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SE VUOI TORNARE BAMBINO QUI SEI NEL POSTO GIUSTO...ENTRA NELLA PAGINA FAVOLIAMO E SCOPRI PERCHè NASCE QUESTO BLOG! IO SONO ARIANNA E QUELLO CHE AMO FARE è SCRIVERE FAVOLE...PER BAMBINI E PER ADULTI...PERCHè AD OGNI ETà SI PUò SOGNARE! NELL'ARCHIVIO TROVERAI TUTTE LE MIE FAVOLE...ALCUNE SONO A PUNTATE ALTRE NO...TUTTE CONTENGONO UN Pò DI ME....E ANCHE UN Pò DI TE... FAVOLIAMO
"TUTTI I GRANDI SONO STATI BAMBINI, MA POCHI DI ESSI SE NE RICORDANO"(IL PICCOLO PRINCIPE)

venerdì 11 gennaio 2013

INSEGNARE AD UN BIMBO AD ACCETTARE LA PROPRIA DIVERSITà VALORIZZANDOLA

LA FAVOLA DI OGGI è A PUNTATE QUINDI SARà LA FAVOLA DI OGGI, DOMANI E DOPODOMANI!

EDI IL MOSTRO A SEI PIEDI

Alcuni piccoli lettori fantasiosi potrebbero pensare che essere un mostro sia un gioco da ragazzi! Alcuni troveranno l'idea persino fantastica! 
Tu  starai pensando: "che razza di problemi potrà mai avere un mostro? un mostro è potente, incute timore e nessuno mai si azzarderebbe a mancargli di rispetto! alle volte non mi dispiacerebbe essere un mostro..."
Ma Edi, il protagonista di questa storia non la pensava proprio così...
Innanzitutto adorava i bambini ma passava intere giornate piangendo perchè, pensava, nessun piccolo umano lo avrebbe voluto come amico.
Inoltre non si sentiva degno nemmeno di appartenere alla sua comunità: la gloriosa "tribù dei puzzolenti mostri piedoni" i cui membri erano famosi a Mostrolandia per avere due enormi piedoni puzzosi rossi e callosi.
Probabilmente tu non saprai che era un pregio enorme far parte di questa tribù, i cui membri erano temuti e rispettati da chiunque!
Se vai a Mostrolandia all'ora in cui ceni su per giù quei piedoni potrai vederli anche tu!
Tornando al nostro piccolo Edi egli, ainoi, non possedeva due piedoni ma sei piedini verdini! Come ciò fosse accaduto nessuno lo sapeva era per tutti un mistero e per il nostro protagonista un grosso tedio!
I suoi amici mostri lo prendevano sempre in giro dicendogli che era ridicolo, diverso: "Che mostro sei? Sei diverso da noi!!! Sicuroo di far parte di questa tribù?"
Edi non rispondeva, se ne andava in cima alla collina dei mirtilli, il suo luogo preferito; da lì osservava Mostrolandia e singhiozzava.
Se ne stava seduto accanto ad un cespuglio e guardava quei verdi piedi e poi li contava amaramente: "uno...due...tre...quattro...cinque...sei!" Erano proprio sei, non uno di più non uno di meno; ad ogni numero che pronunciava le lacrime scendevano più forti.
"Sarò mai capace di fare nulla? o resterò per sempre un buono a nulla? Chi mai mi accetterà? Avrò per la mia diversità solitudine a volontà"
Così  Edi passava le sue giornate e all'anziano saggio della tribù non era passato inosservato il dolore del nostro piccolo mostro sventurato.
Era un giorno di sole ed Edi si sforzava di starsene con i mostri suoi coetanei, quel giorno si era deciso di giocare a caccia al lombrico!
Il gioco era piuttosto semplice per tutti i membri della tribù dei puzzolenti mostri piedoni e consisteva nel saltare con forza sul terreno facendolo vibrare con l'enorme potenza dei piedi!
I lombrichi uscivano allora storditi dalle loro tane e ZAC! cominciava la caccia!!! Ogni mostro se ne stava nel suo pezzo di terreno con un canestro in cui inserire le striscianti creaturine catturate!
Chi faceva bottino più grosso era il vincitore e accresceva il suo prestigio all'interno del gruppo!
C'erano mostri che riuscivano ad acciuffare migliaia di lombrichi!!!
Per Edi non era così semplice...anzi...era un'impresa impossibile che pareva ogni volta divenire più triste...


A DOMANI...:)

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