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martedì 16 aprile 2013

CAMILLO

VEDIAMO COSA CAPITò E SE CAMILLO QUALCHE COSA IMPARò!

Camillo quindi sempre più solo si sentiva e un libro ad una persona preferiva.
Da tutti si sentiva giudicato ma all'impressione che lui dava mai aveva pensato!
Così di aver tutte le ragioni credeva e di isolarsi non smetteva.
Mamma e papà assai preoccupati erano ma come aiutarlo non sapevano.

Di casa raramente usciva e se lo faceva poi non ne gioiva.
Gli altri incontrava e tristezza provava.
Una parte di lui con loro avrebbe voluto giocare ma l'altra gli ripeteva che lo avrebbero solo fatto male stare.
Un giorno nonno Giustino a trovarlo andò e che era assai triste quel nipotino notò...
Che succedeva gli domandò e Camillo la situazione gli spiegò.
Quello subito da bravo nonno una soluzione trovò e nel bosco lo portò.
Da un suo amico dai magici poteri lo conduceva e mostrargli la realtà voleva.

Camillo non sapere non ne voleva e resistenza opponeva.
Già il bosco gli faceva paura e magari avrebbero pure incontrato una qualche strana creatura.
Il nonno era famoso per essere sì un uomo coraggioso e persino spiritoso...con la magia però aveva a che fare e questo Camillo non poteva che spaventare.
Un paio di volte a casa del nonno era stato e che fosse un mago aveva sospettato.
Quella dimora era piena di strani oggettini, alambicchi e ragnettini che non potevano toccare i bambini.
C'erano pile di libri impolverati che aveva quel bimbo sfogliati, formule indecifrabili vi aveva trovato e ne era rimasto spaventato.
Al nonno bene voleva ma quale segreto nascondesse si chiedeva.
A Camillo ciò che non rientrava nel suo programma di studio non piaceva e mai incuriosirsi di altro voleva.
Se altro la sua attenzione dallo studio avesse distratto sarebbe dal dispiacere diventato matto.
Diceva agli altri che tempo perdere non voleva...la verità era che di mettersi in gioco paura aveva.
Confrontarsi col mondo non voleva e dietro la sua aria di superiorità si nascondeva.

Ora il nonno dove lo stava portando...?
Dove stavano andando?
Camillo un pò spaventato era e di tornare indietro chiedeva.
Il nonno però assai deciso era e così gli diceva:
"Ti porterò a scoprire la verità...il mio amico cosa mostri agli altri ti rivelerà e per te una grande lezione sarà!
Di me ti devi fidare!
Ti voglio aiutare!
Anche io come te sempre in solitudine le giornate trascorrevo e davvero tanto mi perdevo!
Dicevo sempre che stare in altrui compagnia era del tempo buttare via!
Dietro a questa scusa le mie paure nascondevo e cosa gli altri pensassero di me davvero non comprendevo!
Pensavo in giro mi prendessero continuamente e nessuno di loro potesse essere mio amico veramente!
Ma che mi stavo sbagliando qualcuno mi ha mostrato e la verità mi ha insegnato!
Quel qualcuno esiste ancora e ci stiamo andando proprio ora!"

Camillo più resistenza non opponeva tanto inutile era.
La curiosità in lui cresceva anche se tutt'altro pareva.
Nel folto del bosco erano arrivati e ad un tronco si erano accostati.
Nonno Giustino tre potenti colpi sul tronco assestò e quello a tremare cominciò.
Le foglie ad agitarsi iniziarono ed alcune precipitarono.
Dalla chioma dell'enorme albero qualcuno scendeva ma per ora solo un turchino posteriore si intravedeva!
Chi era? Che cosa voleva?
Camillo un pò di paura aveva ma il nonno per la mano lo teneva...

DI CHI ERA IL TURCHINO SEDERINO CHE SCENDEVA VERSO CAMILLO E GIUSTINO?
DEL NONNO L'AMICO ERA?
CHE FARE PER LORO POTEVA?
DOMANI PUNTATA FINALE!
:)

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