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"TUTTI I GRANDI SONO STATI BAMBINI, MA POCHI DI ESSI SE NE RICORDANO"(IL PICCOLO PRINCIPE)

lunedì 7 luglio 2014

LA FATINA MIMOSA

IN UN POSTO SPECIALE VI VOGLIO PORTARE E QUESTA FAVOLA COMINCIARVI A RACCONTARE...

Ai piedi di una montagna tra un bosco oscuro c'era una volta un villaggio che dal mondo umano lontano viveva sicuro.
Le fatine lì abitavano e tutto il giorno tra funghi foglie e rametti svolazzavano.
Gli umani lì arrivati mai non erano...del resto di quel paradiso dimenticato che farsene potevano?

Lì oro nè giallo nè nero vi era e di certo arricchirvisi non si poteva...quindi lontano da lì se ne stavano;
le fatine dal canto loro ringraziavano perchè lì indisturbate da millenni abitavano.
Se io o uno di voi ci fossimo lì avvicinati di certo gli occhi su quel villaggio non li avremmo puntati...
tanto piccine quelle creature e le loro casine erano che di certo notarle gli umani non potevano.
Sulla destra dando il petto alla montagna un grande stagno c'era e al di là di quello il villaggio era... tre passi oltre l'acqua sarebbero bastati e da loro ci saremmo potuti trovare; se ci fossimo chinati e tra i funghetti trascinati e soprattutto se ci fossimo completamente sul battito del nostro cuore concentrati avremmo visto pian piano spuntare casine che più carine non si possono immaginare...tetti di muschio verdeggianti e e battenti delle porte brillanti...finestrelle piene di tendine ricamate e staccionate perfettamente curate.
Poi se gli occhi avessimo per un istante chiuso come a non credere ciò che avevamo appena veduto...e li avessimo riaperti con ancor più attenzione al nostro cuore ci avrebbe investiti lo stupore.

Quelle casine erano abitate da creature fatate.
Perfette erano e sorrisi perfettamente sinceri avevano.
In armonia con tutto ciò che c'era intorno vivevano e rispetto per ogni filo d'erba avevano.
Una regina le governava ma in realtà di nulla si preoccupava...era una regina incapace, pigra mi domanderete...

Se questo pensate delusi resterete....di nulla si preoccupava perchè in quel popolo ognuno sè stesso pacificamente governava...non vi erano discordie da amministrare nè furti da denunciare...nè sgarberie nè crudeltà....nemmeno sarebbe servita una regina là...come le altre lavorava e nessun privilegio in più le toccava....
pace e amore in giro portava e il suo cuore ascoltava....Camilla si chiamava.
Le altre fate da meno non erano e altrettante doti avevano...ognuna di una qualità speciale pareva investita e questa era cosa assai gradita;
c'era Serafina la fata della generosità, Claretta quella della semplicità...Ludovica quella dell'umiltà; c'era Giustina la fata con un grande cuore e Cremina quella dell'amore...e via dicendo quella dell'allegria e del buon umore....la fata del sorriso e quella del dolcino...quella del dentino e quella che protegge ogni bambino...e non posso continuare ad elencare perchè potrei fino a domani fate da presentarvi trovare.

Ve le lascio immaginare così ognuno le sue fate delle belle qualità può trovare...solo una cosa vi dovete ricordare...lì ogni cosa bella avreste potuto trovare.

Sentimenti negativi o malvagi non vi erano e nessuno tenere a freno dovevano; ognuno si esprimeva in libertà e non esisteva miglior posto di quel villaggio là....
Ma purtroppo, anzi per fortuna, la vita anche con le fate a volte si diverte a giocare e le spinge a faticare per poi qualcosa di nuovo loro donare.

Vi ho detto che le fate mai problemi di discordia avevano dovuto affrontare...ve lo ricordate?
Adesso state bene ad ascoltare ciò che dovette loro capitare.
Ogni tanto dai fiori nuove fatine nascevano e assieme alle altre in pace vivevano.
Un bel giorno di marzo da un giallo fiore a pallini nacque una fata destinata a creare non pochi problemini...
Di ogni dono e qualità pareva investita e fu alle altre assai gradita...fin da piccina bellissima a tutti pareva e la regina nome Mimosa le metteva.
Ecco un compito della regina ve l'ho svelato...dare i nomi alle nuove fate era stato lei assegnato.
Mimosa cresceva ma mano a mano che il tempo passava quella fatina strana si dimostrava...

Perchè mi chiederete?
Adesso PIANO! PIANO! NON CORRETE!
Non vi voglio troppo bene abituare e subito tutto svelare....
Domani sera dovrete qui tornare se la storia di Mimosa volete ascoltare...

INTANTO ALMENO PER QUALCHE MINUTO PROVATE A IL VOSTRO CUORE ASCOLTARE E VEDRETE COME VI SARà PIù FACILE QUEL VILLAGGIO IMMAGINARE...LA MONTAGNA COMINCIATE A GUARDARE....LO STAGNO CON GLI OCCHI CHIUSI E FEDE IN VOI ATTRAVERSARE E GIù GIù TRA I FUNGHI SCIVOLARE
...
:)

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