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"TUTTI I GRANDI SONO STATI BAMBINI, MA POCHI DI ESSI SE NE RICORDANO"(IL PICCOLO PRINCIPE)

domenica 2 giugno 2013

LA FUGA DI RE CARCIOFINO

PER IL RITARDO MI SAPRETE PERDONARE MA SOLO ORA SONO RIUSCITA IL COMPUTER AD ACCIUFFARE!
LA PUNTATA FINALE STA PER ARRIVARE!

Camillo al villaggio tornava e la situazione ai sudditi di Re Carciofino spiegava...quelli sbalorditi ascoltavano e davvero sconcertati sembravano...
A quel che udivano creder non potevano...fatto fuggire il loro re avevano.
In colpa davvero si iniziarono a sentire...avrebbero voluto Re Carciofino far gioire.
Che quello avesse per il loro comportamento sofferto a stento credevano e davvero tanto se ne dispiacevano.

Ora a tutto ripensavano ed effettivamente sui loro passi tornavano.
Quel re tutti i torti non aveva...nessuno affetto e gratitudine mai dimostrato gli aveva.
Forse dopotutto fare il sovrano così facile non era e soffrir, anche se si aveva il potere, si poteva.
Che a quello nulla mancasse ognun di loro creduto aveva ed in un certo senso così era.
Nulla di materiale a Re Carciofino meno veniva ma non per questo gioiva.
Lui tutto avrebbe ceduto se affetto avesse dai suoi sudditi ricevuto.
Per lui un solo gesto di gratitudine più di tutto l'oro del mondo valeva e dimostrare il bene che si provava la cosa più importante era.

Ora tutti il reame sensi di colpa provava e che poter fare a Camillo domandava.
Quello di aver la soluzione affermava e a tutti la esplicava.ù
Si doveva il re andare a recuperare e far lui capire quanto per loro la sua presenza dovesse contare.
Quello non era voluto tornare poichè era convinto non lo potessero stimare.
Che si sbagliava fargli capir si doveva e tutto il popolo a dimostrargli il bene pronto era.
Di certo non con facilità lo facevano poichè abituati ad un tal comportamento non erano; infatti affetto non sapevano dimostrare e tutto per scontato avevano imparato a dare.
Che il re tanto per loro facesse ovvio era ma quel  popolo in alcun modo ringraziarlo sapeva.
Eppure Re Carciofino nulla di straordinario pretendeva ma ogni tanto la speranza di esser per quelli importante aveva...ma poi il loro comportamento lo deludeva.
Così l'intero reame, guidato da Camillo, partì e corse velocissimo da quel re lì.
Ancora a passeggio lo trovarono e che spiagnucolava notarono.
Il loro cuore di dolore si stringeva...davvero tenerezza quel re faceva...tutte le sue comodità aveva lasciato poichè non si sentiva amato.
Eppure così poco gli sarebbe bastato.

"Sire! Sire!" tutti in coro lo chiamarono ed incontro a lui andarono.
Re Carciofino dalla gioia si sentì investire e non sapeva più come gioire...il suo popolo lo era venuto a cercare...cosa di meglio ad un sovrano sarebbe potuto capitare???
Tutti lo abbracciarono e un grazie all'orecchio gli sussurrarono...poi che non lo avrebbero mai voluto far soffrire gli confessarono e tanto si scusarono.
Quel Re di stucco restò quando in mezzo a tutto quel bene si trovò...così sinceri parevano e di tornare a casa gli dicevano.
Il pensiero di non veder mai più il loro re tornare li aveva fatti disperare...avevano imparato alle cose per scontate non dare.

Tutti assieme verso il reame si incamminarono e all'accaduto pensarono.
In silenzio restavano e tutti vicini camminavano.
Re Carciofino pensava che la realtà era diversa da come la immaginava...nessuno lo disprezzava, semplicemente quello era il modo di fare che i suoi sudditi caratterizzava. A dimostrar l'affetto nessuno aveva a quelli insegnato...solo a criticare avevano imparato. Con cattiveria non lo facevano e stima per lui in fondo avevano.
Quel sovrano a sè stesso una promessa decise di fare...non avrebbe mai smesso di il suo impegno donare e non si sarebbe dall'atteggiamento degli altri fatto condizionare.
Quei sudditi dal canto loro qualcosa di altrettanto importante impararono e mai la dimenticarono...se le cose per scontate si finiscono per dare poi si corre il rischio di doverci rinunciare.
Non perchè quello fosse il loro sovrano tutto per loro dovesse fare e mai diversamente dovesse andare.
Una persona era e sentimenti e fragilità aveva...in quel che faceva per loro cuore ci metteva e non sentirsi importante triste era.
Così l'impegno che Re Carciofino metteva in ogni cosa ognuno di loro vedeva e nel profondo del cuore felice ne era...a differenza di prima qualcosa per il Re anche quel popolo faceva.
Un piccolo grazie diceva...o semplicemente sorrideva e a mugugnare le giornate più non trascorreva.
Per il sovrano quel grazie od un sorriso più di mille pepite valevano...meglio di qualunque ricchezza erano.

Da quel giorni in armonia vivevano e senza pensare a cosa potesse l'altro provare facevano...
Re Carciofino mai più se ne andò e nessun suddito di darlo per scontato si sognò.

MAI NIENTE O NESSUNO è GIUSTO PER SCONTATO DARE...MA A CIò CHE SI HA è BENE PENSARE!
QUEI SUDDITI CHE GLI FOSSE TUTTO DOVUTO AVEVANO CREDUTO E IL LORO SOVRANO PERDUTO!
SOLO PERCHè QUELLO ENORMI RICCHEZZE POSSEDEVA CHE SI DEDICASSE TOTALMENTE A LORO OGNUNO OVVIO RITENEVA...MA DEI SENTIMENTI QUELLO AVEVA E NULLA DI PIù DI UN SORRISO PRETESO AVEVA...NON AVENDO MAI UN CENNO DI AFFETTO RICEVUTO DI NON ESSERE IMPORTANTE AVEVA CREDUTO!
perchè di perdere il tuo Re Carciofino non ti debba mai capitare almeno un sorriso ed un grazie non ti dimenticare ogni tanto di donare:)

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