NEL PAESE DEGLI OROLOGI

LA NOSTRA AVVENTURA CONTINUIAMO E NON CI FERMIAMO!
TORNIAMO COSì DI CORSA IN QUEL PAESE Lì!

Ginevra così un piano ideò e verso il reame di Edoardo III Frollino si incamminò.
Con se un sacchettino portava e svelta sulla sua scopa volava.
Ai bordi della radura arrivò e lì il suo mezzo di trasporto lasciò...
Era meglio a piedi proseguire per gli abitanti non troppo incuriosire...
Che era una strega non avrebbero dovuto sapere altrimenti forse non le avrebbero voluto credere.

Il suo piano semplice e malvagio era e in ciò consisteva:
avrebbe gli abitanti a poco a poco convinti al tempo a rinunciare e al Grande Orologio a lei consegnare.
Il Grande Orologio era un congegno portentoso e da tutti ritenuto l'oggetto più prezioso!
Mastro Croccantino lo custodiva e mai di guardarlo se la finiva.
Nella piazza centrale era situato e a quello ogni orologio era collegato.
Da quell'oggetto il tempo del paese dipendeva e ognuno in grande considerazione lo teneva.
Era antichissimo e d'oro pregiatissimo.
Solo Mastro Croccantino lo poteva spolverare ed eventualmente aggiustare; quell'uomo era tra i più anziani del villaggio, conosciuto per essere il più saggio...
Suo padre l'incarico gli aveva tramandato e lui a suo figlio lo avrebbe a sua volta lasciato.
Era un lavoro di enorme responsabilità poichè il Grande Orologio faceva sì che scorresse la realtà!

Se qualunque orologio si rompeva a quello riferimento si faceva...
mai inceppare quello si poteva poichè fabbricato appositamente stato era.
Al suo interno una magia conteneva che mai arrestare lo faceva...a guerre e disastri era sopravvissuto grazie all'incanto in esso contenuto.
Nessuno di preciso sapeva il perchè quell'orologio mai si rompeva...era così da tradizione e mai sarebbe cambiata quella situazione.
Il Grande Orologio sempre lì nella piazza stava e ogni abitante lo ammirava.
Era perfetto a ben guardarlo non gli si poteva trovare un difetto.
E Ginevra ben sapeva che tesoro prezioso quello era.
Se lo avessero a lei consegnato più il tempo non avrebbe segnato e l'intero villaggio incontro alla distruzione sarebbe andato.
Non avrebbero più nulla combinato se gli orologi non avessero guardato.
Ginevra tutti convincere voleva che quell'Orologio un danno era e darlo a lei si doveva!

Proprio in quei giorni caso sfortuna vuole come spesso suole Re Edoardo III dovette il reame per una settimana lasciare per una visita ad un sovrano vicino effettuare...
Di faccende importanti dovevano parlare e nessuno al suo postò potè andare...
Così il suo paese tranquillo lasciò e nell'impegno dei suoi sudditi anche in sua assenza confidò.
Ma l'astuta Ginevra ne approfittò e la sua opera iniziò...
Da ognuno si recava e a parlare iniziava: "Perchè ti affatichi così...non puoi finire più tardi quel lavoro lì?"
Quelli la guardavano e all'incirca così replicavano: "I nostri orologi dobbiam seguire e il tempo non far sfuggire...gli orari dobbiamo rispettare e più tardi ci andremo a riposare!"
Ma quella insisteva e pian piano breccia nei cuori faceva: "Questi orologi sono una maledizione non vi lasciano controllare la situazione!
Perchè li usate? Senza quelli non ce la fate?
Son certa riuscireste comunque a lavorare anche senza farvi così stressare!
Venite un pò con me a passeggiare e aranciata sorseggiare...più tardi riprenderete a faticare....quegli orologi smettete di guardare...
Io non ne possiedo e ogni tanto quando son stanca mi siedo...fretta non ne ho e contenta me ne sto!"

Era brava a parlare e a tranquillità simulare e quelli a poco a poco secondo voi potevano non farsi ingannare?

COSA CREDETE CAPITò?
MASTRO CROCCANTINO IL GRANDE OROLOGIO LE CONSEGNò?
DOMANI VE LO SVELERò!
:)