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SE VUOI TORNARE BAMBINO QUI SEI NEL POSTO GIUSTO...ENTRA NELLA PAGINA FAVOLIAMO E SCOPRI PERCHè NASCE QUESTO BLOG! IO SONO ARIANNA E QUELLO CHE AMO FARE è SCRIVERE FAVOLE...PER BAMBINI E PER ADULTI...PERCHè AD OGNI ETà SI PUò SOGNARE! NELL'ARCHIVIO TROVERAI TUTTE LE MIE FAVOLE...ALCUNE SONO A PUNTATE ALTRE NO...TUTTE CONTENGONO UN Pò DI ME....E ANCHE UN Pò DI TE... FAVOLIAMO
"TUTTI I GRANDI SONO STATI BAMBINI, MA POCHI DI ESSI SE NE RICORDANO"(IL PICCOLO PRINCIPE)

mercoledì 17 aprile 2013

CAMILLO

ECCO LA PUNTATA FINALE SCOPRIAMO ASSIEME COSA DOVETTE CAPITARE!
CAMILLO QUALCOSA IMPARERà?
LEGGETE QUA!

Camillo di chi fosse quel, turchese posteriore si chiedeva e un pò di timore aveva.
Il nonno sorrideva e attendeva.
Non appena quell'uomo dall'albero fu atterrato Camillo si accorse che era un mago sdentato.
La tunica turchese un sacco di stelline bianche aveva e lunga fino ai piedi era.
Era un uomo alto decisamente e con un'aria simpatica veramente.
Lunghi baffi bianchi aveva e sulla testa un cappello a punta teneva.

Chi diamine era quel signore lì?
Se lo domandava Camillo in quell'istante lì.
Ma quello lo precedeva e prima che il bimbo domandasse rispondeva:
"Sono il mago Celestino, un vecchio amico di tuo nonno Giustino!
Tu Camillo ti dovresti chiamare...di te ho tanto sentito parlare!"
Ora il nostro protagonista un pò tremava perchè i maghi non amava...
Il nonno però lo incoraggiava e a seguire Celestino lo esortava.
Quel mago a parlare continuava e davvero un chiacchierone si dimostrava:
"Sò perchè siete giunti fin qui devo avere ciò che mi occorre proprio qui...
o forse qui...o forse qui...o perdindirindina eppure ero certo fosse qui...perchè non è così...?
Che sia forse quì o magari lì...dove messa l'avrò...son certo la troverò..."
Così dicendo nelle pieghe della sua tunica cercava e ricercava e a parlare tra sè e sè continuava...

"Trovata! Sapevo non saresti lontana stata!"
Così dicendo una sfera di cristallo  in mano teneva e davanti al naso di Camillo la metteva e così diceva:
"Tu, proprio come tuo nonno a suo tempo faceva, fai sulla tua intelligenza leva.
Del confronto con gli altri hai paura e fingi di non averne premura.
Che gli altri ti giudicano vai blaterando ma non sai quanto ti stai sbagliando!
Tu che impressione pensi a loro di dare?
Prova nella sfera a guardare!"
Camillo assai perplesso era ma ciò che ordinava il mago faceva.
Nella sfera guardò e come lo vedevano gli altri notò...
Quel  magico oggetto glielo mostrò e sconvolto ne restò...
Che gli altri bimbi lo temevano scopriva e non ne gioiva...sembrava proprio un professorone e aveva un atteggiamento davvero un pò cafone...dall'alto in basso li guardava e ognuno di loro assai male ci stava...
Vedeva dall'esterno i loro comportamenti e davvero solo ora capiva quegli atteggiamenti...
Erano da lui intimoriti e inferiori si erano sentiti...loro amicizia avrebbero voluto fare ma che lui non volesse altrettanto non poteva loro che sembrare.

Camillo capì che il suo comportamento veniva frainteso e dagli altri non compreso...
un'immagine sbagliata di sè stesso dava e per questo nessun bimbo gli si avvicinava...
La sua paura lo aveva mutato e agli occhi degli altri in un arrogante "sotuttoio" trasformato.
Quel bimbo fu tanto dispiaciuto...mai di dare quell'impressione avrebbe creduto.
In realtà quei bimbi che lui inferiori faceva sentire eran gli stessi che lui non aveva di salutare l'ardire.
Ognuno sulle sue posizioni restava e l'altro nel giudicarle si sbagliava.
La verità la mente di Camillo illuminò e di corsa in paese tornò dopo che il nonno e Celestino salutò e tanto ringraziò.
Tempo perder non voleva e far le sue scuse a quei bimbi voleva.
Ma ciò necessario non fu perchè sentite cosa successe appena arrivò laggiù.
Il suo atteggiamento provò a mutare e a quei bimbi un bel sorrise fare.
Quelli a corrergli incontro non esitarono e a giocare con loro lo invitarono.
Da quel giorno Camillo la sua passione per i libri non abbandonò ma anche degli amici trovò.
Con loro il tempo libero trascorreva e tanto felice era.
Non si sentiva giudicato...anzi si era perfettamente integrato.
Bene gli volevano e che non fosse un arrogante "sotuttoio" ora credevano.
Camillo un'importante lezione imparò non appena ad essere davvero sè stesso provò

GLI ALTRI A VOLTE IL NOSTRO COMPORTAMENTO POSSONO NON CAPIRE E LE NOSTRE DIFFICOLTà NON AVVERTIRE.
CAMILLO CHE GLI ALTRI LO PRENDESSERO IN GIRO AVEVA SEMPRE  PENSATO MA TANTO SI ERA SBAGLIATO! ERA IL SUO COMPORTAMENTO AD AVERE LUI E GLI ALTRI INGANNATO!
NON SENTIRTI GIUDICATO SE PRIMA A FAR CONOSCERE DAVVERO CHI SEI NON HAI PROVATO!
SONO GLI ALTRI CHE TI STANNO MAL GIUDICANDO O SON SOLO LE TUE PAURE CHE TI STANNO DIVORANDO?
CREDI IN TE STESSO E SARà SEMPRE UN SUCCESSO!

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