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lunedì 29 aprile 2013

A CHIACCHIERANDIA

LA SETTIMANA è INIZIATA E QUESTA FAVOLA VA RACCONTATA!
COSì SE MAI A CHIACCHIERANDIA DOVRETE CAPITARE SAPRETE COME CI SI DEVE COMPORTARE!

Chiacchierandia davvero un bel villaggio era ed in cima ad un monticello si ergeva.
Il paesaggio era favoloso ma vivere lì era a volte faticoso.
Specialmente se non vi si era abituati si poteva davvero rimanere spiazzati.

Tutto come negli altri villaggi a Chiacchierandia era ma una particolarità quel posto aveva!
Ogni abitante tante chiacchiere faceva e nessuno le cose per sè si teneva.
Gli affari gli  uni degli altri si facevano e il naso nelle altrui faccende mettevano.
Se qualcuno fuori di casa andava subito ognuno degli altri lo notava...
di domande lo tempestava e poi assurde storie ci ricamava.
Insomma a coloro che lì abitavano piaceva spettegolare, da sempre lo avevano adorato fare.
Da dietro le tendine che cosa gli altri facevano spiavano e poi tra loro confabulavano.
Gli orari modificavano e che avevano visto questo e quello inventavano.

Se avessero veduto un moscerino volare avrebbero di certo narrato al vicino di aver visto un drago per il paese scorrazzare.
Di una piccola pagliuzza un pagliaio facevano e dalla mattina alla sera storie tessevano.
Che  cosa gli altri facevano tanto importava che la propria vita quasi ognuno annullava.
Tutti intenti a scoprire perchè il falegname alle sette si alzasse o perchè la maestra ogni tanto in ritardo arrivasse.
O perchè il lattaio avesse un solo occhietto o perchè il commercialista avesse di parola difetto.

O ancora perchè Giannino il postino i baffi mai tagliasse o perchè Serafina la tabaccaia col marito non parlasse.
Insomma nessuno alle sue questioni badava poichè più di scoprire qualcosa su un altro importava.
E così da mattina a sera questa l'atmosfera era.
Ognuno all'altro dicendo andava: "ti ho visto far questo o quello...." e l'altro "che t'importa?!" replicava.
I più assai abituati a questo erano e caso più non vi facevano.
C'era però qualcuno che a viver lì assai soffriva e proprio per nulla ne gioiva.
Di Gelsomino si trattava che era un bimbo che a Chiacchierandia abitava.

Quel piccino piuttosto riservato era e quelle chiacchiere assai temeva.
Di casa raramente usciva poichè tremava quando delle domande udiva!
E se lo avessero mal giudicato?
Come si sarebbe comportato?
E che cosa di lui avrebbero pensato?
Prima di qualsiasi cosa fare che poteva pensare la gente cominciava ad analizzare.
Quando a scuola andava in tutta fretta ci si precipitava...non voleva nessuno incontrare per le loro domande non affrontare!

Lo mettevano davvero in difficoltà e si sentiva da tutti giudicato in realtà.
I suoi genitori di fregarsene gli dicevano e del suo malessere contenti non erano.
Lui proprio tutto quel chiacchiericcio non tollerava e davvero giorno e notte se ne preoccupava...
Un incubo viver così era diventato e davvero quel bimbo pensava di non poter essere salvato.
Tutti il giorno di cge cosa potessero di lui pensare si preoccupava, ogni gesto o parola meditava e così in una prigione rinchiuso se ne stava.
In casa il più possibile se ne stava ma comunque alcune chiacchiere non evitava.
Quando usciva sempre domandarsi: "Dove vai?" si sentiva.
Più non ne poteva e notte e dì piangeva.
Un giorno disperato decise che nemmeno a scuola sarebbe più andato.

Mamma e papà che fare non sapevano e molto preoccupati erano.
Già una settimana senza scuola passato aveva e chiaramente tutta Chiacchierandia lo sapeva...

CHE FARE SI DOVEVA?
QUALCUNO AIUTARLO POTEVA?
:)

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