare...assai veloce ti faranno salire e in cima pervenire!
Quando raggiungerai la sommità fai attenzione a non cadere di là...in silezio procedere dovrai e se nell'ingresso centrale entrerai Ghignosinistro troverai...
Se lui dei conigli si è impossessato in una dura missione sei incappato...è un orco terrificante e dotato di una crudeltà disarmante.
Ti prego fai attenzione Cremino nonostante tu sia un coraggioso paladino sei finito in un bel problemino...in fretta dovrai fare e l'ingegno aguzzare!
Fai attenzione e non perdere la concentrazione...mai da lassù qualcuno vivo è tornato che non fosse un orco sdentato!"

Cremino lo ringraziò e il suo viaggio ricominciò...
Dopo ore di cammino alle montagne degli orchi arrivò e a prepararsi cominciò...

CE L'AVREBBE FATTA IL NOSTRO PALADINO O SAREBBE STATO DIVORATO COME UN BISCOTTINO?
DOMANI PUNTATA FINALE NON DOVETE MANCARE!
:)

sabato 30 marzo 2013

CREMINO E I CONIGLI PASQUALI

RE RUGGERO SEMOLINO DISPERATO AVEVAM LASCIATO VEDIAMO COSA ANCORA è CAPITATO!
SCOPRIAMO SE CREMINO UNA SOLUZIONE AVEVA E I CONIGLI RECUPERARE POTEVA!

Re Ruggero sbalordito era e davvero che fare non sapeva.
A Ser Sedanino se era a conoscenza di qualcosa domandò ma quello sconsolato di no replicò...
Dove potevano i conigli esser finiti?
Di certo qualcuno li aveva rapiti...
"Ser Sedanino che si può fare? Dove aiuto cercare?"
E mentre così il Re diceva la risposta nella sua mente da sola giungeva... assieme a Ser Sedanino il nome di Cremino pronunciò e tanto potesse collaborare sperò.

Cremino era un prode paladino...non vi era drago che non avesse affrontato e sbaragliato.
Nessuno al suo coraggio resisteva e chiunque batteva.
Del villaggio tante volte la salvezza era stato e da tutti era lodato.
Ser Sedanino a chiamare quel paladino fu inviato e corse a perdifiato.
Intanto il Re a palazzo tornava e l'allarme di pericolo dava...
Tutti nella piazza centrale convocava e l'accaduto spiegava.
La comunità era in preda alla disperazione nessuno sapeva come affrontare la situazione.
I bambini piangevano e gli adulti che fare si chiedevano.
I conigli ovunque venivano cercati....sotto letti, cespugli e boschetti...
ma non venivano trovati.
Tutto perduto pareva e una sola possibilità rimaneva...
Ora Cremino si aspettava e nella sua abilità si confidava.
L'indomani dovevano essere consegnati ma a questo punto si sperava solo venissero a breve trovati.
A Pasqua davvero poco mancava e la disperazione aleggiava.
I sorrisi non c'erano più in quell villaggio laggiù.

Cremino però di corsa a cavallo arrivava e di fronte a Re Ruggero Semolino si inchinava.
Il sovrano il problema gli spiegava e quel paladino assai perplesso restava.
Chi poteva una simile crudeltà commesso avere?
Era da non credere!
Ma Cremino già un'idea di che fare aveva e che avrebbe riportato i conigli prometteva!
Poi nessuna spiegazione fornì e sul suo cavallo partì.
Il Re un sospiro di sollievo tirò e nel suo paladino sperò.
A palazzo tornò e ad aspettare cominciò...
la comunità nelle proprie dimore si ritirava e ma a dormire non andava...
I conigli ognuno piangeva ma che fare non sapeva.

Intanto Cremino nella radura si inoltrava e dagli gnomi una risposta cercava...
Al loro villaggio di funghi arrivava e da cavallo smontava.
Gnomo Mirtillo cercava e a lui notizie domandava...quello alle sue domande così replicava:
"Che triste fatto è accaduto se me lo avessero altri raccontato non ci avrei creduto.
Temo di sapere di chi sia la responsabilità per questa brutta verità...
Poche ore fa l'Orco Ghignosinistro abbiam visto coi suoi scagnozzi la radura attraversare e assai di corsa pareva quella combriccola andare...
Dei sacchi enormi portavano forse i conigli lì dentro occultavano!
Credi potrebbe aver un simile gesto compiuto con dei suoi servi l'aiuto?"
Cremino annuì e che era probabilmente davvero così intuì.

Lo Gnomo Mirtillo salutò e verso la dimora di Ghignosinistro cavalcò...

QUELL'ORCO I CONIGLI AVEVA RAPITO? E ORA DOV'ERA FINITO?
SE SOLO LO AVESSE TROVATO DI CERTO LO AVREBBE PUNITO!
CREMINO CI RIUSCì?
VI ASPETTO DOMANI QUI!
:)

venerdì 29 marzo 2013

CREMINO E I CONIGLI PASQUALI

UNA STRAORDINARIA AVVENTURA STA PER COMINCIARE! NON POTETE MANCARE!
FINO A LUNEDì CI ACCOMPAGNERà VEDRETE CHE SUCCEDERà!

Nel reame di Re Ruggero Semolino le giornate serene passavano e gli abitanti tra loro collaboravano.
Il sovrano una secolare tradizione avanti portava e nel periodo di Pasqua l'intera comunità a quella lavorava.
Infatti quel reame per i conigli pasquali era famoso e non vi era villaggio vicino o lontano che non ne fosse un pò invidioso.
Quelle prelibatezze in un laboratorio erano preparate e da tutti aspettate.

Erano i più buoni conigli di cioccolata mai sentiti, giganti e a tutti graditi.
I bambini più di tutti li aspettavano e i giorni che mancavano a Pasqua contavano!
A migliaia prodotti ne venivano e tanta cura ci mettevano.
Persino nei vicini villaggi erano venduti e da tutti la cosa più buona ritenuti.
I conigli di Re Ruggero Semolino erano poi più prelibati di quelli di ogni suo predecessore e per produrli ci impiegavano tante ore.
Ogni adulto collaborava e persino qualche bambino aiuto portava.
Prima il cioccolato si versava poi in blocchi lo si intagliava e ogni coniglio a mano si plasmava...poi lo si incartava e un bel fiocco tra le orecchie gli si collocava.

La preparazione settimane prima di Pasqua cominciava perchè il cioccolato di quel reame estrema cura comportava.
Il laboratorio era da tre casine stato  ricavato e a stento ad accogliere tutti quei conigli preparato!
Dal Venerdì i conigli erano ultimati e dal Sabato mattina venivano a tutti consegnati.
I giorni mancanti ogni anno contavano e il momento di addentarli sognavano.
Tra grandi e piccini differenza non c'era e ognuno il suo coniglio di cioccolata attendeva.

Nulla mai storto era andato e il progetto di consegna dei conigli era sempre stato a termine portato.
Tanto impegno e fatica ci mettevano e come vi dicevo anche nei villaggi vicino i conigli venduti erano.
Oltre a guadagno portare tanta gioia sapevano donare.
Un'atmosfera magica tutti investire pareva e nessuno vi resisteva.
In attesa del Sabato delle consegne i conigli nel laboratorio a migliaia uno accanto all'altro stavano e l'intero spazio occupavano.
Fino all'entrata tutto stracolmo era e nemmeno entrarvi un nanetto poteva.
Quell'anno 2100 conigli erano stati fabbricati, incartati e nel laboratorio impilati.
Dal Venerdì pomeriggio il lavoro era stato ultimato e l'uscio serrato.

La sera Re Ruggero Semolino com'era tradizione volle recarsi a controllare la situazione.
Estrema gioia solitamente provava e quel momento aspettava.
Così da Ser Sedanino fu accompagnato e al laboratorio scortato!
Voleva che tutto fosse in ordine controllare affinchè nulla storto potesse andare.
Solo lui la chiave possedeva ed accedervi poteva.
Quando però assieme a Ser Sedanino arrivò l'uscio del laboratorio aperto trovò...
Cos'era capitato?
Chi lì dentro era entrato?
Nemmeno un coniglio si riuscì a trovare chi aveva osato un così brutto tiro giocare?
Il Re era disperato...quale mascalzone i conigli aveva rubato?
Ora cosa potevano fare?
Pareva non ci si potesse che disperare...

CHE CAPITò?
L'AIUTO DEL PALADINO CREMINO BASTò?
CHE DEI CONIGLI NE ERA STATO?
ERA UN PROBLEMA SMISURATO!
DOMANI SARò QUI AD ASPETTARE ED UN ALTRO PEZZETTO DI STORIA VI POTRò RACCONTARE!
:)

giovedì 28 marzo 2013

POLDINO E IL SOLDINO

DAVANTI AL NEGOZIO DI BICICLETTE LO AVEVAM LASCIATO SCOPRIAMO COSA GLI è CAPITATO!
UNA NUOVA LEZIONE AVRà IMPARATO O IL SUO PORCELLINO PER SEMPRE VUOTO AVRà LASCIATO?

Gli amici di Poldino nel negozio quindi entravano e i loro porcellini di ceramica sul bancone vuotavano.
Caspiterina pieni di risparmiucci erano, un sacco di soldini contenevano!
Poldino così tanti non credeva nemmeno se ne potessero avere e ai suoi occhi non voleva credere.

E ognuno al commesso domandava se una bici con quei soldi la si comperava!
E lui di sì diceva e i vari modelli vedere faceva.
Gli amici di Poldino acquisti facevano e tutti una bici sceglievano.
Gelsomino rosso vermiglio la sceglieva e persino  un caschetto prendeva.
Giustino azzurra la preferiva e tanta gioia sentiva.
Per Fagiolino quella verde era perfetta sarebbe andata più veloce di una saetta!
E così tutti gli altri del quartiere una bici poterono avere.

E Poldino?
Rimase a guardare quel bambino....era vuoto il suo porcellino...
Ora era l'unico ad una bici non avere e a mamma e papà la provò a chiedere.
Loro che non gliela avrebbero comprata rispondevano e che aveva sperperato tutte le paghette comprendevano...
"Tutte le settimane dei soldini ti diamo, la bici non te la prendiamo!
Dovresti imparare a risparmiare e da solo te la potresti comperare! Se nelle caramelle la paghetta non avessi sprecato ora una splendida bici avresti comprato!"

Poldino assai triste era e come fare non sapeva...
Se solo quei soldini non avesse sprecato ora davvero ci avrebbe guadagnato...e dei suoi sforzi sarebbe stato ricompensato.
Gli altri sulle loro bici sfrecciavano e lo chiamavano...ma lui a giocare non andava e solo al suo vuoto porcellino pensava...
Poi un'idea gli venne sorprendente e gli illuminò la mente!
Poteva altri soldini guadagnare e risparmiare e presto anche lui una bici comprare.

Così il valore dell'impegno imparò e che era dura procurarsi dei soldini notò...
dopo scuola limonata fresca vendeva e i guadagni nel porcellino riponeva.
Tin tin cominciavano a fare e il salvadanaio piano piano a pesare.
Poi lo zio in campagna aiutava e quello una piccola ricompensa gli dava.
E poi del sabato c'era la paghetta...insomma accumulava una bella sommetta.

Lavorava con impegno Poldino e comprendeva quanto fosse dura quel piccolino.
I suoi genitori tanto faticavano e i soldini a casa portavano...
e lui li aveva sprecati e in sciocchezze buttati.
Sensi di colpa provava ma ora tanto si impegnava.
Quando il porcellino tanto pesò al negozio di bici andò e sul bancone lo rovesciò.

Una splendida bici si comperò e tanta gioia provò...più di mille caramelle valeva e frutto dei suoi sforzi era.
Così a tutti la mostrò e fiero pedalò.
Ora anche lui una bici aveva e con gli altri a bordo di quella correva!
Da quel giorno mai più un soldino sprecò e ogni volta che il porcellino era pieno una cosa utile comprò.
Il valore del lavoro ora comprendeva e rispetto ne aveva.

SE ANCHE VOI UN  SOLDINO NON SPRECHERETE UN PORCELLINO DI CERAMICA PIAN PIANO RIEMPIRETE E UN BEL PREMIO COMPRARVI POTRETE.
COSTA FATICA E IMPEGNO LAVORARE E NON VALE LA PENA I SOLDINI GETTARE!
:)

mercoledì 27 marzo 2013

POLDINO E IL SOLDINO

LA STORIA DI OGGI STA PER COMINCIARE!
STATE PRONTI AD ASCOLTARE!

Poldino il nostro protagonista si chiamava e un grazioso quartiere abitava!
Era un bambino divertente con un'energia sorprendente!
Di amici tanti ne aveva e con loro tanti giochi faceva.
Poldino aveva però un difettuccio...non sapeva proprio cosa fosse un risparmiuccio!

Una paghetta settimanale come gli altri bimbi riceveva ma da parte quei soldini mai metteva.
I suoi amici risparmiavano e le monetine nei loro porcellini di ceramica collocavano.
Ognuno un salvadanaio aveva e tanto ci teneva.
Quando Poldino il Sabato un soldino riceveva immediatamente lo spendeva.
Caramelle, biscottini o ciambelle erano tentazioni assai belle!
Al negozio di dolciumi di corsa si recava, il suo soldino consegnava e quelle golosità in un sacchettino via si portava.

Agli amici le sue compere mostrava e di loro un pò si burlava: "Perchè le caramelle non comperate? Per cosa risparmiate?
A nulla tenere i soldini vi servirà, gettatevi come me nelle golosità!"
Gli amici che preferivano tenere i soldini per altro rispondevano e con cura li tenevano.
A Poldino assurdo sembrava, un senso proprio non lo trovava.
A che serviva i soldini nel porcellino conservare?
Che ci avrebbero mai dovuto fare?
Lui controllarsi non poteva quando la paghetta riceveva.
Spendere subito doveva.
Di essere il migliore credeva e di questo  vanto si faceva.
Più forte si sentiva lui che ogni settimana le caramelle a comprarsi riusciva.
A tutti i dolci sacchettini mostrava e di convincere anche gli altri a comportarsi come lui sperava.
Era però un bravo bambino a parte questo difettino...
Era disposto ad aiuto donare, a ridere e giocare...solo proprio non sapeva che volesse dire risparmiare!
A Natale o per il compleanno se più soldini riceveva comunque tutti li spendeva.
Un porcellino salvadanaio anche lui aveva ma vuoto era, se lo si scrollava tin tin non faceva.
Il Sabato sera il soldino di poche ore prima non c'era già più e nemmeno le caramelle comprate al negozio laggiù.
Infatti subito quei dolcetti venivano trangugiati e i sacchettini svuotati.
Poldino era convinto di avere il migliore dei comportamenti...del resto solo lui faceva acquisti sorprendenti!
Gli altri mai nulla comperavano e tristi gli sembravano.
In realtà non era così poichè non sentivano il bisogno di sprecare la loro paghetta quelli lì.

Un giorno qualcosa capitò e il pensiero di Poldino assai mutò.
In fondo alla via un nuovo negozio si inaugurava e a vederlo l'intera comunità si recava.
Stupende biciclette vendeva e provarle si poteva!
Erano davvero meravigliose ma parecchio costose!
Gli amici di Poldino vi si recarono e con i loro porcellini pieni di soldini entrarono!

COME REAGì POLDINO?
COSA PROVò QUEL BAMBINO?
IL SUO PORCELLINO VUOTO ERA CHE FARE SI POTEVA?
VI ASPETTO DOMANI QUI PER RACCONTARVI CHE SUCCESSE Lì!
:)

martedì 26 marzo 2013

GIUSTINO E IL CEROTTINO

IERI VI AVEVO LASCIATO E CHE SAREBBE SUCCESSO QUALCOSA DI IMPREVISTO ANNUNCIATO!
ASSIEME LO DOBBIAMO SCOPRIRE!
è ORA DI PARTIRE!

Giustino quindi protetto dalla sua campana viveva e il mondo lontano teneva!
Era convinto a continuare in quel modo a le giornate passare e nessuno pareva poter idea fargli cambiare.
Nè amici nè genitori a liberarlo riuscivano e solo i suoi "no" udivano!
"Giustino prova ad uscir da lì è bellissimo qui!"
E lui "no" rispondeva e non si muoveva.
"Giustino senti che buon profumo che c'è qui, esci da lì!"
Ma ancora "no" pronunciava e di insistere ci si stancava.
Ormai tutti rassegnati parevano e idee più non avevano.
Lo avrebbero per sempre così veduto perchè lui alla bellezza del mondo non avrebbe mai ceduto!
Non lo si poteva fuori tirare perchè  non voleva male provare.

Della campana si erano provati a liberare, di notte, convinti che Giustino continuasse a riposare.
Pensavano non li avrebbe sentiti nella sua stanzetta entrare e la campana rubare.
Ma assai si sbagliavano, in silenzio vi si intrufolarono ma vittoriosi non risultarono.
Quel bimbo li sentì e si infuriò così.
Nessuno dalla sua protezione lo avrebbe potuto separare se lo sarebbero potuti scordare!
Una mattina però qualcosa capitò...
Giustino come al solito dal lettino si alzò e verso la campana si avviò.
Ma ancora assonnato era e non molta attenzione faceva.
Così quando al bordo del vetro le mani accostò la campana di mano gli scivolò e ruzzolò...
lui la provò a recuperare ma quella a terra si andò a frantumare...nonostante fosse resistente si fece in mille pezzetti sorprendentemente...
Giustino era talmente disperato che nemmeno si accorse di essersi tagliato.
Un vetrino infatti una piccola fertita aveva creato sul suo mignolino.
Quel bimbo piangeva disperato perchè della sua campana era stato privato.
La mamma arrivò e che non stesse male si accertò e poi in fondo per la sorte di quella protezione un pò di gioia provò.

Giustino fu consolato ma poi si accorse di essersi tagliato e allora di nuovo pianse disperato!
Credeva gli sarebbe chissà che cosa capitato e enormi sciagure aveva già immaginato.
La mamma lo abbracciò, il taglietto gli disinfettò e un cerottino con un drago sul mignolino collocò.
"Hai visto Giustino nulla di male è accaduto al dolore sei sopravvissuto! Un cerottino ti sei guadagnato merita di essere ai tuoi amici mostrato!
Se anche ti dovesse capitare di cadere o scivolare una soluzione sapremo trovare ma di certo non vale la pena di rinunciare a giocare!"
Giustino ancora un pò di paura aveva ma che non era successo nulla di grave conto si rendeva!
Più quel cerottino guardava più lo amava!
Era giallo fosforescente e con quel verde drago sorprendente!
Un eroe si sentiva e in fondo ne gioiva.
A giocare con gli altri un pò timoroso andò ma tante stupende emozioni provò.
Il venticello tra i capelli sentiva e il profumo dei fiori gradiva.
Cibi caldi mangiava e il suo cerottino tanto fiero mostrava.

Come bene senza la campana stava, nella realtà ora si trovava...gli altri più non guardava ma partecipava!
Giustino compreso aveva che paura provare non doveva.
Per paura di star male rinunciare non era qualcosa che valesse la pena fare!
Era molto più bello vivere normalmente che isolarsi sicuramente!
E se male si fosse fatto per giocare un cerottino lo si sarebbe potuto rimediare, sulla ferita applicare e a divertirsi tornare!
Alla sua campana mai più pensò da quando a vivere come un bimbo iniziò!

NON SERVE A NULLA RINUNCIARE PER PAURA DI STAR MALE!
A VOLTE OCCORRE LA CAMPANA ABBANDONARE PER POTER GIOCARE!
E SE POI DOLORE PROVERAI UN CEROTTINO RIMEDIARE POTRAI E ANCORA ANCORA ANCORA TI DIVERTIRAI!

lunedì 25 marzo 2013

GIUSTINO E IL CEROTTINO

UNA NUOVA SETTIMANA è INIZIATA E CON UNA STORIA VA INAUGURATA!
PARTIAMO E TEMPO NON PERDIAMO!

Vi voglio raccontare di Giustino e del suo piccolo problemino.
Era un bambino assai garbato e da tutti nel suo quartiere lodato.
Con gli amici stava e come gli altri le giornate passava.
Una caratteristica particolare però aveva e farsi male mai non voleva.

Voi vi starete chiedendo cosa c'era di strano  così facendo?
A nessuno piace dolore provare e questo non lo stiamo nemmeno a spiegare...
è la più ovvia delle realtà...nessuno si farebbe male per sua volontà.
Però il problema di Giustino era più grande decisamente e lo condizionava enormemente.
Viveva costantemente accompagnato da un pensiero che lo faceva sentire terrorizzato.
In ogni cosa che faceva il rischio di farsi male vedeva.
Non si era mai nemmeno una pellicina strappato per paura del dolorino che avrebbe provato.

Questo timore tanto lo limitava in ogni cosa che a fare provava.
A nascondino non giocava poichè di cadere rischiava.
A prendi prendi nemmeno, non voleva darsene pensiero almeno!
A rubabandiera non se ne parlava, il pensiero di scontrarsi con gli altri lo terrorizzava.
E se si fosse rotto un braccino, o spezzato un piedino?
Che avrebbe potuto fare?
In quel caso dal dolore non sarebbe potuto scappare.
Così con gli altri stava, giocarli guardava ma mai partecipava...
La sola lontana possibilità che un piccolo incidente potesse capitare lo portava sempre a rinunciare.ù
Forse come gli altri non si divertiva, ma di certo non si feriva!

Tutti a convincerlo provavano ma dalla sua idea non lo spostavano.
"Gioca Giustino che vuoi che ti succeda sciocchino?"
Così si sentiva ripetere tutto il dì ma non cambiava atteggiamento quel bimbo lì.
Addirittura per poter il male evitare una campana di vetro resistente si era fatto fabbricare.
Lì dentro se ne stava e mai senza quella si spostava...solo di notte la levava ma al mattino subito vi ci si infilava.
Tutto il giorno da quella protetto gironzolava e il contatto col mondo esterno evitava...
Così si proteggeva ma molte cose si perdeva...
i colori un pò sfuocati vedeva e i sensi ovattati aveva...
I cibi freddi consumava così il vetro non si appannava!
La mamma da una porticina nella campana glieli passava.
I profumi mica li sentiva da lì dentro non ci riusciva....
A calcio non giocava ma dalla campana gli altri  osservava.
Le loro parole non udiva perfettamente poichè era isolato sorprendentemente.
Per farsi ascoltare forte doveva urlare e tutta la campana iniziava a rimbombare.

Sarebbe di certo vissuto sempre così il nostro Giustino il quel quartiere lì!
Ma un giorno un imprevisto capitò e qualcosa cambiò!

FRETTA AVERE NON DOVETE! DOMANI CHE SUCCESSE SCOPRIRETE!
:)

VERY INSPIRING BLOGGER AWARD

VERY INSPIRING!

Essendo io un pò antitecnologica mi auguro di non fare pasticci!!!!
Con tanta felicità accolgo il premio


assegnatomi da  Raffa ella di http://dimarzapane.blogspot.it/ che mi ha ritenuta una blogger ispirante! Spero presto di riuscire a dirvi 7cose di me e nominare altri blogger "very inspiring!"
Ancora grazie:)

domenica 24 marzo 2013

PRIMULINO E I TEMPORALI

ECCO IL FINALE ARRIVARE, SARETE STANCHI DI ASPETTARE!!!!
PRIMULINO SEGUIAMO E CHE SUCCESSE SCOPRIAMO!

Così Primulino cavalcava e anche se stanco non si fermava!
Doveva riuscire era vietato fallire!
Dopo ore di cammino alla palude del rospo striato arrivò e a superarla si preparò.
Attorno si guardò e subito l'ostacolo individuò.
Al centro della palude il rospo striato stava e con la sua enorme lingua appiccicosa chiunque catturava.
Fossero mosche o animaletti erano comunque pranzetti perfetti!
Evitarlo occorreva ma come fare non  sapeva!

Alla fine la soluzione trovò e un'enorme pertica si procurò!
Bisognava tentare o mai dai temporali sarebbe potuto arrivare.
La rincorsa prendeva e un grande salto con la pertica faceva.
La palude sorvolò e la lingua del rospo striato evitò.
L'altra riva raggiunse rapidamente e fu un successo sorprendente!

Ora ad Est occorreva andare e al villaggio degli arcobaleni arrivare.
Il cielo di colori era solcato e per qualche istante Primulino rimase estasiato!
Ma tempo perder non poteva proseguir si doveva.
Anche quel villaggio superò e dai temporali arrivò!
Qui il cielo era scuro e non sembrava sicuro!
Forte pioveva e come ripararsi il paladino non sapeva.
Ad un gruppo di nuvole domandò ed una il loro capo gli mostrò.
Da questo Primulino andò e così gli parlò:
"Vorrei sapere perchè più al nostro villaggio vi fate vedere! Mi chiamo Primulino e di Re Giovanni Cerealino sono il fedele paladino!"
Il capo delle nuvole tuonò e così parlò: "Ci avete rifiutati e noi ci siam sentiti oltraggiati!
Vi siete della nostra presenza lamentati...vi aspettavate forse saremmo dopo le vostre parole tornati?"
"Vi abbiamo offesi lo abbiamo capito, dal vostro comportamento lo abbiamo intuito!
Abbiam detto così perchè eravamo arrabbiati e per i nostri bambini preoccupati ma possiamo essere perdonati?
Al villaggio mancate e tutte le cose si son seccate!
Senza di voi non ci possiamo stare, l'acqua comincia  a mancare e noi a disperare.
La vostra importanza abbiam capito...il vostro ritorno sarebbe il dono più gradito!
Mai più oltraggio vi faremo, nè ci lamenteremo e la natura in ogni sua manifestazione accetteremo!
Vi saremo grati per l'eternità se ogni tanto farete ritorno là!"

Il capo delle nuvole da quelle parole fu colpito e il suo cuore intenerito...
Primulino rassicurò e il loro ritorno gli assicurò.
Egli tanto li ringraziò e al villaggio si avviò.
Tante nuvole di pioggia lo scortavano e con lui da Re Giovanni Cerealino arrivarono!
Al villaggio così la pioggia tornò e il trionfo di Primulino si celebrò.
Tutti gioivano e di acqua i torrenti si riempivano!
Nessuno più si lamentò e la natura il suo corso lì continuò
Sole e pioggia si alternarono e tutti lo accettarono!

Primulino fu da tutti lodato e di tante altre nobili imprese fu incaricato!

LA NATURA HA LE SUE STAGIONI E LAMENTARSENE è SPESSO DA CATTIVONI!
PENSATECI UN Pò Sù POTREBBERO OFFENDERSI ANCHE CON VOI QUEI TEMPORALI LAGGIù!
ABBIATE RISPETTO DELLE STAGIONI POICHè OGNUNA RECA BELLE EMOZIONI! E DAI NUVOLONI NON FATEVI SPAVENTARE, IL SOLE SAPRà SEMPRE TORNARE!
:)

sabato 23 marzo 2013

PRIMULINO E I TEMPORALI

IL NOSTRO PALADINO AVEVAM LASCIATO INTENTO AD AVVICINARSI AL TRONCO ILLUMINATO.
CHI Lì AVREBBE TROVATO?
QUALCUNO LO AVREBBE AIUTATO?

Primulino al tronco era affiancato e a bussare preparato.
Toc toc sulla corteccia faceva e su che cosa dire  rifletteva.
Una porticina nel mezzo del tronco  si aprì e un omino ne uscì!
Era un nanetto alto non più di un palmetto; e lì dentro solo non viveva ma una numerosa famiglia aveva.
Una buffa tunichetta indossava e un volto perplesso mostrava.
Primulino lo osservò e così gli parlò:
"Una domanda ti vorrei fare e spero di scortese non sembrare!"
Il nanetto rispose prontamente:
"Dimmi pure cos'hai in mente! Prima di tutto lasciami presentare!
Filiberto mi puoi chiamare! E ora comincia pure a domandare!"
"Filiberto io mi chiamo Primulino e sono un Paladino! Vengo dal reame di Re Giovanni Cerealino perchè abbiamo un grande problemino!
Durante un enorme temporale tutti si sentirono assai male. Così si lamentarono e di non voler più vedere una nuvola al cielo gridarono e assai tuoni fulmini e saette insultarono...
Così da quel dì non piove più e siamo assai preoccupati laggiù...i temporali si sono arrabbiati e più non son tornati!
tutto è prosciugato e il terreno si è seccato.
Gli animali si lamentano e tutti si tormentano.
Abbiamo provato a pregare e a scongiurare i temporali di tornare ma nulla è parso funzionare.
Il sole splende ogni giorno di più e non vi è ombra di una nuvola laggiù.
Il mio Re è disperato e per cercare una soluzione mi ha convocato...
Di trovare un temporale mi ha incaricato e io ho subito accettato...a cavalcare ho iniziato ma poi qui mi sono fermato e fortunatamente ti ho incontrato!
Vorrei chiederti se sai dove i temporali si possono trovare e convincere a tornare?
Tu possiedi una risposta che non renda vana questa mia sosta?"
"Caro Primulino sembri davvero un fedele paladino.
Se in casa nostra ti vuoi accomodare la via ti proverò a spiegare!"
Primulino si stava chiedendo come entrare poichè nemmeno un suo braccio in quel tronco ci poteva stare...ma come il nanetto lo toccò anche lui piccolo piccolo diventò...
e in casa di Filiberto si infilò...
Dentro quell'albero c'era una casina strepitosa e tenuta con cura scrupolosa...
Ogni cosa era al suo posto collocata e nulla mancava perchè fosse una dimora adeguata...
Ad un piccolo tavolino si sedettero e un caldo buon brodo bevettero!
Lo avevano preparato Amilda e Norberto, moglie e figliolino di Filiberto!
Era davvero squisito e per Primulino fu un pasto gradito!
Così il nanetto gli parlò e che fare a spiegargli provò: "Esiste un luogo dove i temporali hanno le loro dimore ma dovrai camminare per ore!
Dietro il villaggio degli arcobaleni è situato, a Est della Palude del rospo striato.
é un viaggio faticoso per cui occorre un coraggio strepitoso!
Se lì vorrai arrivare tanto ti dovrai impegnare soprattutto per la palude superare!
Il rospo striato dovrai evitare perchè del male ti può fare ma di più non ti posso rivelare io mai mi ci sono sognato di andare!
Quando al villaggio dei temporali arriverai di parlare col capo delle nuvole domandare dovrai!
A lui la situazione spiegherai e la tua richiesta farai.
Credo però capire dovrete l'importanza dei temporali...perchè solo così ce la potrete fare!
Dovrai essere bravo a spiegare le tue ragioni perchè quelli son dei permalosoni! Le vostre scuse fare dovrai e forse li convincerai!
Di più non ti posso aiutare, vai! Altro tempo non sprecare!"
Primulino lo salutò e lui e la sua famiglia ringraziò.
Fuori dal tronco si precipitò e alle sue reali dimensioni tornò!
Sul cavallo salì e di nuovo partì!!!!

I TEMPORALI RIUSCì A TROVARE E A CONVINCERE A TORNARE?
DOMANI PUNTATA FINALE NON POTETE MANCARE!
:)

venerdì 22 marzo 2013

PRIMULINO E I TEMPORALI

RE GIOVANNI CEREALINO AVEVAM LASCIATO MENTRE PRIMULINO AVEVA CONVOCATO!
VEDIAMO CHE COSA GLI DOMANDò E COME QUELLO SI COMPORTò!

Re Giovanni Cerealino aveva Primulino mandato a chiamare e dopo poco lo si era visto arrivare.
Era dei paladini il più coraggioso e in tante occasioni si era mostrato assai valoroso.
Il re in lui enorme fiducia riponeva e la sola speranza del reame era.
Un temporale occorreva lì riportare altrimenti quelli non avrebbero saputo che fare.

Re Giovanni Cerealino lo guardò e così a lui parlò:
"Devi delle nuvole trovare e convincerle ad un pò di pioggia portare!
Non sò dove tu le possa trovare ma il villaggio senz'acqua non può stare!
Tutti moriremo se una soluzione non troveremo.
Gli animali sono assetati e i torrenti ormai prosciugati...
I campi di acqua sentono la necessità e gli alberi non danno più frutti in verità...
é tremenda per noi questa realtà!
Ben presto più da bere nulla avremo e a quel punto che fare  non sapremo!
Io conosco il tuo coraggio e sò bene quanto tu sia saggio!
Mio fedele paladino nessuno può salvarci se non tu Primulino!
Accetti di tentare quest'impresa che non ammette una resa?"

Primulino nemmeno un istante ci pensò e di certo non rifiutò.
Era preparato e quell'avventura avrebbe affrontato!
"Sono pronto a partire e spero mio sovrano farò voi e il mio popolo gioire!
Voglio tornare vittorioso con un temporale portentoso!
Non sò dove quel che cerco potrò trovare ma qualcosa saprò ideare!
Vi chiedo solo di iniziare al  più presto sperando in un esito non funesto!"

Re Giovanni Cerealino un sospiro di sollievo tirò e lo congedò...
Lo salutò e la sua benedizione gli donò.
Primulino indossava la sua armatura dopo averla lucidata con cura.
Sul suo destriero Reginaldo saliva e al galoppo partiva!
Dove andare però non  sapeva e indicazioni chiedere doveva...
Ma chi trovare?
Era ormai buio eppur nel bosco si doveva entrare.
Non rimaneva che sperare di imbattersi in qualcuno a cui domandare...
Ma nulla si scorgeva, nessuno si vedeva.
Il vento forte soffiava e il buio sempre più calava.
All'improvviso un'albero diverso da tutti gli altri Primulino notò e senza pensarci un istante vi si avvicinò.
Dal tronco in una piccola cavità una lucina si sprigionava e l'attenzione del paladino catturava.
Qualcuno lì dentro abitava? Forse poteva essere l'aiuto che cercava!!!

CHE FECE PRIMULINO?
TROVò UN AIUTO IL NOSTRO PALADINO?
SE LO VUOI SCOPRIRE DOMANI QUI DEVI VENIRE!
:)

giovedì 21 marzo 2013

PRIMULINO E I TEMPORALI

ATTENZIONE UNA FAVOLA A PUNTATE STA PER  INIZIARE E FINO A DOMENICA CI POTRà ACCOMPAGNARE!
FORZA COMINCIAMO E TEMPO NON PERDIAMO!

Nel reame di Re Giovanni Cerealino ognuno viveva felice fosse grande o piccino.
I sudditi il loro re adoravano e felici di vivere lì si mostravano.
Le giornate serene trascorrevano e grandi problemi non c'erano...

Successe qualcosa però che quella quiete turbò.
Un giorno una grande pioggia sul reame si rovesciò e per parecchi giorni il temporale imperversò.
Tuoni, fulmini e saette non rendevano certo le giornate perfette...
I bimbi forte piangevano e i tuoni tanto temevano.
Non erano abituati a rumori così fragorosi e che parevano spaventosi.
Che succedeva i piccini non comprendevano e paura avevano.
Quelle saette nel cielo li terrorizzavano e per giorni di piangere non cessavano.
Più non riuscivano a riposare e solo nascosti sotto ai lettini volevano stare!
I loro genitori più non sapevano che fare e intanto si cominciavano a preoccupare...
Come si potevano quei lampi fermare e tutta quell'acqua arrestare?

Nessuno un temporale così grande rammentava e nessuno più nei campi andava...
Ognuno il cielo guardava e che smettesse di piovere sperava.
Tutto il reame iniziava a pensare che a chiedere aiuto al re occorresse andare.
Così a palazzo si recarono e davanti al re si presentarono.
Re Giovanni Cerealino lui stesso non sapeva che fare poverino.
Così tutta la gente a gridare iniziò e così parlò:
"A nulla questi temporali ci possono servire sarebbe bello potessero per sempre svanire!"
E lo dicevano con tanta decisione che era impossibile non accadesse qualcosa in quella situazione.
Continuavano e sempre più forte urlavano:
"Quest'acqua non la vogliamo più non giova a niente quaggiù...i nostri piccini son spaventati da morire di cosa dovremmo gioire!
O se questi temporali se ne andassero e mai più tornassero!"

I nuvoloni neri, la pioggia e le saette avevano quelle grida udito e davvero bene sentito.
Fortemente delusi restarono e una grande tristezza provarono...
Lì i loro benefici non comprendevano e allora di andarsene decidevano.
In quel villaggio mai più sarebbero tornati poichè si eran sentiti davvero maltrattati.
Così gli elementi del temporale si radunarono e di corsa se ne andarono.
Il reame intanto gioiva enormemente e nessuno che cosa sarebbe successo aveva in mente.

Il cielo si rasserenò e il sole al suo posto tornò; tutti si rallegravano e il prodigio rammentavano.
Ora i piccini eran contenti e anche i grandi parevano non aver più tormenti.
Grazie alle loro parole il temporale avevano cacciato e il reame salvato!
I mesi passavano e gli effetti della mancanza di pioggia si notavano.
I torrenti erano prosciugati e i campi dalla presenza perenne del sole devastati.
Di acqua per poco ce ne sarebbe stata e una soluzione andava trovata.
Ora l'arrivo di un temporale si invocava ma nel cielo sempre il sole brillava.
Gli animali e le persone sete avevano e che fare non sapevano...
Nemmeno una nuvola si notava e di giorno in giorno la preoccupazione aumentava.
Come ci si doveva comportare?
Di nuovo dal re occorreva andare!
Così da Giovanni Cerealino si recavano e la situazione gli spiegavano.
Lui idee non aveva e in un solo suddito le speranze riponeva!
Occorreva chiamare subito Primulino il più valoroso paladino!
Avrebbe di certo il reame salvato e subito fu convocato!

DELL'ACQUA OCCORREVA COME FARE SI POTEVA?
CI SAREBBE RIUSCITO  PRIMULINO O AVREBBE FALLITO QUEL PALADINO?
DOMANI VI ASPETTO E VEDREMO SE QUELLI TROVERANNO UN PIANO PERFETTO!
:)

mercoledì 20 marzo 2013

GUARDASù IL PAESE DELLE TV

OGGI IL FINALE VI RACCONTERò E SPERO VI DIVERTIRò.
VERDINO UNA SOLUZIONE VOLEVA TROVARE SCOPRIAMO COSA DECISE DI FARE!

A Verdino quel paese non piaceva nessuno cosa significasse vivere sapeva!
Una drastica soluzione occorreva!
A quelli di Guardasù voleva far provare che voleva dire senza tv stare.
Così a girare per il paese iniziò finchè  poco fuori dal centro la centrale dell'elettricità individuò!

Lì dentro voleva entrare e la corrente staccare...se non avessero più l'elettricità avuto a disposizione sarebbe di certo cambiata la situazione!
Verdino era deciso fermamente a compiere quell'impresa sorprendente.
Si sarebbero diversamente comportati se dai televisori si fossero staccati!
Davvero difficile il piano si prospettava ma Verdino enorme fiducia provava.

Così nella cabina di controllo entrò e la leva della corrente abbassò.
Improvvisamente dal villaggio svanì l'elettricità e non vi dico la reazione di quelli là.
Verdino sentiva gridare e forte disperare.
Come nel centro del villaggio tornò che tutti si agitavano come pazzi notò.
C'era chi i capelli si strappava e chi la tv in ogni modo scrutava.
Coi loro schermi parlavano e così li interrogavano:
"Perchè non vai più? Che hai che non va tu?
Te ne prego riprendi a funzionare! Come senza di te potrò stare?"
Risposte non ricevevano e nella disperazione cadevano.
In terra si rotolavano e spiegazioni cercavano ma tra loro ancora non dialogavano.
Tutti però nella piazza centrale si radunavano e come matti strillavano.
Verdino arrivò e così a loro parlò:
"Provate a non disperare perchè altre cose potrete fare!
Io sò come ridarvi l'elettricità ma prima dovrete vivere tre giorni di realtà!
Se così farete la vostra corrente elettrica riavrete!"
Quelli non sapevano che replicare e provarono ad accettare!
Così i tre giorni di realtà iniziarono e innumerevoli cose impararono!
Ognuno un nome ricevette finalmente e ne scoprì la magia sorprendente.
Ora un'identità avevano e interagire potevano.
Verdino giochi di squadra organizzò e quelli entusiasmò.
All'inizio stupiti parevano ma poi l'abitudine ci facevano.
Andando al lavoro la strada guardavano e le meraviglie che li circondavano ammiravano.
Non più incollati ad una finzione stavano ma tra loro pian piano parlavano.

La mattina Verdino il valore di una colazione in compagnia lorò insegnò e l'intero paese lo imparò.
Ora le famiglie assieme i pasti consumavano e su indicazioni di Verdino le loro giornate si raccontavano.
Il primo giorno tutto assai strano sembrava e c'era chi ancora ad accendere la tv provava.
Ma più le ore passavano più la bellezza di una vita reale apprezzavano.
Ad abbracciarsi iniziavano e il valore del trascorrere tempo con gli altri imparavano.
Verdino tanta gioia in sè aveva mentre vivere li vedeva!
Il terzo giorno arrivò e tutto il paese il colore del cielo notò: da grigio azzurro era diventato ed era da ognuno lodato.
Verdino tutti radunò e così parlò:
"L'elettricità presto tornerà ma ora potrete scegliere se vivere di finzione o realtà...i vostri televisori funzioneranno e di nuovo vi tenteranno...
Spetta a voi la decisione...pensate ancora...
realtà o finzione?"
Così se ne andò e che quelli scegliessero una vita vera sperò...
La corrente elettrica riavviò e poi in quel villaggio più non tornò.

Da quel dì quelli di Guardasù hanno abbandonato le loro tv.
Ringraziano Verdino e non smettono mai di lodare quel bambino.
Le giornate trascorrono in compagnia in casa o per la via...
Tra di loro parlano e identità hanno...sanno che vuol dire un pasto in compagnia e ne apprezzano la magia.

I televisori accesi di rado vengono e più il potere di prima non posseggono...
Spesso quelli di Guardasù persino di averli si dimenticano perchè ad altro pensano.
Hanno decisamente scelto di vivere nella realtà quelli che popolano quel paese là...
Se Verdino li vedesse enorme gioia proverebbe!

NON è SBAGLIATO GUARDARE LA TV MA PENSATE SEMPRE A QUELLI DI GUARDASù!
LA VITA IN COMPAGNIA è LA MIGLIORE MAGIA!
LA REALTà TANTE ESPERIENZE PUò RISERVARE CHE NELLA TV NON SI POSSONO TROVARE!
PROVATECI A PENSARE!
:)


martedì 19 marzo 2013

GUARDASù IL PAESE DELLE TV

VERDINO ERA ARRIVATO Lì ED ERA STUPITO DI VEDERE CHE VIVESSERO COSì...
CHE SUCCESSE SCOPRIAMO E DA DOVE CI ERAVAMO FERMATI RIPARTIAMO!

Verdino attorno si guardava e ad ogni passo si meravigliava.
Come potevano null'altro fare se non la tv guardare?
Si dovevano così annoiare...
Eppure non sembravano altro voler fare...

Decise che con qualcuno avrebbe parlato e perchè si comportassero tutti così domandato.
Un omino occhialuto fermò e così gli parlò: "Signore si può fermare? Una domanda le vorrei fare!"
Quello per accorgersi de Verdino un pò ci metteva poichè distratto dalla sua tv portatile era.
Comunque si arrestò e quel bimbo guardò ma subito alla sua tv tornò...
A Verdino rispondeva ma lo sguardo dallo schermo non distoglieva.
"Dimmi bambino...che cosa vuoi domandarmi piccino?"
"Perchè ve ne state tutti ai televisori incollati e mai da questi venite separati?
Vi divertite a vivere così?
Non conoscete altro modo per trascorrere i dì?"
"A noi vivere così fa piacere altro non crediamo di volere...
la tv ci fa compagnia è con noi per ogni via.
Perchè tu a vivere come sei abituato? Forse la tv non hai mai guardato?
Non esiste nulla di meglio che davanti a quella stare e così le giornate passare!"
Verdino la testa scuoteva e quell'uomo pena gli faceva...
in viso lo aveva a stento guardato tanto era dalla scatola che aveva davanti agli occhi ipnotizzato...
"Nel mio paese esistono tv ma non ci stiamo incollati laggiù...
La vita vera fuori viviamo e tanto ci divertiamo...in compagnia giochiamo e per poco tempo davanti al televisore stiamo...è solo una finzione che distrugge l'immaginazione...può essere un passatempo carino ma solo per qualche momentino.
Noi preferiamo giocare e tra noi comunicare"...
"Non conosco la parola giocare non sò nemmeno che cosa dovrei fare...io sto bene così...non ci servono i tuoi consigli qui.
Per la sua strada procedeva e Verdino solo rimaneva...
Che giornate tristi dovevano passare senza nemmeno avere un amico con cui giocare...
Ma erano davvero tutti così? Occorreva continuare a ispezionare quel paese lì!
Da dentro una casa sentiva gridare e vi si cominciò ad avvicinare...
Era l'ora di colazione forse avrebbe visto una diversa situazione...
Dentro ad una finestra sbirciò e che tristezza notò...
Ognuno era dall'altro isolato e alla propria tv incollata...
Il volume al massimo era stato alzato e nessuno avrebbe l'altro ascoltato...erano tutti intenti a guardare la televisione ed era davvero grigia quella visione.
A Verdino una lacrima scendeva e come aiutarli non sapeva.
Persino a colazione quindi non cambiavano la loro condizione...
Non vi erano gesti di affetto nemmeno sotto lo stesso tetto...
Qualcun altro voleva incontrare e un'altra domanda fare.
Una donna notò e le si avvicinò: "Signora una domanda le vorrei fare si può fermare?"
Quell'anziana signora la sua tv ovviamente guardava e il piccino appena notava...comunque rispondeva e così diceva: "Si la tua domanda mi puoi fare ma ti devi sbrigare il mio programma preferito sta per iniziare!"
Lentamente parlava e dalla tv non si staccava.
Verdino alle sue orecchie non credeva ma ormai l'abitudine fatta ci aveva.
"Come si chiama le volevo domandare me lo può rivelare?"
"Che assurda domanda mi stai rivolgendo non sò perchè tu me la stia facendo! A che un nome avere mi servirebbe? Nessuno tanto mi chiamerebbe! Qui nessuno un nome possiede...l'utilità non se ne vede".
Così se ne andò e Verdino lì lasciò...
Nemmeno un nome possedevano...un'identità non avevano...erano un tutt'uno con la tv quelli di Guardasù.

Verdino arcistufo era e cambiare le cose voleva!

CHE COSA AVREBBE COMBINATO? COME SI SAREBBE COMPORTATO? AVREBBE LE COSE CAMBIATO E QUELLI ALLA REALTà RIPORTATO?
DOMANI VE LO SVELERò SE QUI VI VEDRò!
:)

lunedì 18 marzo 2013

GUARDASù, IL PAESE DELLE TV

QUESTA SETTIMANA INIZIAMO E AL VILLAGGIO DELLE TV CI DIRIGIAMO!
SENTITE CHE ACCADEVA Lì E COME TRASCORREVANO NOTTI E Dì...

Coloro che nel paese di Guardasù vivevano un enorme problema avevano...
dalla tv dipendevano.
Grandi e piccini a meno non ne potevano fare e mai se ne volevano scollare.
Un televisore personale ognuno possedeva e un telecomnado aveva.

Notte e dì attaccati allo schermo se ne stavano e raramente tra loro dialogavano.
I bimbi non sapevano che cosa volesse dire giocare e mei lo avevano provato a fare...
La tv possedevano e che non esistesse altro credevano...
Colazione facevano ma mai la spegnevano...
Lo stesso a pranzo e a cena accadeva e neppure la notte si smetteva...
Non sapevano dire che cosa significasse in silenzio riposare anzi di notte il volume di quegli arnesi erano soliti  alzare...
E l'intero villaggio era così...non era diverso nessuno di quelli lì!
Gli adulti non certo i televisori spegnevano anzi addirittura di portatili inventati ne avevano...
Attaccati a dei cappellini stavano e davanti agli occhi li portavano.
Conciati così al lavoro andavano e praticamente nulla combinavano.
Nessuno mai negli occhi si era guardato...e del resto com'era possibile?
Ognuno si era schermato!
Non sapevano che volesse dire un'emozione condividere perchè solo con la tv sapevano vivere.
Nemmeno mai si abbracciavano perchè con gli schermi si separavano;
ognuno un diverso programma guardava e il volume alzava...
c'era un'enorme confusione che impediva reciproca comprensione...
Ma a nessuno importava parlare raramente ci avevano voluto provare...
a che serviva le parole usare, ci poteva la tv pensare!

A scuola i bambini andavano ma indovinate?
Anche lì la tv guardavano...le maestre nulla insegnavano e i canali cambiavano.
Rapiti dai colori dei televisori non apprezzavano nè sapori nè odori.
In un mondo virtuale vivevano e sostanzialmente la realtà non conoscevano.

E che si poteva fare?
A loro nulla pareva importare...
Non conoscevano nascondino nè alcun gioco carino...
Enormi occhi avevano e un tutt'uno con la tv parevano.
Il paese privo di vita pareva e immerso nel grigiore era.
Sarebbero probabilmente vissuti per sempre così se non fosse arrivato per caso qualcuno lì!

Infatti una mattina assolata a Guardasù giungeva un bambino di nome Verdino.
Al suo villaggio doveva tornare e da lì si era trovato a passare.
Il posto da cui veniva Verdino era meraviglioso e viverci era grandioso.
Ogni dì si giocava e la notte in silenzio si riposava.
La gioia di stare assieme si conosceva e la tv poco la si accendeva!
Tanto lì si divertivano e della vita gioivano.
Sapevano cosa volesse dire parlare e a colazione in famiglia scherzare...Verdino poi era il più vivace e allegro tra i bambini e ne conosceva tanti di giochini.
Mai un istante si fermava e vitalità sprigionava!
Immaginate come si sentì quando arrivò tra quelli lì...
Guardasù grigiore sprigionava e Verdino a  preoccuparsi iniziava...
Che posto triste pareva, chissà chi ci viveva...per le strade solo visi attaccati a tv vedeva...
A Verdino sembrava assurda la situazione...non vi era alcuna emozione...
Possibile vivessero davvero così...
Non conoscevano la realtà quelli lì?

SE DOMANI TORNERETE QUI VEDREMO CHE FECE VERDINO Lì!!!!
:)

domenica 17 marzo 2013

POMODORINO PESTAFIORELLINO

SE IL FINALE VOLETE ASCOLTARE è ORA DI COMINCIARE!
LA FATA ERA PRONTA AD INTERVENIRE E SAPEVA COME AGIRE!

Al villaggio Fragolina era arrivata e a somministrare la pozione a Pomodorino preparata!
La sua casa individuò e nella sua stanza s'intrufolò...
quel bambino russava e la fatina la sua magia attuava.
Con la bacchetta recitava una formuletta...il prossimo fiore che Pomodorino avesse calpestato all'istante in quello si sarebbe stato trasformato!
Non tardò molto a presentarsi l'occasione perchè facesse il suo effetto la pozione!

La mattina seguente con un fiore Pomodorino fu prepotente.
Forte forte lo calpestò e in pezzettini lo frantumò...
Poi da una scossa si sentì attraversare e si cominciò ad abbassare...
Stava diventando sempre più piccino finchè si accorse di essere un fiorellino...
Minuscolo era e il mondo così enorme pareva.
Al posto delle braccette aveva due fogliette;
Le gambe radici erano e nel terreno si estendevano.
I capelli non c'erano più...al loro posto petali blu.
Era esattamente diventato come il fiorellino che aveva calpestato.
E ora cosa fare? Sarebbe così dovuto restare?
Come piangeva Pomodorino, era inconsolabile quel piccino...

Così la sua vita da fiore iniziò e non facile si mostrò...
Non poteva camminare, solo al vento oscillare...
Lunghe ore di sole doveva sopportare e non si  poteva in casa riparare....
Spesso sete aveva ma non riceveva acqua se non pioveva...a volte un abitante del villaggio con un secchio un pò ne portava ed enorme gioia Pomodorino provava!
Alcune volte qualcosa di poco piacevole accadeva e un cane pipì sopra ci faceva...
Che schifezza doveva sopportare non era certo facile i giorni da fiore passare...
Gli altri attorno a lui non lo potevano aiutare poichè come lui dovevano stare.
Inoltre che era Pomodorino sapevano e che soffrisse non si dispiacevano!
Doveva anche lui provare cosa loro ogni giorno dovevano affrontare...avrebbe capito cosa quelli da lui avevano subito.
Ora Pomodorino  conto si rendeva di cosa essere un fiore dire voleva.
Ogni giorno cercava di farsi coraggio e apprezzava le gentilezze di quel villaggio;
a volte qualcuno lo accarezzava e acqua fresca gli portava...
Di fronte al grande mondo si sentiva impotente e alle volte lo assaliva un terrore sorprendente.
Ogni cosa del male gli avrebbe potuto fare non c'era da scherzare...
Era così fragile quel fiorellino che sarebbe bastato un niente per ferirlo così piccolino.
Sperava ciò che lo circondava ne avesse cura e gli riservasse ogni premura!
Viveva infatti ogni giorno pieno di paura....

E se un bimbo come lo era lui fosse arrivato e lo avesse calpestato?

Questo pensiero ormai ogni giorno lo accompagnava e sempre più lo tormentava;
Di come li aveva fatti lui da bambino sentire gli altri fiori gli raccontavano e ancor più lo terrorizzavano!
Un giorno sentì dei passi minacciosi avvicinarsi e  il suo cuore arrestarsi!
Se lo avessero strappato?
O calpestato?
Come si sarebbe salvato?
A morire era destinato!
A tremare iniziò e tra sè e sè pensò: "Se un bimbo mai tornerò lo giuro lo giuro mai più un fiore calpesterò!"
Come queste parole ebbe pronunciato in bimbo fu ritrasformato!
La pozione fece effetto perchè lo trasformò in un bimbo perfetto!
Il male fatto comprese e mai più alle cattiverie di prima si arrese.
I fiorellini sempre rispettò e della natura si curò.
Il villaggio ne gioì e non ebbero mai più problemi lì....
Con la natura vissero sempre in armonia e fu per tutti la più grande allegria!

LA NATURA OCCORRE RISPETTARE POICHè è LA PIù GRANDE AMICA CHE SI POSSA TROVARE!
DI OGNI ALBERO E FIORE OCCORRE AVER CURA E PER GLI ANIMALETTI PREMURA!
LO STESSO PIANETA ABITIAMO E AMICI SIAMO!
:)


sabato 16 marzo 2013

POMODORINO PESTAFIORELLINO

PRONTI A VEDERE CHE COSA IN QUEL VILLAGGIO SUCCEDEVA ORA CHE ALLE FATE SI RICORREVA?
PARTIAMO E TEMPO  NON PERDIAMO!

Ecco la nostra delegazione arrivata a destinazione!
Lì nel bosco al villaggio vicino nel mezzo di un giardino piccino la casina delle fate si ergeva e che era un luogo magico lo si vedeva.
Tanti bianchi conigli attorno scorazzavano e gli uccellini cantavano.
Tutt'intorno fiorellini e alberini e tanti cespugli carini.
La natura era ridente e tutto era di un'armonia sorprendente.
La casina delle fatine davanti quelli del villaggio avevano e di disturbare un pò temevano...
Ma del resto che fare?
Occorreva assolutamente tentare poichè un freno a Pomodorino bisognava dare.
Così Asparago avanti si faceva e davanti alla porta si metteva.
Forte bussò e assieme agli atri aspettò.
Una delle fate venne ad aprire e tutti ne poterono gioire.
Era Fragolina dei fiori la madrina...era proprio lei che cercavano e nel cui aiuto speravano!
Li guardò e così loro parlò:
"I benvenuti vicini siete...che volete?
Un aiuto vi posso dare?
Avete un problema da affrontare?
Che sia una visita di cortesia o per trovare una via avete fatto bene a venirci a trovare e saremo felici se vi potremo aiutare!"
Asparago che come gli altri aveva attentamente ascoltato la risposta aveva preparato:
"Gentile Fragolina sappiamo che dei fiori sei madrina...
abbiamo al villaggio un problema piuttosto preoccupante che si sta rivelando devastante...
Noi amiamo da sempre la natura e le riserviamo ogni cura...
Un bambino però della nostra comunità non rispetta questa realtà...
Si chiama Pomodorino Pestafiorellino ed è per noi un non piccolo tormentino!
Tutti i fiori calpesta e mai si arresta, gli animali infastidisce e per giunta ne gioisce;
Gli alberi distrugge e mai se ne strugge...
Prova godimento nel riservare alla natura quel tormento!
Noi non sappiamo più che fare...lo vorremmo aiutare...
Deve comprendere il valore della natura ed averne cura...
Tanti piani abbiamo ideato ma nemmeno uno ha funzionato! Nemmeno uno lo ha placato!"

Fragolina un pò ci pensò e poi la soluzione trovò!
"Sentite cosa faremo! E vedrete che ad insegnargli qualcosa riusciremo!
Stanotte a farvi visita verrò e una pozione mentre dorme gli somministrerò...
al prossimo fiorellino che calpesterà egli stesso in quello stesso si trasformerà...proverà quindi cosa vuol dire essere un fiorellino e come si vorrebbe la protezione del mondo vicino!
Vedrà come vivono le creature della natura e non potrà non averne cura...solo quando questo imparerà un bambino tornerà!
é estrema come soluzione ma credetemi mi pare l'unica via d'uscita a questa situazione!
Credete si potrebbe fare?
O vi sembra di esagerare?"
Quella delegazione un pò ci pensò e si consultò...
Asparago per tutti parlò: "é vero è una soluzione pesante ma il problema è importante!
Bisogna a Pomodorino insegnare che la  natura bisogna amare...deve sapere cosa a quei fiorellini ogni giorno fa provare!
Procedere possiamo la nostra approvazione ti diamo!"
I genitori di Pomodorino erano anch'essi presenti e in fondo speravano quella soluzione li avrebbe col tempo resi contenti!
Erano un pò preoccupati ma tutto sommato si sentivano preparati.
Tutti la fata salutarono e al villaggio tornarono!
Il giorno passò e la sera arrivò...

LA POZIONE EBBE IL SUO EFFETTO? O FECE DIFETTO?
POMODORINO RIUSCì A IMPARARE O LA NATURA CONTINUò A MALTRATTARE?
VI ASPETTO DOMANI QUì PER DIRVI COSA SUCCESSE IN QUEL VILLAGGIO Lì!
:)

venerdì 15 marzo 2013

POMODORINO PESTAFIORELLINO

IL WEEKEND STA PER INIZIARE E LA NOSTRA FAVOLA  A PUNTATE DOBBIAMO COMINCIARE!
FINO A DOMENICA CI ACCOMPAGNERà E PERCIò INIZIARE SI DOVRà!

In un villaggio tra boschi incantati una comunità assai buona viveva e tranquilla le sue giornate trascorreva.
Una caratteristica tutti gli abitanti accomunava, ognuno di loro la natura enormemente amava.
Uomini, animali e piantine sereni convivevano ed enorme rispetto reciproco avevano.

Davvero un paradiso pareva e ogni genere di gentilezza quel luogo aveva.
Grandi e piccini parimenti la natura adoravano e tanto la rispettavano.
C'era però tra di loro qualcuno che come gli altri non si comportava e ad infastidire il resto della comunità cominciava.
Era un prepotente bambino che si chiamava Pomodorino.
Mentre il villaggio i fiorellini con amore curava lui senza pietà li calpestava.
Tanto si divertiva a vedere che gli altri infastidiva.
Per la natura proprio rispetto non aveva e ogni genere di sopruso in atto metteva.
I fiori da terra strappava, le bacche calpestava...i conigli rincorreva e agli altri animali enorme paura metteva.
Tra tutti questi crudeli passatempi provava gioie sorprendenti...
tanto si divertiva e mai se la finiva....
Tutti spaventava e nessuno a risolvere questo problema lo aiutava...
O meglio ci avevano provato ma dopo poco rinunciato.
A nulla niente valeva poichè quel bambino non desisteva.
Il nome di Pomodorino Pestafiorellino si era guadagnato per quel passatempo non certo lodato.
Quando per strada camminava il resto del villaggio tremava...che avrebbe fatto nessuno sapeva ma gesti crudeli ognuno temeva.

E la natura piangeva non appena lo scorgeva....i fiorellini alle loro mamme si attaccavano e si disperavano: "Non vogliamo essere strappati mammina, vogliamo da lui essere salvati!"
Le mamme che fare non sapevano anche loro tanto Pomodorino temevano.
La situazione era davvero disperata e una soluzione non era ancora stata trovata.
Pensate che un giorno quel bambino in preda a un crudele pensierino tre alberi a calci prendeva e forte rideva mentre la loro corteccia un pò cedeva.
Poi di questo non contento dedicò alla natura un altro tormento:
centinaia e centinaia di fiorellini calpestò e dalla terra fuori tirò.
Gli altri abitanti quando quel misfatto videro a piangere forte si misero...
La natura li aveva sempre rispettati e loro si erano mostrati ingrati...per causa di Pomodorino male le avevano fatto ed era un enorme misfatto.
Radicchio che il ruolo di sindaco ricompriva una soluzione intuiva!
Dalle fate Naturine occorreva andare e a casa loro ci si doveva recare.
In un bosco vicino abitavano e tutti le adoravano; erano creature generose con doti portentose.

Avrebbero una pozione per quella situazione trovato e magari la pace al villaggio riportato.
Così una piccola delegazione partì diretta verso quelle fate lì.

LE COSE SI SAREBBERO AGGIUSTATE? LI AVREBBERO AIUTATI LE FATE?
LO SCOPRIREMO DOMANI QUI E VEDREMO CHE SUCCESSE Lì!
:)

giovedì 14 marzo 2013

GELSOMINO E IL SUO GATTINO

ECCOCI QUI OGGI CHE è GIOVEDì PER SCOPRIRE COSA IMPARò GELSOMINO DA QUELL'AVVENTURA Lì!

Gelsomino che fare non sapeva, nè dove trovare Pallino poteva.
A piangere iniziò e anche il resto della famiglia a preoccuparsi iniziò.
Dove poteva essere finito quel gattino?
Poteva essere in pericolo poverino!
Da solo era fuggito o qualcuno lo aveva rapito?
In breve la famiglia capì che nessuno era entrato lì...quel gattino quindi se ne era andato e il perchè Gelsomino aveva immaginato.
Si era forse sentito abbandonato, dal suo padroncino trascurato...

Mai sarebbe tornato!
Era certo andava cercato!
L'intera famiglia di casa uscì e gridava così: "Dove sei Pallino?
Vieni fuori  piccino!!! Bene ti vogliamo senza te male stiamo!"
Ma a nulla valeva Pallino non si vedeva...
Si era però su un albero arrampicato e di lì guardava senza essere notato.
Voleva veder come si comportava Gelsomino e se cercava il suo gattino.
Quel bimbo non vi dico com'era disperato visto che Pallino per colpa sua via era andato; piangeva e forte alla mamma si stringeva.
Dalle case vicine i suoi amici uscirono non appena quelle grida udirono.
Cercavano di capire che succedesse e perchè Gelsomino così piangesse.
L'accaduto a loro venne spiegato e promisero che anche loro lo avrebbero cercato.
Guarda di sù, guarda di giù, dietro quel cespuglio laggiù...
Ma nulla si trovava, nessun movimento si notava.
All'improvviso videro che l'erba dietro un tronco si muoveva e la speranza in loro cresceva;
poteva esserci Pallino lì sarebbe stato meraviglioso se fosse stato così...
Ma aimè si erano sbagliati...un coniglio li aveva ingannati...ora sì che erano davvero rattristati.

Quel giorno a scuola quel bimbo non andò e per tante ore il suo amico peloso cercò.
Era l'ora di cena arrivata e la mamma la tavola aveva apparecchiata; Gelsomino però non pareva deciso a rientrare e il suo amico voleva ancora cercare.
A convincerlo in nessun modo riuscivano e tristi per lui tutti si sentivano.
Quel bimbo ai piedi del tronco che la chioma su cui era Pallino reggeva, si sedeva.
Piangeva e tra sè e sè diceva:
"Mio amico peloso se potessi ritrovarti sarebbe portentoso!
Sarebbe per me il giorno più meraviglioso!
Te ne sei andato perchè io ti ho trascurato...me ne sono conto reso non per trattarti così ti avevo preso...
Son tanto disperato e vorrei averti fatto sentire amato...se potessi riabbracciarti mai più mi vedrai trascurarti! Ogni giorno la pappa ti darò e un sacco di coccole ti farò e sempre con te giocherò!
O come vorrei le mie parole potessi ascoltare e decidessi di tornare..."
Quel gattino tutto aveva udito e il cuore di gioia gli si era riempito!
Il suo padroncino riavere poteva e dall'albero discendeva...
In braccio a Gelsomino balzò e quello tutto lo sbaciucchiò!

Il bimbo in casa di corsa lo portò e a mamma e papà con un enorme sorriso lo mostrò!
Pallino era tornato e suo amico di nuovo sarebbe stato!
Da quel giorno vissero contenti e in Gelsomino ci furono cambiamenti sorprendenti.
Ogni giorno il gattino nutriva e con amore lo accudiva!
Quella bestiolina ora amata si sentiva e di certo non fuggiva!
Così Gelsomino riebbe il suo amico peloso e se ne occupò in modo portentoso.

QUANDO SI ADDOTTA UN ANIMALINO BISOGNA AVER CURA DI QUEL PICCINO!
NON LO SI PUò IN ANGOLO ABBANDONARE E LE PROPRIE RESPONSABILITà TRASCURARE!
é UN DOVERE AVERNE CURA E TRATTARLO CON OGNI PREMURA!
REGALA GIOIA A VOLONTà MA NON DIMENTICARE CHE COMPORTA ANCHE DELLE RESPONSABILITà!
SE UN AMICO PELOSO VUOI ACCANTO A TE FAR STARE LE TUE ATTENZIONI GLI DEVI DEDICARE!
:)

mercoledì 13 marzo 2013

GELSOMINO E IL SUO GATTINO

AVERE UN AMICO PELOSO RISULTA SEMPRE PORTENTOSO! BISOGNA PERò RENDERSI CONTO CHE è UNA CREATURA ED HA BISOGNO DI TANTA CURA!
ASCOLTATE COME GELSOMINO LO SCOPRì E CHE ACCADDE A QUEL BIMBO Lì!

Gelsomino aveva per tanto tempo i suoi genitori pregato e alla fine un gattino gli avevan regalato:
Pallino lo aveva chiamato e i primi giorni tanto coccolato!
Quei due eran da subito diventati amici e sembravano molto felici.

Gelsomino assai responsabile sembrava quel micino nutriva e spazzolava;
le promesse che a mamma e papà aveva fatto rispettava e i suoi impegni rispettava...
però i giorni passavano e le attenzioni calavano...
con Pallino ancora certo giocava ma ad esempio non spesso lo spazzolava.
Allora la mamma provvedeva e lei al suo posto lo faceva;
se non avesse pettinato quel gattino, sarebbe diventato un gomitolo di nodi quel poverino!
Così Gelsomino quel compito abbandonava e  che lo facesse qualcuno per lui per scontato dava.

Lo stesso successe con la pappa di Pallino: a poco a poco smise di dargliela quel bambino.
Il micino miagolava ma a Gelsomino non importava: "Non adesso Pallino, devo giocare ai videogiochi piccino!
Non vedi che sono impegnato?
Non voglio essere disturbato!"
Quel micino alle gambe si strisciava e più forte miagolava ma il suo padroncino non lo ascoltava.
Pallino allora dalla mamma andava e lei la pappa gli dava.

Così Gelsomino anche a quell'impegno volentieri rinunciò e nemmeno troppo ci pensò.
Si era presto stancato di accudire il suo gattino e lo aveva affidato ad altri quel bambino!
E quando Pallino coccole chiedeva non sempre ne riceveva poichè spesso Gelsomino altre cose da fare aveva!
E ci restava male quel gattino e andava da papà a cercarsi un coccolino!
Mamma e papà lo invitavano ad assumersi le sue responsabilità ma mica li ascoltava quello là!
"Gelsomino deve mangiare Pallino! La pappa gli devi dare io ora ho da fare!"
Ma lui di non sentire fingeva e la mamma comunque occuparsene doveva.
"Gelsomino coccola un pò il tuo gattino sembra triste poverino!"
"Papà ora ho da fare! Lo potresti tu coccolare io dei compiti mi devo occupare!"
E così la responsabilità scaricava e di avere un amico peloso spesso se lo dimenticava!
Quel gattino però gli era tanto affezionato e da lui voleva essere amato!
Voleva che il suo padroncino attenzioni gli desse e coccole gli facesse.
Così dopo averci a lungo pensato decise che di quella situazione si era davvero stufato.
Se quel bimbo di lui non si voleva occupare nessun altro lo doveva fare...
Se ne sarebbe di lì andato poichè più non si sentiva amato.
Al primo felice periodo pensava e alle attenzioni che Gelsomino gli dedicava!
Tanto quella cura gli mancava e tanto il ricordo lo rattristava.
Una mattina ancora nessuno in casa si era alzato e Pallino a fuggire era preparato...
Il divano lasciò e nella porticina a lui riservata s'infilò.

La sua casa salutò e un nuovo posto in cui vivere a cercare andò....
Intanto la famiglia si svegliava e Gelsomino Pallino cercava!
A far colazione il bimbo si preparava ma sul divano non vi era il suo gattino che si stiracchiava!
Dov'era Pallino finito?
Pareva svanito...
Lo provavano a chiamare ma da nessuna parte lo vedevano sbucare!

CHE FECE GELSOMINO? SI RESE CONTO DI AVER SBAGLIATO QUEL BAMBINO? LO RITROVò IL SUO GATTINO?
CI VEDIAMO DOMANI SEMPRE QUI PER SCOPRIRE COSA SUCCESSE Lì!


martedì 12 marzo 2013

GIUSTINO IN BICICLETTA

GIUSTINO AVEVAM LASCIATO IN CASA SERRATO! SI ERA COSì VERGOGNATO!
CHE GLI SUCCESSE SCOPRIAMO, FORZA PARTIAMO!

Giustino più di casa non voleva uscire nè di niente pareva gioire.
Papà a consolarlo provava e che era normale cadere gli spiegava.
Ma a nulla valeva, l'ostinazione di quel bimbo non cedeva.
Su una bici non ci sarebbe più salito così di certo non avrebbe fallito.
Pensava che così sereno sarebbe stato ma qualcosa di diverso avrebbe da quella esperienza in realtà imparato.

I suoi amici continuamente lo cercavano e di tirarlo fuori di casa tentavano...
Ogni pretesto inventavano...ogni piano però pareva vano...
Eppure quel Giustino andava aiutato altrimenti mai a divenir grande avrebbe imparato.
A volte persino cadere occorreva se crescer si voleva...
la vita non sempre facile risultava e non sempre successi presentava.
Ma questo proprio quel bimbo in testa non se lo voleva ficcare e davvero qualcosa occorreva fare.
Gli amici a questo pensarono e sulle loro bici montarono...
A casa di Giustino andarono e i loro campanelli forte suonarono...
Quel bimbo udì e si affacciò alla porta per vedere chi facesse quel rumore lì.
Non appena i suoi amici notò a rientrare in casa provò ma quel gruppo forte lo  chiamò:
"Giustino non ti devi così comportare restaci almeno ad ascoltare! Abbiam qualcosa di importante da raccontare..."
Allora dietro la porta si nascondeva ma l'uscio aperto rimaneva...
Non si voleva far notare ma era disposto ad ascoltare...
Così gli amici iniziarono e le loro storie raccontarono...

C'era Cremino che la prima volta che era salito in bici era in terra finito come fosse un sacchettino...
ma che importava ci aveva riprovato e pian piano aveva imparato!
una risata sù ci aveva fatto e adesso sapeva pedalare come un matto!
E poi Fagiolino che ancora le rotelle aveva e pratica faceva...
ma comunque si divertiva e di andare in bici assai gioiva!
E che dire di Gelsomino che aveva tenuto le rotelle per due anni quel piccino...e tanto allenato se ne era poi liberato e ora aveva imparato...il migliore era a pedalare ma quanto tempo ci aveva dovuto dedicare!
E Serafina che aveva tanta paura di sbagliare ma comunque sapeva provare...aveva anche lei imparato anche se sacrificio le era costato...di sbucciarsi le ginocchia temeva e alle volte le succedeva...ma la mamma un bel cerottino ci metteva e forte la stringeva...e allora ripartiva e sempre più brava diveniva...
E Clementino e tanti altri raccontavano di come le difficoltà superavano.
Ogni amico mostrava che da un giorno all'altro non si imparava...occorreva i fallimenti accettare ed esser disposti a mmigliorare.
Era facile la spugna gettare ma i veri eroi devono saper lottare...
E quegli amici continuavano e così lo chiamavano:
"Le rotelle Giustino fatti montare e vieni con noi a pedalare e dimostra cosa un piccolo eroe può fare...
se anche mille volte cadrai rialzarti saprai e bravissimo diventerai se alle difficoltà resisterai!
é normale sbagliare a chiunque può capitare e non te ne devi vergognare...
noi ti vogliam bene lo stesso indipendentemente da un immediato successo!"

Giustino era colpito, caspiterina ognuno di loro aveva all'inizio fallito!
Così bravi sembravano eppure anche loro faticavano!
Quel bimbo sù ci pensò e papà chiamò...le rotelle si fece montare era giusto riprovare: aveva tanta voglia di imparare poichè con gli altri voleva pedalare!
Così il nostro piccolo eroe in sella risalì e si impegnò tanto ogni dì...
Ma si divertì tanto con quegli amici lì...le difficoltà più non evitava ma le affrontava e come fanno gli eroi le superava; se falliva resisteva e mai desisteva!

GIUSTINO AVEVA CAPITO CHE IMPARARE A VOLTE COMPORTA DELLE DIFFICOLTà ED è QUESTA LA REALTà! MA TANTE SODDISFAZIONI PUò DARE GLI OSTACOLI SUPERARE! E CI SI PUò PERSINO DIVERTIRE E CON GLI AMICI GIOIRE!
IN OGNI COSA IMPEGNO E DEDIZIONE NON DEVONO MANCARE! TUTTE LE SFIDE SI POSSONO AFFRONTARE SENZA LASCIARSI DAI FALLIMENTI SCORAGGIARE! A TUTTI CAPITA DI SBAGLIARE! VINCE CHI SI RIFIUTA DI MOLLARE!
:)


lunedì 11 marzo 2013

GIUSTINO IN BICICLETTA

UNA FAVOLA A PUNTATE VI STO PER RACCONTARE PER LA SETTIMANA BEN INIZIARE!
IL PROTAGONISTA SI CHIAMA GIUSTINO E SI TROVò AD AFFRONTARE UN BEL PROBLEMINO!

Giustino era un buffo bambino; un sacco di lentiggini aveva e ben voluto da tutti era.
Davvero un bel carattere possedeva e tutto il giorno se la rideva.
Non era però a dire il vero abituato a fallire e delle sue esperienze era solito gioire.

Fino a qualche mese prima di questa storia tutto quello che aveva iniziato con successo lo aveva terminato;
era stato in questo un pò fortunato!
Qualsiasi nuova esperienza provava di solito lietamente terminava;
senza sacrifici otteneva esiti felici...
Mai un inciampo, mai una delusione, riteneva sarebbe durata per sempre quella situazione.
Credeva che la vita mai un inciampo avesse e sempre facili traguardi  proponesse.
Pretendeva sempre di riuscire e voleva essere immancabilmente il primo a gioire.
Ma ben presto conto si rese che erano vane le sue pretese.

Sentite cosa gli capitò poichè ora ve lo racconterò!
Un giorno che i suoi amichetti in bicicletta andavano notò e che fosse ora anche per lui pensò.
Già si immaginava mentre pedalando  li superava e il più bravo si rivelava.
Avrrebbe ottennuto successo con facilità poichè pensava di essere il migliore in verità.
Certo loro bravi sembravano  ma le sue enormi potenzialità non consideravano.
Ancor prima di aver tentato già si vantava e la sua vittoria proclamava:
"Io in bicicletta sono un campione e ve ne darò dimostrazione; la prima volta che pedalerò già il vincitore sarò...!"
Così gridando andava e qualcuno degli amici che non sapesse che diceva pensava.
Andare in bici esercizio richiedeva e un pò di pratica ci voleva...
Ma Giustino a vantarsi continuava  e non si fermava!
"Oggi pomeriggio una bici con papà comprerò e domani il mio talento vi mostrerò!"
Mico che era un suo caro amico lo ascoltava e poi così gli parlva:
"Giustino prima una bici con le rotelle devi provare mica puoi subito quella da grandi usare!
Occorre imparare e tanti tentativi fare!"
Giustino a quelle parole non credeva ecosì rispondeva:
"Che sono più bravo di voi tutti dimostrerò e una bici da grande senza rotelle proverò e puoi star certo brillantemente pedalerò!"
Era convinto di riuscire e non era di certo abituato a fallire.
La bicicletta con papà comprò e l'indomani a provarla si preparò.

Anche papà di usare le rotelle gli consigliava poichè era così che si imparava e dopo un pò di pedalate le si smontava e la bici da grande diventava!
Il giorno dopo tutti gli amici si erano radunati e a veder Giustino con la sua bici preparati.
Giustino ancora si vantava e in sella montava.
Ma come a pedalare provò a terra ruzzolò...equilibrio non aveva poichè allenato non era...
Era assolutamente normale che una piccola caduta facesse ma non che così male la prendesse.
I suoi amici furono molto garbati e a consolarlo si mostrarono preparati: "Giustino sei caduto a noi non hai creduto...un pò di allenamento lo devi fare e bravo diverrai a pedalare! Le rotelle devi montare e poi riprovare!"
Ma Giustino su tutte le furie andò e tanto si vergognò...si era assai vantato e ora lo avrebbero burlato.
Così a gridare cominciò e la bici calciò: "Questa ha un difetto poichè io son perfetto...è lei che non funziona opportunamente poichè tutti sanno che ho un talento sorprendente!"
Quel bimbo a casa si avviò e quella biciclettina abbandonò...
Di casa non voleva più uscire e pareva non poter più gioire...con gli amici più non giocava e da solo se ne stava.
Gli amici erano preoccupati e dalla situazione rattristati.
Che fare? Come Giustino aiutare?

DOMANI VI RACCONTERò SE QUEL BIMBO AD IMPEGNARSI IMPARò E LE CADUTE AD ACCETTARE INIZIò!
:)

domenica 10 marzo 2013

GIANNINO CRESCIPRESTO

DI QUESTA STORIA IL FINALE STO PER RACCONTARE!
NON DOVRETE PIù ASPETTARE!
UN DUE TRE PARTIAMO E VEDIAMO!

Così Giannino s'incamminava e non molto dopo alla casina che cercava arrivava.
Era davvero molto carina tutta ordinata benchè fosse piccina; un orticello aveva e una staccionata tutta attorno correva.
Un tettuccio rosso spiccava e alle tendine una faccina si affacciava.
Giannino alla porta bussò e la fatina ad aprire arrivò.

Davvero gentile pareva e un cappello turchino sulla testa aveva!
Nella mano sinistra una bacchetta, con una stellina sulla vetta.
E indosso una celeste tunichetta; era davvero carina perdinci quella fatina.

"Come ti chiami piccino e che ci fai qui tutto solo bambino?"
Che rabbia provava Giannino, ancora lo chiamavano piccino!
"Mi chiamo Giannino e son stufo di essere un bambino! Qui uno gnomo mi ha mandato dicendomi che se avessi voluto il futuro mi avresti mostrato.
Come ti chiami vorrei sapere e se hai questo potere. Vorrei come sarebbe esser grande vedere e se mi potrebbe piacere! Dopodichè alla montagna andrò e adulto diventerò!"
"Mi chiamo Giustina e del futuro son la fatina! Come sarebbe diventar grande ti posso mostrare e tu in questa sfera lo potrai osservare!"
Così la palla di cristallo davanti gli posizionò e a guardarvi dentro lo invitò...
Improvvisamente Giannino si vide cresciuto, adulto divenuto...vide che alzarsi presto il mattino doveva, come anche ora faceva...ma nessuno la colazione con amore gli preparava solo una tazzina di caffè in solitudine trangugiava...e la mamma non lo accompagnava ma di corsa al lavoro con l'auto se ne andava....tante ore in ufficio doveva stare, era decisamente meglio a scuola andare...a pranzo un panino in velocità e il direttore dello studio in cui lavorava sgridava lui e gli altri impiegati a volontà...molto peggio delle ramanzine di mamma e papà...il pomeriggio di tv e merenda non poteva gioire e nemmeno poltrire...al posto dei compiti che come bimbo svolgeva un'immensità di lavoro fare doveva...
La sera a casa si vedeva rientrare e con la sua famiglia poteva stare...energia per giocare coi suoi bimbi doveva trovare anche se era stanco dal lavorare...
Non doveva far loro sorrisi mancare e trovar la forza di insegnargli e grandi diventare...
Doveva mandarli a dormire anche se quelli non parevano gioire...
Poi poteva davanti alla tv stare ma era a tal punto stanco da non potersi non addormentare...e la mattina seguente si doveva ricominciare e tutte le responsabilità di un grande affrontare...

Un pò ci pensò e assai perplesso restò...la fatina così gli parlò:
"Ti vedo stupito....la tua idea ha fallito...credevi gli adulti non avessero responsabilità e potessero sempre accontentare la loro volontà...ma vedi è ben diversa la realtà..."
Giannino annuì e ammutolì...solo dopo un pò reagì e disse così: "Hai davvero Giustina ragione è ben diversa da quel che pensavo la situazione...alla Montagna non andrò e a casa la mia età a vivere tornerò..."
Tanto la ringraziò e di lì se ne andò...
Mentre verso casa tornava a ciò che aveva visto ancora pensava...
Gli adulti ne avevano eccome di responsabilità e non aveva più fretta di crescere quello là...essere un bambino era poi a volte una felicità e aveva le sue comodità...
Aveva amore ed attenzioni e rispetto agli adulti minori preoccupazioni...aveva chi una merenda gli preparava e sempre lo confortava anche se a volte lo rimproverava...
Essere grandi era a volte faticoso anche se per altri versi gioioso...comportava però tante responsabilità ed energia a volontà...
Non era facile i genitori fare e  i  suoi cominciava ad apprezzare...oltre a lavorare il loro tempo a lui non mancavano di dedicare.

A casa tornò e mai più di essere un bimbo si lamentò...
La sua età visse serenamente e apprezzò ogni istante enormemente...
I rimproveri e le responsabilità tollerava con più facilità poichè erano per il suo bene in verità.

COSì GIANNINO COMPRENDEVA CHE OGNI ETà LE SUE RESPONSABILITà AVEVA...DAI RIMPROVERI SFUGGIRE NON SI POTEVA MA USARLI PER MIGLIORARSI SI DOVEVA...
OGNI ETà AVEVA FELICITà E A VOLTE DIFFICOLTà...DA
CON ENTUSIASMO OGNI GIORNO AFFRONTARE SENZA FRETTA DI GRANDI DIVENTARE!
:)

sabato 9 marzo 2013

GIANNINO CRESCIPRESTO

VEDIAMO CHE SUCCESSE A GIANNINO IN QUEL VIAGGIO PER SMETTERE DI ESSERE UN BAMBINO!
CHI INCONTRò E COSA PROVò?

Così Giannino alla Montagna decise di andare poichè grande voleva diventare.
Era deciso fermamente e la sua idea aveva ferma in mente; lì sarebbe dovuto arrivare e adulto  tornare.
Di nascosto casa sua lasciò e verso quel luogo s'incamminò.
La Montagna era un pò lontana dal villaggio ma andava pur intrapreso quel viaggio!

In realtà un pò di paura Giannino ce l'aveva ma comunque procedeva.
Davanti una radura dopo un pò che camminava si trovò e vi si inoltrò.
Uno gnomo davanti si trovò e all'inizio si spaventò...
Non aveva mai una creatura simile veduto e se gliel'avessero descritta non ci avrebbe creduto.
Era della statura di un bambino piccino ma era in realtà un omino!
Una lunga barba aveva e un rosso cappello in testa teneva.
"Dove vai bambino, per stare qui tutto solo mi sembri piccino!";
lo gnomo così parlò e Giannino un pò si arrabbiò: un altro che gli dava del bambino ne era assai stufo il nostro piccolino!
Comunque di trattenersi cercò e così parlò:
"Mi chiamo Giannino e sono stanco di essere un bambino!
Alla montagna della crescita voglio arrivare e grande a casa tornare; così tutto ciò che mi pare potrò  fare e non dovrò più sentirmi rimproverare!
Potrò fino a tardi alzato restare e nessuno mi potrà sgridare!
Ho troppe responsabilità e son stufo in realtà...
devo in casa sempre aiutare e la tv tutto il giorno non posso guardare!
Se fossi grande lo potrei fare!"

Lo gnomo perplesso lo guardava, in silenzio restava e Giannino così continuava:
"Potrò guidare e dove voglio andare e mai mi potrò stancare!
Non vedo l'ora arrivi quel momento, è vicino me lo sento!"
Lo gnomo ancora lo guardò e così parlò:
"Giannino Crescipresto ti chiamerò e un piccolo consiglio ti darò; di crescere fretta non avere poichè arriverà il momento non temere.
Essere grandi comporta però enormi responsabilità ed è questa la realtà!
é a volte faticoso, a volte persino doloroso; a te facile può sembrare ma così in fretta non giudicare.
Ogni età ha le sue responsabilità e non manca di difficoltà ma saperla apprezzare è un'enorme felicità!"
Giannino senza fiducia lo ascoltava e a quelle parole molta importanza non dava...
Lui della sua idea rimaneva e voler desistere intenzionato non pareva.

Lo gnomo continuò e così parlò: "Prima di alla Montagna arrivare c'è un posto in cui per me ti dovresti fermare. C'è tra gli alberi una casina in cui vive una fatina.
Non tutti sono a conoscenza di quell'esistenza.
Se da lei ti fermerai un grande vantaggio otterrai!
Lei ha un enorme potere può un particolare futuro farti vedere.
Ti farà scoprire cosa proveresti se all'istante grande diverresti e che fare dovresti.
Se poi ti piacerà la Montagna ti aspetterà; altrimenti alla tua vita come un bimbo potrai tornare e mai alla Montagna tornare.
Ora devo andare e spero che dalla fatina ti vorrai recare! Ti servirà fidati della mia anzianità".
Lo gnomo com'era arrivato sparì e restò solo Giannino così.
Sbuffò e a quelle parole pensò...
Ci si sarebbe fermato dopotutto che gli sarebbe costato!
Poi alla Montagna sarebbe andato poichè era convinto idea non avrebbe mutato!

SUCCESSE DAVVERO COSì? O CAMBIO IDEA QUELLO Lì?
VE LO SVELERò DOMANI QUI!!!!
CONVIENE DAVVERO AVER FRETTA DI GRANDI DIVENTARE O è MEGLIO SAPER IL GIUSTO MOMENTO ASPETTARE?
:)

venerdì 8 marzo 2013

GIANNINO CRESCIPRESTO

UNA FAVOLA A PUNTATE PER IL WEEKEND VE L'ASPETTAVATE!
QUESTA è LA STORIA DI GIANNINO CHE ERA STANCO DI ESSERE UN BAMBINO!
MA ASSIEME VEDIAMO CHE GLI CAPITò E SE IDEA CAMBIò!

Giannino da che viveva sempre fretta di crescere aveva;
non gli piaceva essere un bambino poichè tante cose non poteva fare visto che era piccolino.
Non poteva un'auto guidare, nè fuori solo stare;
non poteva la sera tardi fare e a letto presto se ne doveva andare.
Tutti gli davano consigli per non sbagliare e  lui non lo poteva sopportare.
Era anche testardo quel Giannino e non accettava mai un rimprovero quel piccolino.
Nessuno sgridava mamma e papà perchè lui doveva tollerare quella solfa là.
"Giannino non far questo, Giannino non far quello!
Giannino questo non è bello!
Giannino non uscir senza cappello!
Giannino ti vuoi forse ammalare! I capelli ti devi asciugare...
E Giannino di qua e Giannino di là..."
santo cielo che dura realtà!
Neanche i suoi peluches così tanto controllava eppure li  amava; a capire non riusciva perchè lasciato libero non veniva.
Si sentiva pieno di responsabilità e doveva obbedire a tutte le altrui volontà...
Quei consigli imposizioni gli parevano e di certo felice non lo rendevano!
Avrebbe fatto di tutto per non sentire ma mica poteva fuggire.

Se fosse grande stato nessuno era certo così lo avrebbe trattato!
Gli adulti nessuno li comandava e ognuno faceva ciò che amava.
Potevano la tv guardare senza che nessuno potesse il telecomando impugnare e decidere lui che fare.
Potevano guardare cartoni a volontà e non esser mai spediti a dormire in verità.
Potevano le macchine guidare e in giro scorazzare; animali a volontà possedere e rimproveri non temere.
In fin dei conti gli sembrava esser un bambino non amava.
Gli pareva ci fossero solo rimproveri e imposizioni e di conseguenza brutte emozioni.
E quando qualcuno gli diceva:
 "Beato tu che sei ancora un bambino!"
proprio che ci fosse di bello non lo capiva Giannino.
Volentieri con un adulto si sarebbe scambiato e si sarebbe sentito enormemente sollevato!
Prima di tutto nessuno lo avrebbe comandato nè tantomeno rimproverato!

Già fantasticava e che avrebbe fatto se fosse stato grande immaginava: una bella auto avrebbe guidato e le strade del mondo solcato; addio apparecchiare, addio sparecchiare, addio la mamma aiutare!
Solo divertimenti ed avventure sorprendenti!
Coi capelli bagnati sarebbe uscito e tutto gli sarebbe stato gradito.
Tanti animali avrebbe comprato e al parco tutto il giorno sarebbe stato!
Quel che gli piaceva di più avrebbe mangiato e che fosse sano o no quel cibo non gli sarebbe importato, nessuno lo avrebbe sgridato!
Sarebbe tardi a dormire andato o forse non si sarebbe nemmeno coricato e da davanti alla tv nemmeno mai spostato!

Mamma e papà è vero spesso lo consigliavano, a volte lo sgridavano  ma ciò che è certo è che tanto lo amavano.
Lo volevano solo aiutare a grande diventare e il valore dell'impegno a imparare.
Ma non ne voleva sapere Giannino che era stanco di essere un bambino; non si rendeva conto di esser fortunato e non si sentiva amato bensì costantemente rimproverato.
In maniera sbagliata le parole e i consigli prendeva e le cose belle che gli erano concesse non vedeva!

Le cose però stavano per cambiare poichè Giannino via di casa aveva deciso di andare; di una montagna che faceva grandi diventare aveva udito e ciò gli era molto gradito.
Ci sarebbe stato e adulto sarebbe tornato!

MA COSA IN VERITà GLI CAPITò? E DA QUESTA AVVENTURA CHE IMPARò?
VI ASPETTO DOMANI QUI PER RACCONTARVI QUALCOSA DI PIù DI QUEL GIANNINO Lì!

giovedì 7 marzo 2013

FRAGOLINA L'EROINA

OGGI LA FINE DELLA STORIA VI RACCONTERò E SPERO VI DIVERTIRò!!!!!!!!!!
FRAGOLINA CON LA MAPPA E LE PINZE CAVALCAVA E VERSO TRETESTE ANDAVA...

Quella mappa era davvero un portento chiara e semplice allo stesso tempo...
il viaggio era certo lungo e faticoso ma adatto ad un'animo valoroso; Fragolina di certo indietro non si tirava e decisa Gerardo guidava.

Intanto una cosa non vi ho raccontata e spero sarò perdonata.
A Quantopiù erano ormai diverse ore che cercavano Fragolina ma non la trovavano in nessun luogo quella piccina!
Dove poteva essere andata? Che cosa in testa si era ficcata?
E se invece il drago l'avesse rapita? Sarebbe per lei stata finita!
Suo padre era disperato e a tutti chiedeva a perdifiato; ma nessuno averla vaduta pareva e che dire al pover uomo sapeva!
Lui voleva Quantopiù lasciare e andarla a cercare; quella figlia molto amava e l'idea di averla perduta lo tormentava.
Per caso nel vecchio capanno si recò e qualcosa di strano notò...
L'armatura e il cavallo erano anch'essi svaniti, chissàdove finiti!
All'improvviso comprese e piangendo a terra si stese; Fragolina aveva intrapreso  un viaggio da eroina.
Non vi sarebbe mai riuscita....mai sarebbe tornata viva.
Gli altri paladini convocò e la situazione spiegò; nessuno però voleva partire per quella missione nella quale non vi era da gioire.
Verso l'ignoto sarebbero dovuti andare e di trovare Fragolina ancor viva non c'era più da sperare.
Così educatamente rifiutarono e a casa tornarono...quel padre era costernato e terra piangeva ancora disperato.

Intanto cammina e cammina la nostra eroina vedeva la fine della foresta vicina;
Erano ormai ore che cavalcava e alla casa di TreTeste non molto mancava.
Eccola laggiù la individuava oltre il ruscello di lava.
Un tronco sul fiume gettò e rapidamente lo attraversò; appena in tempo ci riuscì prima che la lava bruciasse quel legno lì.
Era giorno e di certo il drago riposava lì attorno; di notte infatti viveva e razzie nei villaggi faceva!
Come all'entrata della caverna arrivò in silenzio restò; sronf sronf udiva, qualcuno lì dentro dormiva.
Pian pianino entrò e a quel mosstro si accostò: come russava,il terreno tremava! E che tre enormi teste che per fortuna non erano deste...mai una creatura così grande aveva veduto se glielo avessero narrato non ci avrebbe creduto...
A cantare una canzoncina cominciò e alle bocche si avvicinò..."Dormi draghino dormi piccino fai la nannina tutta mattinaaaa".
Il drago sempre di più russava, perdinci funzionava!
Le pinze impugnò e un dente da ogni bocca prelevò; che zanne giganti parevano quelle degli elefanti!
Ancora a cantare continuava e TreTeste sronfava!
Coi denti si allontanò vittoriosa aveva compiuto da sola una missione strepitosa!
Su Gerardo si fiondò e a Quantopiù tornò.
Quando la videre arrivare dalla gioia si sentirono sprofondare; suo padre la abbracciò e che le fosse capitato domandò; lei tutto raccontò e il villaggio la più grande delle eroine la proclamò.
I denti furono appesi alla porta e tennero lontano TreTeste e draghi di ogni sorta.
Fragolina di Quantopiù divenne una paladina riconosciuta da tutti come un'eroina.

NESSUNO FIDUCIA LE AVEVA DATO MA LEI IL SUO SOGNO SE L'ERA CONQUISTATO!
MAI SMESSO DI CREDERCI AVEVA E CHI FERMARLA POTEVA?!
ANCHE TU QUEL CHE VUOI PUOI DIVENTARE E CHI TI DICE CHE NON CE LA PUOI FARE NON DEVI ASCOLTARE!