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"TUTTI I GRANDI SONO STATI BAMBINI, MA POCHI DI ESSI SE NE RICORDANO"(IL PICCOLO PRINCIPE)

giovedì 11 luglio 2013

IL CONTE GERARDO

UN'AVVENTURA MEDIOEVALE STA PER INIZIARE E NON è PROPRIO IL CASO DI LASCIARSELA SCAPPARE!
è UN'AVVENTURA A PUNTATE, PREPARATI DOVETE STARE!

C'era un tempo una piccola contea che a capo un conte aveva; Gerardo quello si chiamava e di essere sempre il primo desiderava.
Faceva lo spaccone e spesso si vantava più di un pavone.
Un signorotto grassoccio era e due  sottili baffetti aveva.
Sempre di tutto punto e impellicciato dal suo castelluccio usciva e di far piroette mai finiva.
Che tutti lo ammirassero voleva...persino il più bello si credeva.

Un sarto personale assunto aveva poiché ogni dì un abito diverso voleva.
Sempre soldi sperperava ed enormi feste organizzava.
Che quelli delle contee vicine lo invidiassero voleva...solo per questo viveva.

Nulla senza che gli altri lo sapessero faceva...poiché in funzione delle opinioni altrui viveva.
Si faceva da lontano cibi strani portare per poter i suoi ospiti impressionare.
Nessuno il Conte Gerardo poteva superare.
La sua signora e i piccoli conticini alle sue volontà dovevano sottostare e da lui farsi persino abbigliare.
Così il sarto doveva per quattro persone ogni dì abiti nuovi cucire e quel poveretto non aveva più tempo nemmeno per dormire!

Se quel conte un po' più umile fosse stato ognuno in contea lo avrebbe stimato.
Invece lo temevano...ma rispetto non ne avevano.
In sua assenza male ne parlavano e il suo caratteraccio criticavano.
Se una lonza o un  porcellino a dovere non erano cucinati i cuochi pubblicamente venivano strigliati.
Anatre fresche ogni dì voleva e nessun senso della misura aveva.
Se a cena una comitiva di dieci persone c'era lui per cinquanta preparar faceva.
E ciò che avanzava mica per il giorno dopo lo conservava!
Ad un conte ciò non si adattava!
La contea un po' stufa era ma far nulla poteva...
Quel conte tutto comandava e stare ai suoi  ordini bisognava.
Nessuno mai lo contraddiceva poiché ognuno le sue reazioni temeva...tremende punizioni infliggeva e proprio pietà non aveva.

Un giorno un messaggero in contea arrivò e di esser stato mandato dal re in persona dichiarò.
Il Conte Gerardo ossequioso si mostrava e in maniera più educata e confusa del solito parlava.
In sostanza il re a partecipare ad una gara tra conti lo invitava e sulla sua presenza contava.
Ogni conte tre animali esotici doveva catturare e al cospetto di re Teodoro Spaghettino portare.ù
Quello il conte più bravo avrebbe giudicato e generosamente premiato!
E come poteva Gerardo una simile occasione rifiutare?
Poteva la sua vanità sfogare e di essere il migliore a tutti dimostrare!
Subito accettò e gongolando il messaggero congedò.
Già incoronato il migliore si vedeva mentre a fianco del re sedeva.
Tutti di lui avrebbero parlato e in tutto il reame avrebbero il suo nome lodato.
Più nella pelle non stava e a come fare pensava.

Ovviamente visto che un vigliacco era di catturar personalmente gli animali non credeva.
Così tre poveri sudditi convocava e a loro l'incarico assegnava.
Senza alcuna pietà lo faceva...enorme pericolo ognuno di quelli correva.
Lui comodamente a palazzo li avrebbe aspettati e non appena fossero con gli animali tornati sarebbero dal re andati.

La foresta degli animali esotici non distante da lì era ma quel luogo paura a chiunque faceva.
Di tutto vi si poteva trovare...creature che davvero potevano far male.
Solo uomini valorosi ne erano vittoriosi usciti altri erano chissà dove lì dentro smarriti.
Tanti non erano più tornati....chissà da che belve divorati.
Il conte un incosciente era...davvero in che pericolo li stava mettendo non comprendeva.

Quelli invece lo  immaginavano e tanto per questo tremavano.
Andarci non volevano ma disubbidire mica potevano.
Così si preparavano e a partire si apprestavano.
Gerardo baldanzoso rideva e di cosa stesse facendo conto non si rendeva...se ne fregava solo a sé stesso pensava.

COME QUEST'AVVENTURA PROSEGUì VE LO RACCONTERò NEI PROSSIMI GIORNI SEMPRE QUI!
:)

1 commento:

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