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giovedì 4 aprile 2013

NEL PAESE DEGLI OROLOGI

FAVOLA A PUNTATE FINO A DOMENICA QUI DOVRETE TORNARE!
COMINCIAMO E TEMPO NON PERDIAMO!

Nel paese degli orologi vi voglio portare e che successe un tempo lontano lì raccontare.
Tutti tranquilli sembravano e le giornate serene passavano.
Quel reame un sovrano aveva e ognuno in ciò che faceva tanto impegno metteva.
Il re era Edoardo III Frollino ed era davvero un bel caratterino!

Un enorme orologio al polso portava e tutto il giorno di corsa andava...
Mille cose faceva e mai si sedeva; era sempre assai indaffarato e di certo mai annoiato!

A molti quel paese invidia faceva poichè tantissime attività svolgeva.
I bambini a scuola in orario arrivavano e sempre i loro orologi controllavano.
C'erano dovunque lancette che scandivano ore perfette.
Orologi a pendolo o a cucù erano sparsi dappertutto laggiù.
Non c'era abitante che uno non ne possedesse e che spesso consultasse.
Decine di quei congegni ognuno aveva e tutto il paese pieno ne era!
Gli adulti mastrorologiai dopo tanti studi diventavano e ogni pezzetto con cura assemblavano.
Erano dai bimbi come eroi stimati ed imitati...
Anche i più piccini infatti nel costruire funzionanti lancette si cimentavano e a chi faceva meglio giocavano.
Gli uni con gli altri a svolgere attività si contagiavano e anche se a volte a stare in ozio pensavano poi immediatamente idea cambiavano non appena gli orologi guardavano.
Il tempo per loro assai importante era poichè le loro attività sotto controllo teneva.
Tempo per lavorare, tempo per giocare, le loro giornate alla perfezione riuscivano ad organizzare.

Edoardo III Frollino assai orgoglioso dei suoi sudditi era e le lodi ne tesseva.
Nessuno in ritardo arrivava e sempre la puntualità si rispettava.
Gli orologi erano tutti sincronizzati e non vi erano orari sbagliati.
Tic-Tac le lancette facevano e tutti ne sorridevano.
Nessuno mai in ozio se ne stava e di certo nessuno si annoiava.

Molti di quel villaggio invidiosi erano poichè tanto impegno emulare non sapevano.
Dicevano che quelli del villaggio degli orologi dei pazzi erano e che una triste vita conducevano.
Tanto in giro tutti li prendevano ma quelli non si offendevano e a guardar gli orologi persistevano.

Ma solo a parole ingiuriose si limitavano e di certo di far del male al villaggio non architettavano.
C'era però qualcuno che fece molto di più e non si fermò alle parole per far soffrire quelli laggiù.

Ginevra era una vecchia megera...un tempo Edoardo III Frollino amato aveva ma stata rifiutata era...ù
Quel re troppo malvagia la riteneva e vicina non la voleva...era invecchiata ma la sua crudeltà non si era di certo placata...
Quel sovrano così  orgoglioso dei suoi orologi avrebbe punito....era garantito.
Così intanto che i sudditi orologi fabbricavano e a venderli in tutto il reame si adoperavano i pensieri maligni di Ginevra non si arrestavano.
Dalla sua sfera di cristallo li osservava e piani meditava.
Avrebbe dovuto tutta la sua furbizia adoperare se avesse voluto quelli fregare...
Ma come si  poteva fare?
Si sarebbe dovuto loro il tempo rubare...

RIUSCì NELL'INTENTO DI PROVOCARE A QUELLI UN COSì GRANDE TORMENTO?
?
:)

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