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"TUTTI I GRANDI SONO STATI BAMBINI, MA POCHI DI ESSI SE NE RICORDANO"(IL PICCOLO PRINCIPE)

mercoledì 3 luglio 2013

FILIBERTO SEPPIOLINO, DEI MARI PRINCIPINO

LA PUNTATA FINALE STA PER ARRIVARE!
VI DOVETE PREPARARE!
UN DUE TRE PARTIAMO E TEMPO NON PERDIAMO!

Così nessuno a Filiberto aveva creduto...eppure lui quel gruppo di squali lo aveva davvero veduto!
Come far cambiare idea a quelli del suo reame non sapeva...ma un'altra idea aveva.
Del resto salvarli doveva...perdere tempo non  poteva.

Dell'aiuto della sua cricca di poco raccomandabili amici bisogno aveva; convincerli ad aiutarlo poteva?
Provarci necessario era, un'altra soluzione non la vedeva.
Così quelli tornò a cercare e notò lungo il tragitto che gli squali avevano quasi ultimato la birra da tracannare.
In brevissimo tempo da quel bar si sarebbero alzati e sul reame sarebbero piombati.
Re Riccardo inoltre fuori per delle commissioni era quindi nemmeno a suo padre Filiberto rivolgersi poteva.
Solo su sè stesso poteva contare ma era la prim a volta in vita sua che di qualcun altro gli pareva importare.
La sua gente difender voleva soprattutto ora che nessuno creduto gli aveva.

La cosa lo faceva assi soffrire ma doveva per forza reagire.
Così i suoi amici trovò e la situazione a quelli spiegò.
Quelli farabutti erano ma tuttavia, non chiedetemi il perchè, di aiutar Filiberto decidevano.
Probabilmente perchè degli squali si volevano vendicare e quello del principino pareva un piano niente male.
Per anni quelle creature terrorizzati li avevano...ora vendicarsi potevano.

Il piano venne stabilito ed ognuno sperò sarebbe riuscito.
Gli squali andavano altrove attirati e dal villlaggio deviati; verso il dirupo della morte andavano indirizzati ed in quello intrappolati.
Quel luogo spaventoso pareva...tornarne impossibile era. Le correnti impetuose lo attraversavano e mai si placavano. Una volta lì dentro finiti ad uscirne non ci sarebbero mai riusciti.
Infatti cadervi una sciocchezzuola era ma risalire era impossibile, lo si sapeva.
Gli squali però all'oscuro di ciò erano poichè lì non vivevano.
A quel posto si srebbero senza timore avvicinati e così i nostri li avrebbero fregati.
La squadra verso il bar si dirigeva e gli squali alzarsi vedeva.
Stavano per partire, occorreva agire!
A far smorfie e versacci i nostri inizairno e tanto gli squali si arrabbiarono che ad inseguirli iniziarono;
Tutti verso il dirupo si dirigevano ma i nostri più veloci erano!
Un istante prima del burrone si fermavano ed un nascondiglio cercavano.
Gli squali quando arrivarono nessuno notarono; si consultarono e giù nel dirupo, convinti di trovarvi i nostri si precipitarono.
Ma si sbagliarono perchè i nostri laggiù non trovarono.
Non appena provarono a risalire si accorsero di non poterci riuscire.
A gridare iniziavano e forte strepitavano.
La confusione enorme era e di lamentarsi quel gruppo di squali non smetteva!
La popolazione udiva e che succedesse non capiva...solo quegli urli seguiva.
Una piccola folla si radunava e che era accaduto notava.
I nostri giovani esultavano e degli squali si burlavano.

Come i sudditi di Re Riccardo l'accaduto scoprivano enormemente gioivano e di non aver creduto a Filiberto si pentivano.
Ma quel principino perdonati li aveva dopo che sul suo comportamento riflettuto aveva.
Male si era comportato era ovvio non venisse ascoltato.
Ma ora tutti con lui si congratulavano e "Lunga vita al futuro re! " gridavano.
Quello pieno di gioia era...ora qualcosa per gli altri fatto aveva.
Quando il sovrano tornò quella vicenda ascoltò ed un sospiro di sollievo tirò.
Suo figio grande era diventato e ad assumersi delle responsabilità aveva imparato.
A breve la forchetta gli voleva passare e farlo Re diventare.
Così quel principino divenne Re Filiberto Seppiolino.
La sua cricca dovette abbandonare poichè quelli non volevano ancora grandi diventare; ad essere un re giusto si impegnò e su quel reame brillantemente regnò.
Tutti lo elogiarono e sempre lo rispettarono.
Al sicuro con lui si sentivano e di averlo come re gioivano.

Mai i suoi abbandonò e che era più bello dare un senso alle proprie giornate imparò.

LA FIDUCIA DEGLI ALTRI CE LA SI DEVE GUADAGNARE E NON PER SCONTATA DARE!
FILIBERTO IL VALORE DI AIUTARE GLI ALTRI IMPARATO AVEVA E ORA CHE FOSSE LA RESPONSABILITà SAPEVA.
CERTO PIù IMPEGNATIVO E FATICOSO CHE BIGHELLONARE SEMBRAVA MA MOLTE PIù SODDISFAZIONI DAVA!
:)

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